Reteccp.org giovedì 15 ottobre2015
Lettera dagli ulivi
Cari, Qui noi stiamo bene, ma la situazione peggiora e ormai tutti parlano di terza intifada. Abbiamo incontrato il ministro per l’occupazione e gl’isediamenti, che ci ha parlato a lungo della loro volontà, di supportare un’intifada popolare sul modello della prima intifada, senza l’intervento di fazioni armate ma con l’aiuto delle dimostrazioni popolari. Ci diceva inoltre che la rivolta dei palestinesi è partita da gravi azioni compiute dai coloni contro la popolazione e che l’esasperazione della popolazione è talmente grande a causa delle insopportabili restrizioni alla vita della gente, che è impossibile pensare di poter arginare la risposta che cittadini isolati stanno dando a questa situazione. Un amico del PSCC ci spiegava inoltre che l’omicidio dei due coloni, marito e moglie, che ha innescato la violenza dei settlers è, secondo fonti della sicurezza Israeliana, da considerarsi un omicidio politico, perchè erano entrambi capi della security armata di un recente insediamento, assolutamente illegale, di nome Istar. Essi erano i leader dell’insediamento e mentre tenevano corsi di istruzione elementare, insegnavano ai bambini della piccola colonia come uccidere i palestinesi. Pare inoltre che loro siano i mandanti dell’incendio che bruciò viva una famiglia palestinese poche settimane or sono. Pare infine che siano stati condannati da Hamas che, naturalmente, aveva scoperto tutto. Tuttavia, ad oggi non ci sono ancora ne testimoni ne colpevoli per il loro assassinio ne tanto meno per il rogo della famiglia palestinese.
A noi sembra, come già detto che tutto si compia secondo un piano prestabilito, per compiere un’ulteriore pulizia etnica dei territori, che con le ultime, pesantissime, restrizioni a tutte le semplici azioni della vita quotidiana delle popolazioni Palestinesi, le costringe a ridursi a vivere nelle enclavi cioè ghetti, già preparati per la segregazione di questo popolo martoriato.
Un desolato abbraccio dalla vostra Carlina Pellegrina |