http://dci.plo.ps/

A cura di Assopace Palestina

21 ottobre 2015

 

Comitato Esecutivo dell’OLP

Dipartimento Cultura e Informazione

Traduzione di Donato Cioli

 

Dr. Hanan Ashrawi, Membro del Comitato Esecutivo dell’OLP:

“Il vero incitamento alla violenza comincia con l’occupazione militare della Palestina da parte di Israele e con il suo tentativo di schiavizzare un intero popolo. Il governo di ultradestra estremista guidato da Benjamin Netanyahu ha la responsabilità di aver prodotto in Israele una cultura di odio e di razzismo, incitando alla violenza e alimentando l’estremismo. Questa scheda informativa –che viene aggiornata regolarmente– riporta un campionario delle recenti dichiarazioni sprezzanti e provocatorie con cui vari rappresentanti del governo israeliano cercano di travisare la realtà e ingannare la pubblica opinione.”

 

SCHEDA INFORMATIVA:

Campionario delle recenti dichiarazioni provocatorie dei leader israeliani

 

Naftali Bennett, Ministro dell’Educazione e degli Affari della Diaspora: “Se c’è una soluzione politica per l’ondata di terrorismo, questa è metter fine al “sogno” di uno stato palestinese. I terroristi non si meritano uno stato.”

“L’unico ‘muro’ che può funzionare è quello costruito con chiarezza da un governo che vuole scoraggiare i terroristi dal portare attacchi. Questo muro richiede che ogni incitamento sia stroncato e che i terroristi siano uccisi prima che possano nuocere a gente innocente. Vuol dire che ogni terrorista colpito sarà un terrorista morto e non si alzerà più in piedi. Vuol dire che Israele manterrà per sempre il controllo sul suo territorio e non si farà influenzare dal terrorismo.” (October 2015)

 

Tzipi Hotovely, Vice-Ministro degli Esteri: “… i bambini palestinesi sono stati educati a idolatrare come una cosa sacra l’uccisione degli Ebrei e a considerare la loro stessa morte in questa “jihad” come il più alto dei sogni.”

“La società israeliana e la tradizione ebraica considerano sacra la vita. La società palestinese glorifica la morte. I bambini israeliani crescono in mezzo a canzoni di pace e al sogno biblico di una “nazione che non alzerà la spada contro un’altra nazione. I bambini palestinesi sono educati ad odiare.” (October 2015)

 

Ayelet Shaked, Ministro della Giustizia: “Noi siamo contrari a uno stato palestinese. Non c’è e non ci sarà uno stato palestinese.” (October 2015)

 

Yair Lapid, Presidente del Partito Yesh Atid: “Non esitate, anche ai primi accenni di un incidente: sparare per uccidere è la cosa giusta da fare.”

“I regolamenti dovrebbero specificare che si deve sparare per uccidere appena qualcuno tira fuori un coltello, un cacciavite o qualunque altra cosa.” (October 2015)

 

Eli Ben-Dahan, Vice-Ministro della Difesa: “I Palestinesi devono capire che non avranno uno stato e che Israele dominerà su di loro.” (October 2015)

 

Ayelet Shaked, Ministro della Giustizia: Riguardo alla soluzione dei due stati, Shaked ha detto: “Non penso che sia una soluzione valida in questo momento … Penso che lo status quo sia la migliore soluzione per tutti.” (September 2015)

 

Miri Regev, Ministro della Cultura e dello Sport: “Dobbiamo stabilire immediatamente che un soldato che viene attaccato ha il permesso di rispondere al fuoco. Punto. Mi appello al Ministro per la Sicurezza perché si ponga fine a questa umiliazione e si modifichino immediatamente le regole di ingaggio.”

“Chiunque cerchi di far del male a civili e soldati israeliani, deve imparare a sentire il suo sangue sulla testa.” (August 2015)

 

Eli Ben-Dahan, Vice-Ministro della Difesa: “Non è mai esistito un villaggio arabo chiamato Susya.”  Ha poi descritto il villaggio come “un trucco delle organizzazioni di sinistra per impadronirsi dell’area C [della Cisgiordania].” (July 2015)

 

Naftali Bennett, Ministro dell’Educazione e degli Affari della Diaspora: “La risposta al terrore sta nel costruire insediamenti e non aver paura. Voi, fratelli miei, state continuando su questa strada. Noi sappiamo che la Terra di Israele si conquista con la sofferenza.” (July 2015)

 

Nissan Slomiansky, Presidente del Comitato della Knesset per la Costituzione, la Legge e la Giustizia: “… noi crediamo che Israele abbia già una costituzione: la Bibbia.”

“Le leggi della Knesset devono essere compatibili con la legge ebraica. Non c’è nessun motivo per fare diversamente …”

“È essenziale che noi inseriamo quanti più precetti ebraici che sia possibile nella nostra legge, poiché questi precetti hanno governato per 3.000 anni in modo così splendido le questioni legali.” (June 2015)

 

 Tzipi Hotovely, Vice-Ministro degli Esteri: “Respingo l’idea della soluzione dei due stati.”

“…al posto del suicidio e dell’educazione al terrorismo [i Palestinesi] devono riconoscere Israele come stato ebraico e dichiarare la loro volontà di vivere al suo fianco.” (June 2015)

 

Benjamin Netanyahu, Primo Ministro: “[I Palestinesi] hanno detto che noi siamo al centro di tutto il male del mondo. Hanno detto che noi avveleniamo le sorgenti dell’umanità. Hanno detto che noi beviamo il sangue dei bambini. Tutte queste cose si dicono su di noi ancora oggi.” (June 2015)

 

Yair Lapid, Presidente del Partito Yesh Atid: In risposta al movimento BDS, Lapid ha detto: “Qui non si tratta delle nostre politiche, o degli insediamenti, o del processo di pace: questo è classico antisemitismo in veste moderna. Per combatterlo dobbiamo muoverci, come ha detto il rabbino, alla Vince Lombardi [famoso allenatore di football], cioè dalla difesa all’offesa e ricordare al mondo che dietro a questi movimenti [come il BDS] ci sono i responsabili dell’11 settembre, degli attacchi terroristici di Madrid e di Londra, e delle 250.000 persone già uccise in Siria.” (June 2015)

 

Miri Regev, Ministro della Cultura e dello Sport: “Le istituzioni che delegittimano lo Stato di Israele non riceveranno sovvenzioni. Abbiamo avuto una crisi con la FIFA e con il gruppo [francese di telecomunicazioni] Orange, che si sono poi scusati perché hanno capito che il potere di Israele è il potere dei consumatori. Non possiamo certo scusarci perché esistiamo come Stato di Israele. Io sono favorevole a un pluralismo che permetta di esprimere le opinioni, ma non ad uno che permetta di infangare o boicottare Israele.  …Come ministro della cultura è mio compito garantire una diversità di voci nella società israeliana, [ma] in questo momento siamo nel bel mezzo di una campagna diplomatica e dobbiamo fare tutto il possibile per smettere di fornire armi ai nostri nemici.” (June 2015)

 

Tzipi Hotovely, Vice-Ministro degli Esteri: “Dobbiamo tornare alla verità fondamentale dei nostri diritti su questo paese. Questa terra è nostra. Tutto ciò che contiene è nostro. Non siamo venuti qui per scusarci di questo.” (May 2015)

 

Benjamin Netanyahu, Primo Ministro: “Sanno che, finché il Likud è al potere, non divideremo Gerusalemme, non faremo concessioni, non ci ritireremo da questa terra.” (March 2015)

 

Avigdor Lieberman, ex-Ministro degli Affari Esteri: "Per chi è contro di noi, non c’è altro da fare: dobbiamo prendere un’ascia e tagliargli la testa. Altrimenti non sopravvivremo qui.” (March 2015)

 

Miri Regev, Ministro della Cultura e dello Sport: “Lasciate stare le fantasie di pace, per il momento, perché i Palestinesi non vogliono la pace, vogliono Israele, tutta Israele. I Palestinesi non vogliono fare pace con noi. E se lo vogliono, devono cominciare da Gaza.” (February 2015)

top