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set 27th, 2015

 

Putin a poche ore dall’incontro con Obama, ribelli armati dagli Usa sono passati all’Isis con le armi del pentagono

 

Solo ieri il Centcom, il comando delle forze statunitensi in Medio Oriente, ha denunciato che vi sono stati ribelli siriani, i quali, nel passare con al-Qaeda (Jabat al-Nusra), hanno consegnato al nemico le armi e gli equipaggiamenti forniti loro dal Pentagono.

 

Oggi la tegola sull’amministrazione statunitense è arrivata dal numero uno del Cremlino Vladimir Putin, il quale non si è fatto scrupoli a dire la sua a poche ore dall’incontro con il presidente Barak Obama: “A mio parere – ha spiegato Putin rispondendo ad un’intervista per la Cbs, semi-anticipata da Mosca – la fornitura di sostegno militare a strutture illegali va contro i principi della legge internazionale moderna e della Carta delle Nazioni Unite”. Per quanto riguarda i miliziani addestrati da Washington, “Risulta che solo il 60% di questi combattenti sia stato addestrato adeguatamente, e che solo quattro su cinque attualmente dispongano di armi”. (…) “In diversi hanno disertato con le armi americane per unirsi all’Isis”.

Rispondendo ad una domanda sul sostegno della Russia al governo di Bashar al-Assad, Putin ha detto che “Abbiamo fornito appoggio a legittime entità del governo” e nella fattispecie si stratta di “forniture di armi al governo siriano, di addestramento militare e di aiuto al popolo siriano”.

 

Oggi il New York Times, rifacendosi a proprie fonti presso l’intelligence Usa, ha reso noto che ”sarebbero almeno 30mila i foreign fighters in Siria e Iraq che combattono nelle file dell’Isis e che, in 12 mesi sono raddoppiati, e che anche i reclutamenti sono in costante crescita, con quasi mille nuovi combattenti ogni mese”. Sarebbero almeno 250 i cittadini statunitensi che combattono nelle file dello Stato Islamico.

 

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