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28 febbraio 2015

 

Strade che portano a guerre

 

Il generale Ben Hodges, capo dell’armata Usa in Europa, è arrivato a Vicenza con l’atteggiamento del crociato e senza mezzi termini ha accusato i russi e Putin di avere invaso la regione del Donbass, in Ucraina.

Ai seicento soldati americani acquartierati nelle basi in città e destinati ad una missione di addestramento della guardia nazionale ucraina, notoriamente composta da corpi di nazisti e nazionalisti, ha affidato un compito: ovvero difendere l’Europa e renderla più forte. Un gesto di arroganza inaudita che vede le basi di Vicenza esposte in prima linea, come mai era accaduto finora, in scenari di guerra così vicini e così esplosivi. Ma assieme ai siti militari, che non dimentichiamolo, furono spacciati a suo tempo per basi di difesa nazionale, anche la città è spinta ad assumere sempre di più un ruolo di supporto logistico e geopolitico a favore delle strategie degli Usa.

L’amministrazione Variati infatti, che non ha mai perso l’occasione di partecipare a cerimonie di accoglienza di esponenti dell’apparato militare americano in visita alle loro truppe, anche questa volta non si è tirata indietro ed ha approntato una strada che attraversa l’intero Parco della Pace per facilitare entrate ed uscite dei militari dalla caserma Dal Din. Attraversamenti che sono assolutamente vietati a tutti gli abitanti per le note bonifiche belliche ancora in corso. Attraversamenti che costarono denunce e sanzioni a quei cittadini che il 25 aprile di cinque anni fa diedero il via ad una manifestazione che portò alla smilitarizzazione di quell’area altrimenti destinata ad ulteriori funzioni belliche.

Ora questo spazio di 600 mila metri quadrati è passato dal demanio militare al demanio pubblico ed infine al comune di Vicenza. E’ un’area che appartiene quindi alla città, un bene comune destinato a pratiche di convivenza e di pace e non di supporto a missioni di guerra in nome dell’Europa anche senza l’Europa e utilizzando una città anche senza il suo consenso. Pretendiamo allora almeno una presa di posizione da parte dell’amministrazione di questa città che prenda finalmente le distanze da atteggiamenti e dichiarazioni belluine di generali stranamore americani, che la smetta di correre in soccorso con strade e servizi alle loro esigenze, perché queste sono strade che hanno una sola via d’uscita, la guerra.

Annunciamo fin da ora che organizzeremo iniziative nelle prossime settimane con un contenuto che porrà queste tematiche all’attenzione della città e dell’amministrazione comunale.

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