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21 novembre 2015

Irruzione della poesia Piaroa nella mia vita quotidiana
di Davide Orecchio

Pochi giorni fa mi è capitato uno strano incontro. Così improvviso. Così inaspettato. Avevo una camicia senza il bottone sul polsino sinistro, e una giacca di velluto nero pure senza il primo bottone, il superiore dei tre.

Era la mattina di un sabato quando ho pensato che mi toccava il rammendo. Sono andato nel ripostiglio, ho aperto l’armadio, ho preso la scatola dei bottoni e degli aghi e l’ho portata in soggiorno. Ho iniziato a cercare un filo azzurro che andasse bene per la camicia.
Tra i gomitoli e gli scarti d’orlo e le spille è affiorato un libro minuscolo (un quadernuccio, un pulcino) orfano della copertina, quindi del titolo, così piccolo da poter stare nel palmo di una mano non grande come la mia che però cercava il filo azzurro, quindi neanche s’era accorta del libro e lo scansava.
Trovato il filo azzurro, ho cucito il bottone sul polsino della camicia. Poi ho cercato un filo nero, e un bottone più grande per la giacca di velluto. A quel punto, col rovistare di nuovo nella scatola, mi sono accorto del quadernuccio, l’ho visto, ho pensato:
Che ci fa questo libretto nella scatola, come c’è finito, da quanti anni è qui dentro?

Quindi l’ho aperto e ho trovato:
Poesie degli indios Piaroa
a cura di Giorgio Costanzo
Seconda edizione. Vanni Scheiwiller, 1959.

Che strano incontro. Così improvviso. Così inaspettato. Avevo una camicia priva sul polsino sinistro di un bottone, e una giacca di velluto nero pure vedova del bottone superiore dei tre. Cercavo bottoni. Ma ho trovato un libro antico di poesie da un mondo lontano.

Più tardi, su internet, prendo riferimenti e notizie; ma adesso ero sorpreso da… Il libro di poesie aveva l’introduzione del curatore un noto antropologo del secolo scorso che spiegava tra l’altro:
«La tribù degli indios Piaroa vive in una selvaggia terra ancor oggi per lo più inesplorata, tra la Guiana esterna e l’alto Orinoco. Ambiente tropicale: foreste fitte putride, savane pallide, blocchi di granito nero lucidi e tondeggianti come schiene d’elefanti, fiumi limpidi».
«I Piaroa sono piccoli ma ben costruiti, hanno gli occhi a mandorla e molto dolci, i capelli neri lisci, la pelle fortemente abbronzata».
«I Piaroa non uccidono e non fanno la guerra; nessuna reminiscenza guerresca affiora nelle loro leggende. Essi non lottano, non rubano, non mentiscono, non litigano. Nell’organismo sociale da essi composto non si notano né disuguaglianze né privilegi. Non esistono tribunali né giudici: l’autogoverno e la legge della coscienza (operante fino a determinare il suicidio) sono la sola legge Piaroa».
«Questo civismo, questa gentilezza di comportamento non riescono tuttavia a nascondere il profondo egocentrismo dei Piaroa. Il Piaroa è solo in se stesso e i suoi raffinati schemi di convivenza rappresentano forse il grado ultimo dell’isolamento individuale attuato nella consapevolezza degli altri».
«Coerenti all’indirizzo individualistico della loro società, i Piaroa scelgono, come tema della loro arte, il mondo individuale; le loro poesie sono soprattutto volte alla rivelazione di personalità determinate e dei fenomeni interni ad esse».
«Le poesie che seguono sono state da me raccolte durante la spedizione guiano-amazzonica del 1956 con la collaborazione di un paziente interprete. […] La lingua che i Piaroa usano è quella di sempre; e sembra che le parole e le frasi vi si susseguano con l’ordine del linguaggio corrente distaccandosene per l’accennate cadenze e per il contenuto lirico».

***
Danzo con te Merìca:
la tua mano
è come il tenero frutto
della palma;
il tuo piede
è come il seme del cotone
leggero e silenzioso;
il tuo fiato
ha il gusto dell'ananas,
ma la tua bocca non ha spine
Vieni con me
nella selva,
vieni con Menaue.
Vieni con me sulle pietre calde del fiume:
io vedo la luna nei tuoi occhi,
nel tuo seno è il miele.
La mia vita sarà dolce.

***

Ho cucito il bottone senza ferirmi
e la camicia ora è pronta ma devo lavarla
e quando la indosserò non credo lo farò assieme alla giacca.
Non ho trovato il filo nero.
Non ho trovato il bottone giusto.
Per la giacca. Ma cosa importa?
Conta che la giacca possa chiudersi
e quest’inverno la userò forse a Villa Pamphili,
camminando tra gli amabili resti di statue,
su qualche sentiero, nel centro di un giorno verde
e in giorni futuri, prossimi,
quando sarò vecchio,
la indosserò ancora chiusa nei tre bottoni
e nelle asole senza ritenzione
della mia morte, in pace, sedato.

***
Com’è bella la danza dei ragazzi!
Io, vecchio,
danzo nell’amaca:
i miei piedi sono freddi.
Lontano nella selva,
presso la grande Pietra Nera,
solo la tigre li scalderà
col suo fiato.
Quando sarò morto
voglio danzare con piedi di bimbo
davanti alla luna
quando la pioggia farà lucenti
le pietre.

«I Piaroa sono circa tremila e si estinguono rapidamente».
Giorgio Costanzo 1957.

«Si stima che la popolazione raggiunga 15.267 persone».
Wikipedia 2015.

Qualcosa è andato bene?

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