http://dissidentvoice.org/

July 8th, 2016

 

Logica della paura e Militarismo

di Jan Oberg

 

Ma il vero nemico siamo noi

 

Russia e NATO hanno capacità offensive e MIMAC (complesso militar-industriale-accademico-Mediatico), ma la NATO ha un potenziale di minaccia molto più grande della Russia. Perché loora un'alleanza con una tale superiorità schiacciante, urla e vede fantasmi all'orizzonte quando, in realtà, non ce ne sono? Perché sembra essere intellettualmente incapace di vedere le cose dal lato del suo avversario? È forse la dimostrazione di forza, in realtà, un segno di debolezza?

 

Una minaccia è costituita da due cose principali: Un Intenzione di fare qualcosa di negativo contro di voi + la Capacità di farlo veramente e quindi I + C.

Ogni volta che il S-G della NATO Stoltenberg, una persona che ha attraversato un serio cambiamento di personalità, parla dicendo cose belle, come: “la NATO non cerca il confronto e nessuna delle sue mosse sono dirette contro la Russia. I paesi della NATO vogliono solo proteggere se stessi dalla Russia che vedono come una minaccia”.

In genere si inizia a parlare di un attore, di un paese, o di un leader, non si tratta di problemi o tendenze che mettono in discussione l'Alleanza e non certo le sue avventure di guerra ne vengono indebolite in termini morali e di legittimità.

 

Da parte loro, i leader della NATO non comprano nessuna di simili retoriche di pace russe. Se si chiede loro perché, avrebbero detto: “Fino a quando i russi hanno capacità offensive, vi è anche il rischio che le buone motivazioni difensive ufficiali possano, in poche settimane, essere trasformate in un’offensiva, un atteggiamento aggressivo e saremo attaccati. Non ci si può fidare!

 

Ma la NATO eccelle in progetti offensivi, e ne ha le capacità, come il posizionamento in avanti, di basi per bombardieri a lungo raggio e aerei da combattimento, Missili Balistici di Defesa e armi nucleari, le armi nucleari non sono, per definizione, difensive a causa della loro capacità distruttiva illimitata e perché non possono, per definizione, essere utilizzato sul proprio territorio. Per dirla crudamente: “Se non avete intenzioni aggressive rivolte a chiunque, allora rottamate le capacità offensive, tra cui quelle a lungo raggio, in particolare le armi distruttive e nucleari e conservate solo quello che può essere utilizzato per la difesa, vale a dire, nel caso che siate attaccati.

 

Perché si dovrebbero scartare gli elementi offensivi? “Perché, non importa ciò che dici delle vostre intenzioni, l'altro lato vedrà il vostro potenziale aggressivo perché le vostre armi offensive li possono raggiungere: Se non avete intenzione di venire nel nostro territorio, allora perché disponete sistemi che possono raggiungere il nostro territorio e creare una distruzione indicibile sulla nostra gente e la nostra cultura??”

Sostenere arsenali offensivi è un chiaro indicatore della possibilità che le intenzioni difensive ufficialmente indicate possano capovolgersi, come dovrebbe sentirsi la NATO altrimenti minacciata dalla Russia di oggi?

 

La minaccia eterna, ma non credibile necessaria al MIMAC

Ci sono persone di buon cuore che credono che i paesi abbiano esperti competenti, che lungo una serie di indicatori di misura, giudicano quale sfida per la sicurezza si attendono in futuro e che analizzano seriamente le minaccie verso il proprio paese in questo o quell’orizzonte temporale. La probabilità di ogni minaccia viene valutata anche per aiutare i politici con budget limitati da destinare per evitare qualche realistica minaccia, ma non tutte le possibili/pensabili minacce.

 

Ancora una volta molto la gente di buon cuore, crede che i politici e l'industria possano decidere circa la difesa nazionale più appropriata, il minimo necessario di ciò che noi chiamiamo una politica militare della difesa e di altre misure per far fronte alle sfide.

Purtroppo, come è stato riconosciuto, negli ultimi 50 anni, tranne che per i politici e i media, questa descrizione della politica di sicurezza non ha nulla a che fare con la realtà.

 

Ecco come funziona, invece.

Nel corso del tempo, in gran parte dei paesi, Stati Uniti, Danimarca, Russia, Cina, Corea del Nord, si è sviluppato un MIMAC, vale a dire, un complesso militar-industriale- accademico-Mediatico. Il presidente Dwight Eisenhower definì il complesso militar-industriale nel suo discorso di addio e ne parlò come di una grande minaccia per la democrazia. Oggi esso è mostruosamente più grande e più distruttivo, e minaccia il mondo e la democrazia più che mai. Questo MIMAC è costituito da numericamente piccole élite al governo, (militari e militar-correlati), l'industria, i media tradizionali e il legittimante sacerdozio degli accademici in istituti di ricerca finanziati dallo stato e think tank privati ??finanziati più o meno anche dall'industria e sabtte fuori enormi quantità di nuove armi, e sempre più sofisticate tecnologie, armi nucleari un giorno, la tecnologia drone a seguire, e successivamente manuali di tortura psicologica.

 

E come si fa ad ottenere che i contribuenti paghino volentieri per tutto questo al bilancio nazionale della difesa?Facendo esplodere le minacce, raccontando costantemente alla gente che questo o quel nemico, può cambiare di settimana in settimana e anche essere abbastanza costante, in alcuni casi, come il caso della Russia, rappresenta una minaccia enorme contro la quale "noi, lo Stato" dobbiamo proteggere voi, i nostri cittadini. Naturalmente la Russia funziona allo stesso modo, ma su scala molto più piccola.

 

La Russia non ha alcun uso del territorio della NATO ne qualunque possibilità di disgregare i paesi della NATO. E non è un caso! Ma anche Putin ha bisogno di soddisfare la sua MIMAC, e quindi ha bisogno dell’immagine di un nemico, e qui ha un compito molto più facile della NATO e non deve inventare nulla che la NATO non faccia già. Ha bisogno di quel nemico anche per mantenere la sua posizione politica e la sua popolarità tra i russi. Se gioca morbido, farà la fine che ha fatto Gorbaciov, oppure verrà ucciso. E alcuni militaristi-nazionalisti potrebbero assumere chi farebbe ripensare tutti noi a quello che il bel ragazzo Putin era in una prospettiva comparata.

 

Una parola centrale di tutto questo è Fearology, Logica della Paura: Fare in modo che le persone temano un’invasione russa nei paesi della NATO e siano disposti ad accettare di pagare quasi qualsiasi prezzo per la loro difesa, la sicurezza e “la pace'”. E obbedienti chiedano di diventare membri di questa alleanza di protezione se non lo sono già. Così, dimenticate che vi sia una vera minaccia e che la burocrazia della sicurezza nazionale faccia del suo meglio per affrontarla, con mezzi più o meno militari, civili e politici.

Funziona il contrario: c'è un enorme tumore militarista che cresce nelle società, Est e Ovest, Nord e Sud, ma più nei paesi della NATO che altrove e la sua diffusione deve essere legittimata, per essere venduta: Siamo minacciati e dobbiamo di fornire ai nostri cittadini la sicurezza necessaria contro di essa. Dacci i soldi e ti assicuriamo che dormirai bene la notte.

 

Il conto è singolare 1.700 miliardi di dollari per anno in tutto il mondo, dove circa 120 miliardi va in aiuti allo sviluppo e l'intero bilancio delle Nazioni Unite è di circa 30.

Abbiamo un mondo più sicuro oggi di 10, 20, 50 anni fa. No, non lo abbiamo. Si tratta di una mobilitazione perpetua.

Finché si può trovare, o creare, un nemico (si pensi all’ISIS), funziona benissimo. Il giorno che non sarà possibile trovare un nemico che minacci la sopravvivenza dei vostri cittadini sarete nei guai. Così, il MIMAC occidentale ama e coltiva Putin. Senza la suo reattiva annessione della Crimea, cosa avrebbero fatto?

 

Può un solo leader curare questa civiltà malata terminale?

Perché pensate che sia stato così difficile per il presidente Obama disarmare o fare passi verso un mondo senza armi nucleari che, egli a livello profondamente personale, sicuramente vorrebbe vedere diventare realtà, e ha lavorato a questo problema come un giovane?

La risposta è: Perché c'è un MIMAC degli Stati Uniti che lo impedisce, con operazioni di PSYOP e una cittadinanza che viene ingannata e portata a credere, dai media, spesso saggiamente legate a corporations militari come, ad esempio, General Electric, la cui sopravvivenza è in gioco. E’ come se la coda cercasse di muovere il cane MIMAC.

E se Obama avesse davvero portato ad una riduzione di tutto questo, probabilmente avrebbe incontrato il destino di Luther King, Kennedy, Palme e di altre persone peace-oriented che hanno incontrato la loro liquidazione.

 

I servizi di sicurezza stranieri e nazionali, forze speciali, le torbide comunità lontano dalle luci della ribalta della democrazia sanno come fare questo genere di cose. E, in tal modo, la deriva verso la distruzione globale continuerà fino a che centinaia di milioni di cittadini si uniranno e si alzeranno dicendo no, smettiamo di pagare le tasse al bilancio della difesa e facciamo amicizia con tutti i loro nemici immaginari.

 

Jan Oberg è un ricercatore di pace, fotografo d'arte e direttore della Fondazione Transnazionale per la Pace e Future Research (TFF), dove è apparso questo articolo.

 


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July 8th, 2016

 

Fearology and Militarism

by Jan Oberg

 

But the real enemy is us

 

Russia and NATO have offensive capacities and MIMACs (Military-Industrial-Media-Academic Complex) but NATO’s is a much larger potential threat to Russia than the other way around

Why does an alliance with such an overwhelming superiority shout and scream and see ghosts on the horizon when, in reality, there are none?

Why does it seem to be intellectually unable to see things from the side of its opponent? Is the show of strength in reality a sign of weakness?

 

A threat consists of two main things: An intention to do something negative to you + a capability to actually carry it through – thus I + C.

Whenever NATO S-G Stoltenberg – a person who has gone through a serious personality change – speaks, he says nice things like: NATO does not seek confrontation and none of its moves are directed at Russia. NATO countries just have to protect themselves against Russia which they see as a threat.

Typically the talk is about an actor, a country, a leader – not about issues or trends that challenge the Alliance and certainly not that its own war adventures have weakened it in moral and legitimacy terms.

On their own side, NATO leaders buy none of – similar – Russian peace rhetorics. If you ask them why, they would say: Because as long as the Russians have offensive capabilities, there is also a risk that good/defensive official motives may – within weeks – be turned into an offensive, aggressive stance and we will be attacked. Can’t trust them!

But NATO itself excels in offensive projects, plans and capabilities – such as forward positioning, bases, long-range bomber and fighter planes, Ballistic Missile Defense and nuclear weapons – nuclear weapons are by definition never defensive because of their unlimited destructive capacity and because they can, by definition, not be used on one’s own territory.

To put it crudely: If you have no aggressive intentions directed at anyone – then scrap your offensive capabilities including long-range, particularly destructive and nuclear weapons and preserve only what can be used for defense – i.e. if you are attacked.

Why should you scrap the offensive elements? Because, no matter what you say about your intentions, the other side will see you as potential aggressive because you offensive weapons can reach them: If you don’t plan to come to our territory, then why do you have systems that can reach our territory and create unspeakable destruction on our people and culture??

Upholding offensive arsenals is a clear indicator of the possibility that officially stated defensive intentions can change to the opposite – how should NATO otherwise feel threatened by today’s Russia?

 

The eternal but non-credible threat needed by MIMAC

There are good-hearted people who believe that countries have competent experts who along a series of indicators measure and judge which security challenge are waiting in the future – and a series analyses of the threat towards their country on this or that time horizon.

The probability of each threat is also evaluated – to help politicians with limited budgets to allocate money to guard against some ‘realistic’ but not all possible/thinkable threats.

The – again very good-hearted – people believe that politicians and the industry then decide about the appropriate national defence, the necessary minimum of what we call a (military) defence policy and other measures to meet the challenges.

Unfortunately, as has been known since the last 50 years – except to politicians and the media – this description of security politics has nothing to do with reality.

Here is how it works, instead.

There has, over time, developed in most countries – the US, Denmark, Russia, China, North Korea – a MIMAC, i.e., a Military-Industrial-Media-Academic Complex. President Dwight D Eisenhower called it the Military-Industrial Complex in his farewell speech and talked about it as a huge threat to democracy. Today it is tons of times bigger and more destructive – and threatening the world and democracy more than ever.

This MIMAC consists of numerically tiny elites in the government, (military and military-related) industry, mainstream media and the legitimating priesthood of academics in state-financed research institutions and private think tanks financed more or less by that industry too – and it churns out huge amounts of new weapons, ever more sophisticated technologies – nuclear weapons one day, drone technology the next, torture psychology manuals the next.

And how do you get the taxpayers to gladly pay for all this at the ‘national defence budget’?

By blowing up the threats, by telling people constantly that this or that enemy – it may change from week to week and also be rather constant in some cases like the case of Russia – represents a huge threat against which ”we, the state” has to protect you, our citizens.

Russia operates on the same mechanism, of course but on a much smaller scale.

Russia has no use of NATO territory or any chance of crushing NATO countries. And not a chance! But Mr. Putin too needs to satisfy his MIMAC – for which he needs images of an enemy (and here he has a much easier task than NATO and doesn’t have to invent things they way NATO does).

He needs that enemy also to maintain his political position and popularity among the Russians. If he plays it soft, he will go the way Gorbachev did, or be killed. And some militarist-nationalists might take over who would make us all think back on what a nice guy Putin was in a comparative perspective.

A central word in all this is ’fearology’: Make people fear a Russian invasion in NATO countries and they will accept to pay almost any price for their defence, safety and ’peace’. And obediently ask to become a member of that protective alliance if they are not already.

So, forget about there being a threat that your national security bureaucracy does its best to meet – with more or less military and civilian-political means.

It works the other way around: there is a huge militarist cancer growing on societies – East and West, North and South but more in NATO countries than anywhere else – and its spreading has to be legitimated, to be sold: We are threatened and we provide you, our citizens with the security needed against it. Give us your money and we’ll secure that you sleep well at night.

The bill is bizarre US $ 1700 billion per year around the world – where about 120 billion goes to development aid and the entire budget of the UN is about 30.

Do we have a more secure world today than 10, 20, 50 years ago. No, we don’t. It’s a perpetual mobile.

As long as you can find – or create – an enemy (think ISIS), it works fine. The day you cannot find an enemy that threatens your citizens’ survival you’ll be in real trouble. So, the Western MIMAC loves and cultivates Putin. Without his re-active annexation of Crimea – what would they have done?

 

Can a single leader cure this terminal civilisational disease?

Why do you think it has been so difficult for President Obama to disarm or take steps towards a nuclear-weapons-free world that he – at the deep personal level – surely would like to see become reality (and worked for as a younger man)?

The answer is: Because there is a US MIMAC that prevents him, a PSYOP operations and a citizenry that has been fooled to believe – by media often ownership-wise related to military corporations like, say, General Electric – that survival is at stake. He would be only the tail that tries to wag the MIMAC dog.

And if Obama should have stood up and really brought about a reduction in all this, he might likely have met the fate that Luther King Jr., the Kennedys, Palme and other peace-oriented people have met: Liquidation.

Foreign and domestic security services, special forces, the murky communities far away from democracy’s limelight know how to do that sort of thing.

And, thus, the drift toward global destruction will continue until hundreds of millions of citizens unite and rise and say no, stop paying tax to the ‘defence’ budget and make friends with all their imagined enemies.

 


Jan Oberg is a peace researcher, art photographer, and Director of Transnational Foundation for Peace and Future Research (TFF) where this article first appeared.

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