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04/09/2016

 

Un altro mondo è possibile

di Federico Pieraccini

 

Oltre ad un'Europa in declino economico e una società americana avviata verso l'implosione sociale, sono le molteplici convergenze di nazioni non al servizio degli interessi di Washington, a determinare un ruolo non più centrale per gli Stati Uniti e il vecchio continente.

 

Il G20 in Cina è l'ennesimo tassello di una realtà globale che si trasforma passando da un ordine mondiale unipolare, il cui vertice era indiscutibilmente rappresentato dagli Stati Uniti, ad uno multipolare in cui Washington è uno dei protagonisti, non di certo l'unico e sicuramente non il più influente. 

 

Significa che Washington e i suoi partner Europei siano divenuti improvvisamente secondari ? Non proprio, più che altro il grosso cambiamento è avvenuto nell'ambito riguardante i paesi non allineati, unendo i loro sforzi di cooperazione ed elevandoli sul piano economico, politico e persino militare.

 

Oltre ad un'Europa in declino economico e una società americana avviata verso l'implosione sociale, sono le molteplici convergenze di nazioni non al servizio degli interessi di Washington, a determinare un ruolo non più centrale per gli Stati Uniti e il vecchio continente.

 

Il mondo unipolare e multipolare si trovano in una fase di co-esistenza. Siamo in un momento storico ove, per ora, nessuno dei due ha la volontà, la capacità o l'interesse di prevalere sull'altro, visto che si richiederebbe  l'uso della forza. (Ipotesi irreale con il 'MAD').

 

Da qui, tolta la malafede, le tante errate disamine e interpretazioni sul comportamento, per alcuni ambiguo, di nazioni pilastro del movimento multipolare, India su tutte ad esempio.

 

Allo stesso modo, in maniera simmetrica, l'assurda interpretazione di nazioni storicamente allineate e dipendenti dall'ordine unipolare, come la Turchia, che sarebbero divenute improvvisamente partner multipolari affidabili.

 

 

Escludendo i tre paesi cardine su cui poggia l'attuale sistema globale (Stati Uniti, Russia e Cina),  l'atteggiamento di collaborazione con entrambi gli ordini mondiali di altre nazioni, interpretato come ambiguo da alcuni, si accentuerà in futuro. È ciò che si chiama fase di transizione, evitare di precludersi eventuali opportunità a prescindere che siano di stampo unipolare o multipolare. 

 

Si tratta di scelte libere, da ponderare con attenzione, ma comprensibili per paesi che non hanno la forza economica, politica o militare di resistere a Washington come fanno con successo Mosca e Pechino.

 

Per questo motivo il G20 è la perfetta rappresentazione di un mondo che cambia, le nazioni invitate invocano un paracadute multipolare, un'alternativa al sistema precedente, che valorizzi le loro scelte strategiche non necessariamente più allineate a Washington, con il pieno sostegno degli unici in grado di opporsi all'atlantismo predatorio: Federazione Russa e Repubblica Popolare Cinese.

 

Un altro tassello che trasformerà il mondo che ci circonda in meglio, Clinton e follia individuale permettendo.

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