Fonte: RT

http://www.lantidiplomatico.it/

09/02/2016

 

La marina russa inizia il dispiegamento delle sue truppe nel mar Nero e nel mar Caspio

 

Come già annunciato lunedì, le truppe russe schierate nel sud e le unità speciali si stanno preparando per un'esercitazione a sorpresa su lunghe distanze, come parte di un programma stabilito dal Ministero della Difesa della Russia.

 

La flotta russa nel Mar Nero e nel Mar Caspio hanno iniziato l'addestramento militare in singole regioni per testare la reattività delle truppe. Lo riporta il canale Zvezda che fa riferimento a una conferenza...

 


Russia Direct

https://aurorasito.wordpress.com

Novembre 4, 2014

 

Il Cremlino rafforza l’influenza sul Mar Caspio

di Vladimir Sotnikov 

Traduzione di Alessandro Lattanzio

 

La visita del ministro della Difesa russo Sergej Shojgu in Azerbaigian è un’ulteriore prova che la Russia cerca di aumentare l’influenza e bloccare le ambizioni occidentali nella regione del Caspio

 

Durante la visita del ministro della Difesa russo Sergej Shojgu in Azerbaigian, Baku e Mosca hanno deciso d’istituire un sistema di sicurezza collettiva nella regione del Caspio. Uno dei passaggi chiave saranno le esercitazioni congiunte di reazione alle emergenze nel 2016. Alla luce dell’ultimo vertice del Caspio, il 29 settembre ad Astrakhan, tale mossa ha implicazioni sul rapporto tra Russia e NATO, sulla capacità di combattere la diffusione del jihadismo e sui futuri progetti di gasdotti alternativi nella regione. La visita di Shojgu a Baku è il primo contatto attivo tra le due nazioni da quando Azerbaigian e Russia non poterono accordarsi sull’estensione del contratto di locazione della stazione radar di Gabala. Ora il periodo di disaccordi sembra essere stato superato con vari successi, tra cui i risultati del vertice del Caspio. Questa volta i capi di Russia, Iran, Azerbaigian, Kazakistan e Turkmenistan hanno partecipato al vertice. Il problema principale degli Stati costieri del Mar Caspio, come in passato, continua ad essere la suddivisione del fondale del Caspio. Secondo il presidente russo Vladimir Putin, l’accordo dei cinque riguarda suddivisione marittima, dei fondali e sottosuolo, trasporto e pesca del Mar Caspio. La maggior parte delle acque Caspio resterà d’uso comune per tutti. Mosca ha anche proposto che i Paesi partecipi tengano esercitazioni congiunte di pronta reazione nel 2016. Il vertice ha adottato una dichiarazione politica, firmata dai capi dei Cinque del Caspio. Le parti coinvolte nel vertice hanno deciso che, entro il 2018, la questione della suddivisione del fondale del Caspio sarà finalmente risolta e il relativo documento firmato. Il documento, dopo 20 anni di negoziati, stabilirà lo status giuridico del Mar Caspio e definirà i principi per lo sfruttamento delle sue risorse da parte dei Paesi rivieraschi, oltre a fornire una delineazione delle sue zone marittime. Tuttavia, i risultati del vertice dei Paesi del Mar Caspio ad Astrakhan difficilmente possono essere considerati una “svolta epocale”, o anche un incontro che finalmente rimuove ogni ostacolo alla collaborazione tra i responsabili politici di questi Paesi. Tuttavia, vi è stata una decisione importante sulla questione della divisione della piattaforma del Caspio, adottata e registrata nella dichiarazione politica del vertice. La decisione dei Cinque del Caspio prevede una zona di 25 miglia per ciascuno dei partecipi, 15 miglia di responsabilità per ogni Stato costiero, per lo sviluppo delle risorse del Caspio (principalmente giacimenti di idrocarburi) e 10 miglia per pesca e navigazione. Il rappresentante speciale del Presidente della Federazione Russa, Igor Bratchenko, ha annunciato la posizione originaria della Russia: il Mar Caspio dovrebbe essere disponibile all’uso comune. Questa posizione è sostenuta dall’Iran che è comunque partner strategico di Mosca. Tuttavia, gli altri Paesi, come Azerbaigian e Kazakistan, erano a favore di una zona di 25 miglia di responsabilità. Nessuna decisione finale è stata presa al vertice di Astrakhan, relativa alla divisione della piattaforma, s’è solo dichiarato l’intenzione di volere mettere a punto un documento per il prossimo vertice, tra due anni. Tuttavia, ciò non sminuisce l’importanza del vertice per la Russia e gli altri attori dell'”accordo sul Caspio”. Per Mosca, questo vertice s’è rivelato importante per il fatto che v’è la reale opportunità di negoziare lo sfruttamento delle risorse minerarie del Mar Caspio con tutte e cinque le potenze rivierasche. Per avviarlo, la Russia ha mostrato flessibilità diplomatica su questo difficile argomento.

 

Perché l’occidente è interessato al vertice sul Caspio?

Per i giocatori esterni, Stati Uniti, UE, Turchia e Israele, che hanno interessi rilevanti nel Mar Caspio o cooperano con alcuni Paesi della regione, non considerano la questione come definitivamente risolta. Non è un caso che la portavoce del dipartimento di Stato gli Stati Uniti, Jen Psaki, commentando i risultati del vertice di Astrakhan, ha detto che si tratta solo di una dichiarazione di intenti. Tuttavia, in realtà, Washington seguiva da vicino la riunione, essendo il Mar Caspio un settore prioritario per gli interessi nazionali degli Stati Uniti, così come per la Turchia e gli altri Paesi della NATO. La ragione è che i progetti energetici che coinvolgono l’esportazione di idrocarburi sono promossi da Stati Uniti e altri Paesi occidentali (e dalla Turchia) in alternativa ai progetti russi incentrati sui grandi giacimenti di petrolio e gas nel bacino del Caspio. Washington ha già proposto (e continua a proporre) ad alcuni Paesi, in particolare l’Azerbaijan, di ospiti una “forza di reazione rapida” che, composta soprattutto da truppe USA, sarebbe usata “per la protezione degli oleodotti in costruzione” dei progetti energetici occidentali.

 

Le implicazioni del vertice Caspio per il Medio Oriente

Per i Paesi di Medio Oriente e Asia Centrale, il vertice è importante soprattutto per l’attenzione di grandi organizzazioni internazionali come la Shanghai Cooperation Organization (SCO), in cui Paesi come Russia e Kazakistan sono membri. Per la regione del Medio Oriente, è importante l’intenzione espressa dalle controparti nella lotta al terrorismo internazionale. Ciò è particolarmente importante oggi, alla luce della guerra dello Stato islamico (IS) in vasti territori di Siria e Iraq. Secondo dati recenti, tale organizzazione è supportata da un gruppo terroristico dell’Asia centrale, il Movimento Islamico dell’Uzbekistan (IMU), i cui combattenti sono coinvolti in attività terroristiche in Afghanistan e Pakistan.

 

Perché il vertice Caspio è importante per la Russia?

Il risultato più importante del vertice di Astrakhan è che Mosca ha delineato le priorità politiche in questa regione molto importante per la Russia, sia sui progetti energetici con finanziamenti russi che dal punto di vista del rafforzamento della posizione politica di Mosca rispetto ai Paesi presenti al vertice come Iran, Kazakistan e Turkmenistan. Oggi, il ruolo del Mar Caspio negli interessi nazionali della Russia è aumentato considerevolmente. Particolarmente importante è il ruolo della regione in connessione al ritiro delle truppe NATO e USA dall’Afghanistan, alla grave crisi politica in Ucraina e al riorientamento della politica estera della Russia verso l’Asia. Mosca dovrà prendere in considerazione tutto questo per promuovere la propria politica nel Mar Caspio, data la collisione delle posizioni di Russia e occidente, in particolare nel contesto della crisi in Ucraina. Il Mar Caspio è anche un fattore della politica estera, nel perpetuarsi delle sanzioni occidentali a Russia e Iran. Gli Stati Uniti vedranno mai l’Iran come partner strategico dopo l’annullamento delle sanzioni finanziarie ed economiche occidentali a Teheran per lo sviluppo del proprio programma nucleare? Tuttavia, il rischio principale per la Russia nel Mar Caspio è l’alta probabilità dei progetti alternativi occidentali sul trasporto degli idrocarburi in alcuni Paesi rivieraschi, così come il loro riorientamento politico verso l’occidente, con l’eventuale spiegamento di contingenti e navi militari occidentali nel Mar Caspio. A questo proposito, la proposta di Mosca ai Paesi al vertice di tenere esercitazioni congiunte di risposta alle emergenze nel 2016, è molto probabilmente una risposta all’esercitazione militare “Rapid Trident 2014” in Ucraina occidentale. Ciò dimostra la disponibilità della Russia, in collaborazione con i partner dei Cinque del Caspio, a rispondere alla NATO che si avvicina ai confini della Russia, anche in relazione agli eventi in Ucraina. Lo confermano gli accordi raggiunti nel corso della visita del ministro della Difesa russo Sergej Shojgu in Azerbaijan, e i risultati dei colloqui con il presidente dell’Azerbaigian Ilham Aliev.

 

Russia e Azerbaijan si alleano nonostante le differenze passate

Russia e Azerbaigian concordano sulla prospettiva di creare un sistema di sicurezza collettiva nella regione del Caspio. Tale sistema dovrebbe includere tutti gli Stati litoranei sulla base del principio, confermato al vertice, di permettere la presenza di forze armate e armamenti sul Mar Caspio dei soli Cinque del Caspio e a nessun Paese esterno. Così i partecipanti al vertice di Astrakhan hanno firmato un accordo per condurre esercitazioni militari congiunte, tra i due Paesi, nel 2015. Molti media russi si sono affrettati a definire gli accordi ‘svolta sul Caspio’, sorprendendo molti esperti che credevano che Baku fosse più concentrata su partenariati, anche militari, con Stati Uniti, Turchia e Israele. Così, Baku difficilmente avrebbe accettato di partecipare alle esercitazioni congiunte con la Russia, per non parlare della creazione di un sistema di sicurezza collettiva dei Cinque del Caspio. Sembra che Baku abbia seriamente rivisto le esigenze sulla sicurezza alla luce dei recenti avvenimenti in Ucraina. Ovviamente, preoccupata dalla prospettiva di una Majdan in Azerbaijan, così come la più reale minaccia islamista jihadista del SIIL (che potrebbe diffondersi in Azerbaijan), Baku ci ha ripensato. Rimane la questione del Turkmenistan, che molto probabilmente gioca una grande partita con l’occidente. Il Turkmenistan desidera evidentemente esportare i propri idrocarburi (soprattutto gas) partecipando attivamente ai progetti di gasdotti occidentali alternativi a quelli russi. Tuttavia, l’avanzata della minaccia islamista nella regione dell’Asia centrale, ancora una volta alla luce delle possibili attività terroristiche congiunte di SIIL e taliban, può incoraggiare Ashgabat a partecipare al sistema di sicurezza collettiva nel Mar Caspio proposto dalla Russia. Quindi, a quanto pare, possiamo dire che la Russia inizia a sciogliere il difficile “nodo del Caspio”.

 

14 ottobre 2014

 

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