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10 aprile 2016

 

Il 25 aprile noi non faremo neanche un passo indietro.

 

La comunità palestinese e le associazioni solidali con la Palestina intendono anche quest’anno partecipare pacificamente alle celebrazioni del 25 aprile, portando nel corteo la bandiera palestinese, simbolo della lotta e della resistenza indomabile di un popolo occupato e massacrato; l’aver espresso questa legittima intenzione nell’assemblea organizzata dagli antifascisti di Roma il 7 aprile all’università La Sapienza di Roma è bastato per scatenare le solite trite accuse di complotto contro Israele, e per dare il via alla solita vergognosa manipolazione dei fatti a cui si sono prestati anche i vertici dell’ANPI.

L’assemblea del 7 aprile alla facoltà di Fisica della Sapienza è stato un appuntamento unitario a cui hanno contribuito, nella promozione, nell’organizzazione e nella gestione, decine di forze politiche, gruppi e associazioni antifasciste romane che si sono espressi in modo ricco e significativo in vista della partecipazione alle celebrazioni del 25 aprile; ma, nella ricostruzione sionista ossessionata dal pregiudizio razziale antipalestinese, è diventata una “riunione programmatica organizzata dal Forum Palestina”, per inoculare, evidentemente, l’odio antisemita. E difatti dalla “lista di proscrizione” stilata dai sionisti (anche questa una manovra già nota, quasi noiosa per la puntuale ripetitività) sono state diligentemente espunte tutte le firme che non siano di associazioni di palestinesi e di filopalestinesi. Un’operazione, tanto ingenua quanto stupida, che noi ormai conosciamo bene, nel tentativo di isolarci e contrapporci ai nostri compagni naturali, all’alveo naturale in cui si colloca la resistenza palestinese: quello dell’antifascismo sempre; un’operazione che servirà soltanto a indignare quanti quell’assemblea l’hanno costruita e vissuta, portando con passione il loro contributo, nel ricordo del decennale dell’assassinio di Renato Biagetti per mano fascista e con la volontà di contrastare tutte le forme di neofascismo e di repressione. E chi c’era sa bene che nessuno degli intervenuti si è espresso contro la Brigata ebraica. Nessuno ha fatto piani di nessun tipo per “inquinare” il 25 aprile o per fare “brutte sorprese”. Le posizioni espresse nella loro ricchezza hanno riguardato, come è legittimo e doveroso fare, anche le Resistenze internazionali contro la guerra imperialista e il sionismo, al fianco dei popoli che resistono all’oppressione e combattono per la propria indipendenza, come il popolo palestinese e il popolo kurdo.

Bene, mestatori sionisti professionisti della menzogna, preparatevi a rassegnarvi: il 25 aprile noi saremo nel corteo orgogliosamente accanto agli antifascisti e alle antifasciste di Roma, con le bandiere delle Resistenze, e prima fra tutte la bandiera palestinese.

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