china-files - 02/02/16 - Nonostante la vittoria con ampio margine della Lega nazionale per la democrazia di Aung San Suu Kyi, secondo le leggi costituzionali del paese la giunta militare continua a detenere il 25 per cento dei seggi parlamentari, compreso il controllo dei principali ministeri.


Larena - 01/02/16 - Il Parlamento del Myanmar ha aperto questa mattina all'alba le porte a Aung San Suu Kyi, per dare il via al primo governo democraticamente eletto in più di 50 anni. Donna di grande forza e pazienza, è divenuta il simbolo dell'opposizione non violenta al regime militare. Oggi con lei in parlamento prende il via la nuova era democratica della Birmania


Euronews - 01/02/16 - In Myanmar comincia l’era San Suu Kyi. A Naypyidaw si insedia il nuovo parlamento dominato dal suo partito. Inizia anche la procedura che porterà alla designazione del presidente, che non sarà più un militare, ma un rappresentante della Lega nazionale per la democrazia. Le forze armate non escono totalmente di scena, un quarto dei seggi parlamentari continua ad essere loro riservato. Vista però la schiacciacciante maggioranza della NLD, il nuovo presidente uscirà dai suoi ranghi e sarà probabilmente Htin Kyaw. Comunque oggi i parlamentari parlano d’altro: Mi sembra un sogno – dice il deputato dell’NLD Khin Maung Myint – Mai avrei pensato che un giorno saremmo andati al governo. È un terremoto, per il Myanmar e per il mondo intero. A causa di un cavillo costituzionale, relativo alla cittadinanza straniera del suo ex marito e dei figli, la leader storica dell’opposizione alla giunta militare rimane esclusa dalla corsa all massima carica dello stato. Aung San Suu Kyi ha fatto tuttavia capire che controllerà da vicino il governo. L’esecutivo dovrà nascere da un accordo con l’esercito, cui la costituzione attribuisce di diritto i ministeri di difesa, interno e affari di frontiera.


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01/02/16

 

Myanmar: al via nuovo parlamento. Primo passo democratico

 

È iniziata oggi la prima sessione parlamentare democratica in Myanmar, guidata dai deputati della National Democratic League (Nld) di Aung San Suu Kyi che hanno stravinto le elezioni dello scorso novembre. Dopo decenni di dittatura militare - riferisce l'agenzia AsiaNews - prende corpo la prima Assemblea votata dai cittadini, che a fine marzo dovrà eleggere il nuovo presidente, la carica più alta dello Stato. Gran parte dei nuovi parlamentari è alla prima esperienza politica e molti di essi sono ex attivisti democratici perseguitati per anni dalla giunta militare.

 

Aung San Suu Kyi non potrà essere eletta Presidente

L’8 novembre 2015, la Nld guidata dalla Aung San Suu Kyi ha avuto l’80% dei consensi alle urne, sconfiggendo lo Union Solidarity and Development Party (Usdp) dei militari e ottenendo così il diritto di formare il nuovo governo. Per Costituzione, però, la giunta mantiene un quarto dei seggi in parlamento e tre ministeri chiave (Interni, Frontiere e Difesa). Inoltre, secondo la Costituzione del 2008 (e una vera e propria norma contra personam) Aung San Suu Kyi non può candidarsi per la carica di Presidente, per aver sposato un cittadino britannico. La leader, 70 anni di cui 15 passati agli arresti domiciliari, ha comunque affermato che governerà “al di sopra” del Presidente, che verrà scelto da lei. La Nld renderà pubbliche le candidature per la presidenza la seconda settimana di febbraio.

 

Il passaggio alla transizione democratica

Della Nld fanno parte anche i nuovi presidenti della Camera alta e bassa. “Oggi – ha detto Win Myint, presidente della Camera bassa – è un giorno di cui essere fieri nella storia politica del Myanmar, per la transizione democratica”. Il passaggio dal governo militare a quello democratico terminerà il primo aprile, quando finirà il mandato dell’attuale Presidente e generale in congedo Thein Sein.

 

La Lega democratica non potrà emendare da sola la Costituzione

Il voto dell’8 novembre scorso – giudicato in gran parte libero da personalità interpellate da AsiaNews – ha visto la partecipazione dell’80% degli aventi diritto, su un totale di 30 milioni di elettori. Ad oggi la Nld si è assicurata 390 seggi (su 440) alla Camera bassa e 168 (su 224) alla Camera alta, per un totale di 558. La Lega democratica non potrà però emendare da sola la Costituzione, perché serve la maggioranza del 75% più un voto.

 

Il profilo basso della  Aung San Suu Kyi

Aung San Suu Kyi ha tenuto finora un profilo basso, non facendo proclami di vittoria ma affermando che elezioni sono state solo il primo passo. In Myanmar, infatti, restano aperte molte questioni irrisolte come i prigionieri politici, l’arresto di studenti e attivisti e l’influenza dei militari sulla vita pubblica. Oggi la Nobel per la pace ha seduto in disparte in Parlamento, e ha ascoltato la prima sessione senza intervenire. (R.P.)

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