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26 marzo 2016

 

Se cediamo alla paura morirà la democrazia

Francesca Paci intervista Zygmunt Bauman

 

Da anni il filosofo polacco Zygmunt Bauman mette in guardia dalla paura, il piu' sinistro tra i demoni annidati nelle citta' aperte in cui viviamo. Gli attentati di martedi', come quelli di Parigi, raccolgono nell'abbraccio mortale del terrorismo quell'insicurezza del presente e quell'incertezza del futuro che lui, il teorico della societa' liquida, ha individuato nel nostro Dna. Questo si', lo spaventa.

- Francesca Paci: Ripetiamo che a Bruxelles e' stato colpito il cuore dell'Europa: e' cosi' professor Bauman, o si tratta di propaganda jihadista che non dovremmo assecondare?

- Zygmunt Bauman: Il "cuore" che i terroristi cercano di colpire e' quello dove abbondano le telecamere, sempre assetate di sensazioni nuove e scioccanti a cui garantire attenzione massima per qualche giorno. C'e' un numero dieci volte maggiore di persone uccise da qualche parte tra i tropici del Cancro e del Capricorno che non ha alcuna chance di ottenere la visibilita' degli attacchi di New York, Madrid, Londra, Parigi o Bruxelles. E' invece in queste ultime citta' che i bisbigli acquistano la forza dei tuoni. A spese minime - un biglietto aereo, un kalashnikov, un esplosivo fatto in casa, la vita di un pugno di disperati - corrispondono a ore interminabili di spazio tv gratis e picconate ai valori democratici da parte dei governi che dovrebbero proteggerli.

- Francesca Paci: La nuova generazione di terroristi usa i benefici della "societa' liquida"?

- Zygmunt Bauman: E' il principio ispiratore della loro strategia sin dall'inizio: disponendo di risorse limitate, si sono dedicati a provocare il loro nemico, teoricamente forte ma in realta' estremamente vulnerabile. I terroristi hanno imparato velocemente l'arte di puntare in alto e massimizzare i profitti diminuendo le spese - ossia utilizzando lo zelo miope con cui l'avversario e' entrato nel gioco.

- Francesca Paci: I terroristi considerano l'Europa una comunita' unita molto piu' di quanto facciano gli europei?

- Zygmunt Bauman: Per ironia della sorte i terroristi riescono ad assestare colpi capaci di ripercuotersi su tutta l'Unione Europea. Potremmo dire che sono il piu' potente fattore unificante tra i membri di un'Unione Europea che altrimenti vede sfaldarsi molte delle sue cuciture. La paura, lo spreco di risorse sempre maggiori nella costruzione di muri, l'impiego di un numero crescente di uomini per la sicurezza e costosi gadget per lo spionaggio nella vana speranza di prevenire il prossimo attentato: tutto questo si sta verificando non solo nei luoghi colpiti ma anche molto piu' lontano, nei Paesi dell'Europa di "seconda velocita'" che il terrorismo non ha alcuna intenzione di attaccare avendo sobriamente calcolato costi e benefici.

- Francesca Paci: I terroristi non sono stranieri, sono cresciuti nelle nostre citta': perche' ci odiano?

- Zygmunt Bauman: Contrariamente all'infame affermazione di Victor Orban, per cui "tutti i terroristi sono migranti", quasi tutti i terroristi sono "indigeni". I furbi, astuti e feroci cospiratori che ispirano il terrorismo possono vivere lontano, in Paesi stranieri, ma la loro manovalanza viene reclutata tra i discriminati, gli umiliati e vendicativi giovani che crescono in mezzo a noi senza futuro. Tenerli in condizione di privazione e' un modo di cooperare con il terrorismo: seguendo la logica dell'occhio per occhio allarghiamo il bacino che i capi terroristi hanno mostrato di saper usare bene.

- Francesca Paci: L'Islam radicale sta colmando il vuoto delle ideologie del '900?

- Zygmunt Bauman: Non potendo garantire ai loro correligionari vite fantastiche i fondamentalisti islamici offrono loro il miglior balsamo alternativo alla dignita' umana mortificata: una morte piena di senso. Molti (ma questi molti sono una piccola minoranza dei musulmani che vivono in Europa) cedono alla tentazione non avendo altre strade verso la dignita' umana.

- Francesca Paci: Possiamo davvero salvarci moltiplicando i muri?

- Zygmunt Bauman: Costruire muri per tenere i migranti fuori dai nostri cortili ricorda la storia dell'antico filosofo Diogene che rotolava avanti e indietro nella botte in cui viveva sulle strade della nativa Sinope. Alla domanda sul perche' del suo strano comportamento rispose che vedendo i vicini occupati a blindare le porte e sguainare le spade sperava di dare il suo contributo alla difesa della citta' contro l'avanzata delle truppe di Alessandro il Macedone.

- Francesca Paci: E' preoccupato per la civilta' occidentale?

- Zygmunt Bauman: La sola ma grave ragione per essere preoccupato e' la fortunatamente piccola possibilita' che l'Europa abbandoni i suoi valori e si pieghi al codice di comportamento dei terroristi, sarebbe il suicidio della casa della moralita' e della bellezza dov'e' nata l'idea di liberta', eguaglianza e fratellanza.

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