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05 Settembre 2016

 

Europa, l'avanzata dell'estrema destra in mappe

di Alberto Bellotto

 

Non solo il boom di AfD in Germania. Jobbik e Dansk Folkeparti oltre quota 20%. Veri Finlandesi e FrP norvegese al governo. L'Europa vira verso destra. I grafici.

 

Il tonfo di Angela Merkel e il balzo di Alternative für Deutschland (AfD) in Meclemburgo-Pomerania, alle Regionali tedesche del 4 settembre, sono solo l'ultimo campanello d'allarme suonato dell'estrema destra dalle parti di Bruxelles. Ennesima conferma di un malessere ormai ampiamente diffuso.

I prossimi appuntamenti a rischio per l'Ue sono entrambi fissati il 2 ottobre: la ripetizione delle Presidenziali austriache dopo l'annullamento per irregolarità e il referendum ungherese sul piano di ricollocamento dei richiedenti asilo votato da Bruxelles durante l'ondata di rifugiati che ha colpito i Balcani nell'autunno del 2015.

 

2017 BOLLENTE PER FRANCIA E GERMANIA. Il test definitivo per valutare la forza reale dei populismi di destra in Europa, però, sarà verosimilmente nel 2017.

Tra aprile e giugno, in Francia, sono in programma il rinnovo dell'Assemblea nazionale e l'elezione del presidente della Repubblica. Gli occhi saranno puntati sul Front National di Marine Le Pen, che alle Regionali di dicembre 2015 è stato primo partito.

In Germania, invece, in autunno sarà tempo di elezioni federali, con Angela Merkel che dovrà guardarsi dall'avanzata di AfD.

Ecco, allo stato attuale, i partiti di estrema destra che minacciano l'Unione europea.

 

Mappa dei partiti di estrema destra in Europa

 

GRECIA, L'ASCESA DI ALBA DORATA. In Grecia, Alba Dorata - fondata nel 1993 e fino al 2012 sempre sotto l'1% - s'è nutrita del malcontento derivante da crisi economica ed emergenza profughi.

Nel 2015 è passata al 7%, riuscendo a far eleggere in parlamento 18 deputati, puntando su principi come avversione per banche e finanza, volontà di smantellare il sistema dei partiti vigente e forte anti-semitismo. I suoi militanti si sono resi protagonisti di numerosi episodi di violenza.

Nel programma elettorale era prevista l'espulsione di tutti gli immigrati clandestini e l'uso dell'esercito per bloccare le frontiere.

 

L'AVANZATA DI JOBBIK IN UNGHERIA. Poco più a Nord, nell'Ungheria del premier pro-muri Viktor Orban, il partito di estrema destra nazionalista Jobbik nel giro di otto anni è passato dal 2% al 20%, con 23 seggi in parlamento grazie anche a forte campagna contro i profughi.

 

L'andamento elettorale dei partiti di estrema destra nelle consultazioni legislative.

 

LA DANIMARCA SEMPRE PIÙ A DESTRA. Come Jobbik, ha seminato odio contro i migranti anche Dansk Folkeparti (Df), il partito del popolo danese.

La formazione, fondata nel 1995, ha registrato un vero e proprio boom alle Parlamentari del 2015, conquistando il 21.1% dei voti e diventando la seconda forza politica nel Paese alle spalle dei socialdemocratici.

 

IL BOOM DEI VERI FINLANDESI. In Finlandia, l'estrema destra è rappresentata dai Veri Finlandesi, che siedono anche tra banchi di governo.

La nascita è datata 1995, ma le prime uscite non superano l'1%.

Per loro il momento di svolta è stato nel 2011, quando hanno conquistato il 19% dei voti alle Parlamentari.

 

DEMOCRATICI SVEDESI CONTRO L'ISLAM. Successo crescente anche per Sverigedemokraterna, i democratici svedesi.

Il partito, fondato alla fine degli Anni 80, è rimasto furi dal Riksdag fino al 2010, quando ha ottenuto il 5,7%. Quattro anni più tardi, un ulteriore balzo in avanti (12,9%).

Alla base del programma c'è la tutela della nazione etnica svedese attraverso il contrasto all'immigrazione e all'islamizzazione delle periferie.

 

I NORVEGESI AL GOVERNO. In Norvegia, l'estrema destra reca il nome di Partito del progresso (FrP).

Nato nel 1973, è sempre stato all'opposizione con pochi parlamentari. I numeri hanno iniziato ad aumentare a metà degli Anni 2000 fino all'ingresso nel governo dopo il voto legislativo del 2013.

Il partito, nel quale ha militato l'autore della strage di Utoya Anders Breivik, vuole l'espulsione degli immigrati e chiama alla lotta contro quella che definisce 'islamizzazione del Paese'.

Tuttavia, diversi discendenti di immigrati africani e asiatici lo votano. Non solo. Alcuni di loro occupano posizioni di rilevo, come il responsabile dei giovani Himanshu Gulati, figlio di immigrati indiani.

 

LA DESTRA POLACCA CHE PREOCCUPA L'UE. In Polonia, parlamento e presidenza sono nelle mani del partito di estrema destra Diritto e giustizia.

Alle Legislative ha ottenuto il 37.6%, mentre alle Presidenziali ha fatto eleggere Andrzej Duda con il 51.5% dei consensi.

Dopo la vittoria il partito ha avviato una serie di riforme (tra cui una legge bavaglio e un'altra che modifica la Costituzione), che hanno spinto le autorità europee ad avviare una procedura di valutazione preliminare dell'operato di Varsavia.

 

La questione migratoria al centro di tutto

Come si è visto, gran parte dei partiti di estrema destra hanno fatto leva sulla questione migranti per guadagnare consensi.

Stando ai dati dell'Eurostat, i Paesi che hanno accolto il maggior numero di richiedenti asilo nel 2015 sono stati Germania, (476 mila), Ungheria (177 mila) e Svezia (162 mila).

Ma se è vero che l'Ungheria è al secondo posto per numero di richieste d'asilo, è anche uno dei membri dell'Ue con la percentuale più bassa di stranieri in base alla popolazione.

 

Nella mappa i Paesi che hanno raccolto il maggior numero di rifugiati, in testa Germania, Ungheria e Svezia (fonte: Eurostat)

 

IN AUSTRIA 539 MILA STRANIERI. Completamente diversa la situazione dell'Austria. In particolare nel 2014 il 6,3% dei residenti proveniva da Paesi extra-europei, valore sale al 12,4% se si considerano anche cittadini dell'Ue.

 

In cima alla classifica, però, c'è la Svizzera. 

L'8,1% dei residenti, infatti, arriva da fuori l'Europa, ma se si considerano i cittadini dell'unione il valore triplica fino al 23.8%.

Nel Paese elvetico, alle elezioni federali del 2015, ha vinto il partito dell'Unione democratica di centro, che a discapito del nome è una formazione di estrema destra, che combatte contro le influenze europee ma soprattutto contro la presenza degli stranieri sul suolo elvetico.

 

Quanto all'Italia, il 5,7% dei residenti è proveniente da Paesi extra-europei, mentre il totale degli stranieri si attesta sull'8,1%.

   

        

Presenza degli stranieri extra-europei in rapporto alla popolazione (fonte: Eurostat)

 

L'Italia tra populismo e anti-europeismo

In Italia, le istanze anti-immigrati sono state assorbite da un partito come la Lega Nord, che a livello europeo ha stretto rapporti sia con il partito della libertà austriaco che con il Front National.

D'altro canto i voti anti-sistema sono confluiti verso il Movimento 5 stelle.

 

L'ESTREMA DESTRA DELLO ZERO VIRGOLA. In Italia i partiti di estrema destra anti-sistema si possono contare sulle dita di una mano e tutti faticano a superare la soglia dell'1%.

Primo fra tutti CasaPound. I 'fascisti del terzo millennio' si sono presentati alle elezioni per la prima volta nel 2013 raccogliendo 47.691 voti (0,14%) alla Camera e 40.688 (0,13%) al Senato.

Stessa sorte anche per Forza Nuova: presente nelle schede elettorali fin dal 2001 non ha mai superato l'1%, arrivando al massimo allo 0,67 alle Politiche del 2006.

Pochissimi voti anche per Fiamma Tricolore, nato dopo la svolta di Fiuggi che di fatto chiuse l'esperienza del Msi.

 

 

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