Fonte: http://www.truthdig.com

Giovedì, 14 gennaio 2016

 

La grande scommessa e il piano di Bernie Sanders per far saltare Wall Street

di Robert Reich

traduzione di Fa Ranco

 

Se non avete visto “La grande scommessa” – diretto e co-scritto da Adam McKay, basato sul libro, tratto da una storia vera, di Michael Lewis circa le bolla immobiliare e quella del credito che hanno innescato la grande recessione – vi raccomando di farlo.

Non solo il film è un modo piacevole (se si può usare questa parola) di capire come le grandi banche hanno sbattuto milioni di Statunitensi fuori dalle loro dimore, bruciato risparmi e posti di lavoro – e poi sono state salvate con i soldi dei contribuenti. Esso è anche una lezione che dimostra come queste lo stiano per fare di nuovo – e come il loro potere politico continui ad erodere le leggi studiate per prevenire una nuova crisi ed a proteggere le alte sfere da ogni responsabilità.

 

Ancor più importante, il film mostra perchè il piano di Bernie Sanders di far saltare le maggiori banche e di reinserire il Glass-Steagall Act (ovvero la separazione tra le banche di investimento e quelle commerciali) sia necessario – e perchè il più modesto piano di Hillary Clinton non sia sufficiente.

Tornerò a Bernie ed Hillary tra poco, ma prima dovete sapere perchè Wall Street vuole che dimentichiamo quanto accaduto veramente.

Il film riporta abbastanza correttamente gli eventi: i trader hanno spinto i prestiti ad alto rischio, unendoli in investimenti che ne nascondessero i rischi, convinto le maggiori agenzie di rating del credito a dare AAA a questi prodotti e poi li hanno venduti ad investitori ignari. È stata una truffa sul modello dello schema di Ponzi che era destinata a finire male – come infatti è successo.

Da allora, Wall Street e i suoi sicari (tra cui la maggior parte dei candidati repubblicani alle presidenziali) hanno provato a riscrivere la storia.

Vogliono farci credere che le banche e le agenzie d’investimento sono state vittime innocenti di politiche scellerate dei governi, le quali hanno permesso di erogare prestiti a gente povera che non poteva permetterselo.

Sono fandonie. Il boom dei mutui subprime si è concentrato nel mercato privato, non in quello governativo. Wall Street stessa ha creato il mercato dei mutui rischiosi. Ha smembrato e ricomposto pacchetti di mutui spazzatura, sapendo quanto fossero tossici. Ha anche inventato i derivati e i collaterali per finanziarli.

Il fatto è che l’84% dei mutui subprime nel 2006 è stato erogato da istituti privati e lo stesso è successo per quasi l’83% dei prestiti subprime erogati a persone a basso reddito.

Perchè Wall Street continua a sostenere la sua menzogna, incolpando il governo per quanto accaduto? E perchè essa (insieme ai suoi difensori di destra e i suoi megafoni come il Wall Street Journal di Rupert Murdoch) hanno così duramente attaccato il film “La grande scommessa”?

Affinchè noi non ci mettiamo a pretendere leggi più dure per prevenire una nuova crisi, alla quale seguirebbe un altro salvataggio da “troppo grandi per fallire”.

Torniamo a Bernie ed Hillary. Hillary non vuole fare a pezzi le grandi banche o resuscitare il Glass-Steagall Act, come vuole Bernie.

Lei le punirebbe un po’ di più per i grossi debiti che hanno e le obbligherebbe a tenerli maggiormente d’occhio. Darebbe anche maggior potere ai regolamentatori per poter far saltare ogni banca considerata troppo a rischio. Hillary vuole inoltre un maggiore controllo sulle cosiddette “banche ombra”, come i fondi d’investimento e le compagnie assicurative, come la tristemente famosa AIG.

In un mondo in cui i colossi di Wall Street non detengono un enorme peso politico forse queste misure sarebbero sufficienti, ma, in caso non l’aveste notato, Wall Street quel potere ce l’ha.

Il che spiega perchè nessun potente di Wall Street sia stato incriminato per il comportamento fraudolento che ha portato al crollo del 2008. O per il criminale schema di blocco dei prezzi dello scorso maggio. O del perchè le multe comminate alle banche siano state solo una minima frazione di quanto queste avevano guadagnato.

O perchè il Dodd-Frank Act sta venendo trattato come un’insulsaggine. Per esempio, la legge prevede che le maggiori banche preparino dei “testamenti” in cui descrivono come si comporterebbero in caso di gravi problemi. Nessuna di esse è riuscita a presentarne uno soddisfacente. Gli investigatori federali li hanno trovati tutti “non realistici”.

La maggior parte delle proposte di Hillary avrebbe potuto essere messa in atto dalla FED e dalla Commissione per i Titoli e per gli Scambi, ma non è avvenuto – probabilmente a causa della forza di Wall Street.

In pratica le proposte sono solo un invito a maggiori raggiri.

L’unico modo per contenere gli eccessi di Wall Street è toglierle il potere economico e politico – con riforme così grandi, dure e pubbliche che non possano essere sminuite. Cominciando con il fermare le maggiori banche, come propone Bernie Sanders.

Più di un secolo fa, Teddy Roosevelt aveva fatto a pezzi la Standard Oil Trust perchè metteva a rischio l’economia della nazione. Oggi, le maggiori banche di Wall Street mettono a repentaglio molto di più. Sono più grandi di quanto lo fossero prima del crack del 2008.

A meno che non vengano smantellate e non sia rimesso in atto Glass-Steagall, siamo di fronte al rischio di un altro disastro – che ancora una volta minaccerebbe gli stipendi, i lavori, i risparmi e le case di milioni di Statunitensi.

Per parafrasare il filosofo George Santayana, quelli che non riescono a ricordarsi di essere stati fregati da Wall Street sono condannati ad essere fregati di nuovo.

 

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12.01.2016

 

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