60 000 participants à Paris selon FO et la CGT

 

Diretta

Infoaut

L’essentiel en direct

Liberation

EN DIRECT

Le Figaro

 

La manifestation parisienne contre la loi travail, finalement autorisée, a débuté ce jeudi, sur un parcours très court, autour de la place de la Bastille.

• Les opposants à la loi travail manifestent ce jeudi sous haute surveillance à Paris sur un parcours très court obtenu après un bras de fer entre gouvernement et syndicats.

• 2 000 policiers sont mobilisés et une centaine de personnes interdites de manifester.

•  Quatre-vingt-cinq personnes ont été interpellées, notamment pour détention d’objets pouvant servir de projectiles, lors de la manifestation.


http://popoffquotidiano.it/

22 giugno 2016

 

Parigi, il governo vieta il corteo contro la loi travail. Si cerca il dramma

di Checchino Antonini

 

La prefettura di Parigi vieta il corteo previsto per domani contro il jobs act. La Cgt: 

«Andremo avanti e vedremo come la polizia reagirà» ma intanto comincia a trattare.

 

Dopo ventiquattro ore di trattative con i sindacati, il dipartimento di polizia ha annunciato il divieto per la manifestazione la loi travail in programma per domani a Parigi. E’ spiegato in una nota della prefettura di Parigi: “In queste circostanze, si ritiene che non c’è altra scelta se non vietare lo svolgimento della manifestazione”. Non accadeva da decenni.

Jean-Claude Mailly, segretario generale di Forza Ouvrière (FO), e Philippe Martinez, segretario generale della Confederazione Generale del Lavoro (CGT), hanno subito chiesto “di essere ricevuti in fretta” dal Ministro dell’Interno Bernard Cazeneuve.

L’intersindacale (CGT, FO, FSU, Solidaire, e i sindacati studenteschi) aveva persistito nel rifiuto “categorico” di “raduno statico” a Place de la Nation, una soluzione auspicata dal governo per occultare l’enorme movimento di massa che da quattro mesi sta bloccando la Francia contro il jobs act in discussione ora al Senato (dove la maggioranza è di destra). I sindacati avevano controproposto un corteo breve tra la Place de la Bastille e Place de la Nation, avevano dato altre proposte alternative ma le autorità di governo sono state irremovibili nell’operazione di trasformare una questione sociale che, stando ai sondaggi, è forte del sostegno di 3 francesi su quattro, in una questione di ordine pubblico secondo un copione che prevede di connettere l’allarme sicurezza determinato dal jihadismo, le violenze ultra a margine degli europei e i fenomeni di riot contro l’etat d’urgence, le limitazioni ai diritti costituzionali in nome della lotta al terrorismo.

L’obiettivo del governo è quello di mantenere l’impianto del testo e arrivare al varo della legge in piena estate mentre la Cgt (il suo leader Martinez s’è appena visto con il ministro del lavoro El Khomri) già sembra abbandonare la pregiudiziale del ritiro della legge, come chiedono i movimenti, per iniziare una reale trattativa.

«Andremo avanti e vedremo come la polizia reagirà», ha detto Karl Ghazi, CGT-Commerce, ai microfoni di Jean-Jacques Bourdin su RMC. «Non dobbiamo permettere che la legge venga emanata a fine agosto o inizio settembre senza alcuna reazione da parte nostra – si legge in un articolo di Denise Sarraute sul sito dell’Npa, il nuovo partito anticapitalista – la nostra preoccupazione immediata è per garantire il successo dei prossimi appuntamenti di giovedi 23 e martedì 28 giugno, e per discutere insieme i modi per trascorrere l’estate e trovarci tutti insieme in strada all’inizio di settembre per difendere i diritti di chi lavora».

«Il governo cerca il dramma», ha detto la deputata ambientalista Cécile Duflot, a margine di una visita a Notre-Dame-des-Landes. Si tratta di un “errore storico” anche per il deputato socialista ribelle Christian Paul, e di una decisione “autoritaria e irresponsabile” per il segretario nazionale del PCF Pierre Laurent. Perfino Marine Le Pen, presidente del Fronte Nazionale, punta l’indice contro il “grave attacco alla democrazia.”

Tra le reazioni in Italia, quella di Paolo Ferrero, leader del Prc: «E’ un episodio gravissimo, che parla di una deriva autoritaria del governo francese e nega una libertà pubblica fondamentale e costituzionale. La nostra piena solidarietà ai compagni e alle compagne francesi, in particolare al PCF».

http://www.infoaut.org/

Giovedì 23 Giugno 2016

 

Francia. Ancora in piazza contro la Loi Travail e i divieti di manifestare

 

Nuova giornata di cortei in tutta la Francia contro il progetto di riforma del mercato del lavoro voluto dal governo socialista. Dopo lo sciopero generale e l'imponente corteo parigino del 14 giugno il movimento ha immediatamente rilanciato sul doppio appuntamento di oggi 23 giugno e del 28, nuove occasioni per tornare in piazza.

Il governo Valls, per quanto sembri aver innestato il pilota automatico sull'approvazione della riforma affrettandosi a raggiungere la ratifica definitiva nel mese di luglio, si interroga su come colpire l'irriducibilità che ha contraddistinto il movimento in questi tre mesi di lotta. Il ministero degli interni, ai singoli divieti di manifestare che hanno colpito centinaia di militanti nelle ultime settimane, ha fatto seguire un cambio di strategia in questi ultimi giorni: il corteo parigino di questo pomeriggio, con concentramento in place de la Bastille, era stato inizialmente vietato dalla prefettura della capitale. Un precedente pesante. L'ultimo divieto a manifestare da parte del governo risale all'8 febbraio 1962: un corteo contro la guerra d'Algeria, gli attentati dell'OAS contro la popolazione algerina e la complicità del governo De Gaulle. Un corteo di 60 mila persone si mosse comunque da Bastille venendo disperso dalla polizia che assassinò nove manifestanti nei pressi della metro Charonne.

 

La tensione si è rapidamente innalzata in questi giorni, costringendo l'esecutivo a una parziale marcia indietro sul divieto, camuffandola da paternalistica concessione in nome della democrazia. La prefettura ha autorizzato un percorso circolare di solo un 1,7 km da Place de la Bastille attorno al canale dell'arsenale: un grande giro in piscina, una beffa. Il grande corteo del 14 giugno aveva già posto all'ordine del giorno del movimento e dei protagonisti degli spezzoni di testa dei cortei il problema della rottura dei vincoli imposti dal dispositivo di polizia che in quell'occasione incanalò una folla immensa nei viali del percorso preordinato, blindando vie di fuga e impedendo possibili deviazioni. Almeno nello scenario parigino la giornata odierna rappresenterà un importante banco di prova sull'ingovernabilità della dimensione di piazza, un'importante variabile che, tra le altre, ha permesso la radicalizzazione e la possibilità di durare di questo movimento nell'arco degli ultimi tre mesi.

Sono diverse altre le piazze convocate in altre città del paese per la giornata di oggi. Proseguono anche le azioni di blocco. Alcuni accessi al polo logistico di Bussy-Saint-George, alle porte di Parigi, sono bloccati da stamani. Nella mattina di oggi si registrano blocchi anche a Grenoble e nel polo logistico di fornitura energetica di Ploermel-Serval in Bretagna.

 

 ***

16.20. Parigi Un corteo selvaggio e est di Bastille da Boulevard de Reuilly si è riversato sui binari de la gare de Lyon. La polizia ha sgomberato i binari e ora presidia la stazione.

 

16.05. Prime stime delle organizzazioni sindacali parlano di 60 mila manifestanti a Parigi, 40 mila a Marsiglia, 20 mila a Le Havre.

 

15.50 Diversi cortei nel sud est della Francia da Avignone fino a centri più piccoli come Chambery e Davezieux

 

15.40 Parigi. Notizie di due manif sauvages all'Hotel de ville e alla Bourse. Nuit Debout lancia un appello a rioccupare Place de la Republique in serata.

 

15.22 Parigi. Sale la stima sui fermi preventivi: 95 

 

15.15 Parigi. A Bastille la testa del corteo termina il giro di giostra e torna nella piazza di partenza dalla quale la coda era partita meno di 10 prima. Si scandisce il coro 'tout le monde deteste tourner en ronde'. Il corteo di testa autonomo non si forma. Tafferugli tra attivisti di Nuit Debout e servizio d'ordine della CGT che ha ostacolato il tentativo di fare il giro del circuito al contrario rispetto alle prescrizioni prefettizie. Molti manifestanti non accettato di passare per i checkpoint di Bastille. Un altro concentramento prova a ritrovarsi all'hotel de ville, pesantemente presidiato dalla polizia.

 

15.10 Parigi. Secondo Le Figaro i fermi preventivi sono almeno 85

 

14.40 Partiti i cortei anche a Gronoble e a Lione. Diverse migliaia in piazza 

 

14.20 Rennes. Un corteo selvaggio di circa 700 manifestanti prosegue a bloccare la città. Istituti di credito e agenzie immobiliari danneggiate. Cassonetti in fiamme davanti a un commissariato di polizia. Ora il corteo si trova bloccato dalla polizia in rue Saint Hélier.

 

14.15 Parigi. Almeno 10 fermi preventivi da parte della polizia. Di cui tre giornalisti indipendenti. Tutti i varchi di accesso a Bastille sono dei checkpoint. 

 

12.50 Rennes. Il corteo arriva nei pressi della metro Republique, bloccata. L'accesso al centro storico è bloccato dalla polizia. Circa 5 mila i manifestanti.

 

12.30 Parigi. E' già massiccia la presenza della polizia nei pressi di place de la Bastille. Montate numerose telecamere provvisorie lungo il percorso. La polizia vieta l'ingresso in piazza con zaini e sciarpe. Il concentramento è previsto per le 14.

 

11.30 Marsiglia. Diverse migliaia di manifestanti si dirigono dal Porto Vecchio della città in direzione della Prefettura

top