Fonte: Swissinfo.ch

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Gen 06, 2016

 

Capodanno da incubo per le donne a Colonia

 

L’intera Germania è sotto shock per il capodanno da incubo in cui sono incappate decine di donne che hanno avuto la sventura di attraversare la piazza della stazione centrale di Colonia nella notte di San Silvestro.

Circondate, molestate sessualmente, palpeggiate, derubate di soldi e telefonini da uomini ubriachi. Secondo quanto riferito dalla polizia, erano un migliaio, imbottiti di alcool, senza più freni e controlli.

 

Hanno sparato una “quantità inaudita” di petardi e fuochi d’artificio, anche ad altezza d’uomo, creando panico. Poi la massa si è frantumata in gruppi più piccoli, che hanno circondato le donne compiendo quello che il capo della polizia di Colonia, Wolfgang Albers, ha definito “pesanti delitti sessuali di una dimensione completamente nuova”. Di certo finora sconosciuta in Germania.

Le testimonianze sono sconvolgenti. “Non siamo di fronte a 1.000 colpevoli”, ha precisato Albers in conferenza stampa ricostruendo la dinamica degli eventi, ma è impossibile e prematuro fornire una cifra precisa.

Il numero delle denunce presentate aumenta di ora in ora. L’ultimo comunicato parla di 90, Albers è sicuro che cresceranno ancora: reati a sfondo sessuale, in un caso la polizia indaga per una vera e propria violenza. Un’ulteriore dettaglio aggiunge benzina al fuoco: si trattava di uomini “dall’aspetto arabo o nordafricano”, ha detto la polizia, riferendosi a testimonianze definite “univoche”.

La cancelliera Angela Merkel ha chiesto una dura risposta da parte dello Stato di diritto e, in una telefonata alla sindaca di Colonia Henriette Reker, ha espresso il suo sdegno per le “disgustose violenze e chiesto che ogni sforzo venga fatto per indagare e condannare al più presto i colpevoli, senza riferimento alla loro origine”.

Casi analoghi, anche se in dimensioni largamente minori, sono stati segnalati ad Amburgo e Stoccarda. Anche lì la polizia indaga per reati sessuali e furti nei confronti di giovani donne.

Esperti fanno notare che da tempo si registra nelle grandi città tedesche una crescita della criminalità di bande giovanili e di furti e rapine con metodi che, in misura meno appariscente, ricalcano quelli di Colonia.

“Quel che è accaduto è inaudito”, ha commentato Reker, che oggi ha riunito un’unità di crisi con i responsabili delle forze dell’ordine cittadine e federali, finiti sotto accusa per essersi fatti sorprendere dagli eventi.

Sono state adottate misure straordinarie per garantire la sicurezza delle donne in vista del Carnevale dal 4 al 10 febbraio, quando la città ospiterà un milione di visitatori. Ci saranno poliziotti a ogni angolo, in uniforme e in abiti civili e videocamere mobili. Reker ha poi ha voluto ribadire: “Non c’è la minima indicazione che tra i colpevoli vi siano profughi attualmente ospitati nei centri della città, ogni supposizione in tal senso è assolutamente inattendibile”.

La vicenda di Colonia ha scatenato, soprattutto su Internet, un dibattito molto acceso, in cui non sono mancati toni razzisti. In serata c’è stata una manifestazione spontanea di cittadini di fronte al duomo di Colonia per protestare contro le aggressioni: 300 persone, secondo stime della polizia, si sono radunate dietro allo striscione “Nessuna violenza contro le donne”.

 

Nota:

era facile prevedere che l’invasione in massa di centinaia di migliaia di immigrati di provenienza da Medio Oriente dall’Asia e dal Nord Africa avrebbe creato dei problemi di destabilizzazione sociale anche nella ordinata e tranquilla Germania. Tuttavia i sostenitori delle porte aperte e dell’accoglienza senza limiti diranno il contrario anche di fronte all’evidenza di casi come questo di Colonia che, del resto, erano già stati preannuciati da varie fonti ed anche da un allarmato rapporto del capo della polizia tedesca poche settimame addietro che denunciava l’aumento esponenziale dei crimini dovuto all’arrivo di questa massa di immigrati.

Tutto rientra, secondo i sostenitori del pensiero Unico e del dogma del multiculturalismo, nel processo di integrazione fra diverse culture ove, guarda caso, una delle differenze fondamentali sta proprio nel ruolo e nella figura femminile, previsto nelle società islamiche. Non era poi difficile immaginare che, il fatto di far entrare migliaia di uomini single, tutti giovani in età di combattimento dai 18 ai 35 anni, avrebbe creato dei problemi aggiuntivi, essendo cosa diversa che dare accoglienza a famiglie con bambini. Questo però non era stato preventivato neppure dalla ineffabile cancelliera Merkel che aveva fatto piangere la ragazzina palestinese, negandogli l’accoglienza, mentre si era subito dopo precipitata ad aprire le porte del paese a decine o centinaia di migliaia di giovani maschi arabi e nordafricani, forse per la sua insopita voglia poter disporre di altri uomini in Germania? Le conseguenze spesso fanno soffrire, ma queste riguardano le altre donne tedesche che non dispongono della scorta come la Angela Merkel.

 

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