Originale: The Intercept

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29 maggio 2016

 

Nuove e-mail rivelano Hillary Clinton promotrice della fratturazione idraulica all’estero

di Lee Fang e Steve Horn

traduzione di Giuseppe Volpe

 

In aprile, appena prima delle primarie di New York, la campagna elettorale di Hillary Clinton ha fatto trasmettere dalle stazioni televisive settentrionali dello stato un annuncio pubblicitario che promuoveva il suo lavoro da segretario di stato nel costringere “Cina, India, alcuni dei peggiori inquinatori del mondo” a operare un “vero cambiamento”. Ha promesso di “essere inflessibile insieme con i cittadini di New York nell’opporsi alla fratturazione idraulica [fracking], dando alle comunità di diritto di dire ‘no’”.

Lo spot televisivo, che non era stato annunciato e che non compare sulla pagina YouTube ufficiale della campagna insieme con la maggior parte degli altri spot della Clinton, implicava una storia di opposizione alla fratturazione idraulica in patria e all’estero. Ma e-mail ottenute da The Intercept dal Dipartimento di Stato rivelano nuovi dettagli circa i tentativi dietro le quinte della Clinton e dei suoi assistenti di esportare la fratturazione idraulica in stile statunitense – la tecnica di trivellazione orizzontale meglio nota come fracking – in paesi di tutto il mondo.

Lungi dal contrastare le imprese dei combustibili fossili, le e-mail ottenute da The Intercept mostrano che funzionari del Dipartimento di Stato hanno collaborato strettamente con imprese private del settore del gas e del petrolio, hanno esercitato pressioni su altre agenzie dell’amministrazione Obama perché stanziassero risorse del governo federale, compresa assistenza tecnica, per localizzare riserve di scisti e hanno distribuito accordi con nazioni partner impegnandosi a contribuire ad assicurare investimenti a nuovi progetti di fratturazione idraulica.

I documenti rivelano anche il ruolo del Dipartimento nel portare dignitari stranieri in un sito di fratturazione in Pennsylvania e i suoi piani per fare della Polonia un “laboratorio per verificare se il successo statunitense nello sfruttare il gas di scisto possa essere replicato in un paese diverso, particolarmente in Europa, dove governi locali hanno manifestato opposizione e in alcuni casi hanno addirittura vietato la fratturazione.

La campagna ha incluso piani per diffondere la tecnica di trivellazione in Cina, Sudafrica, Romania, Marocco, Bulgaria, Cile, India, Pakistan, Argentina, Indonesia e Ucraina.

Nel 2014 la giornalista di Mother Jones Mariah Blake ha utilizzato dispacci diplomatici rivelati da WikiLeaks e altri documenti per svelare come la Clinton “ha venduto al mondo la fratturazione”. Le e-mail ottenute da The Intercept attraverso una separata richiesta basata sulla Legge sulla Libertà di Informazione mettono a disposizione un nuovo livello di dettaglio.

L’organizzazione della campagna elettorale della Clinton non ha risposto a una richiesta di commenti. Nel corso del dibattito Democratico del 15 aprile a Brooklyn, New York, la Clinton ha insistito che non c’era alcuna incoerenza tra le sue posizioni:

DOMANDA: D’accordo, Segretario Clinton, da segretario di stato lei ha anche dato il via a un programma per promuovere la fratturazione in tutto il mondo, come lei ha descritto. La fratturazione, ovviamente, un modo di estrarre gas naturale. Ora da candidata alla presidenza lei dice che quando lei avrà completato tutte le sue norme e regolamenti, la fratturazione sarà limitata in molti luoghi del paese. Perché ha cambiato idea sulla fratturazione?

CLINTON: No, beh, non penso di aver cambiato idea su ciò che dobbiamo fare per procedere da dove siamo, da un mondo che è profondamente dipendente dal carbone e dal petrolio, ma principalmente dal petrolio, a dove dobbiamo essere, cioè alle energie pulite rinnovabili, e uno dei combustibili ponte è il gas naturale. E così, sia per motivi economici, ambientali e strategici, è stata politica statunitense cercare di aiutare i paesi a sottrarsi all’uso costante di carbone, costruendo in continuazione centrali a carbone, anche a sottrarsi, specialmente in Europa, alla pressione della Russia, che è stata incredibilmente intensa. Così abbiamo effettivamente detto che il gas naturale è un ponte. Vogliamo attraversare quel ponte al più presto possibile, poiché al fine di affrontare il cambiamento climatico, dobbiamo muoverci il più velocemente possibile.

Lancio appoggiato dall’industria

La Global Shale Gas Initiative [Iniziativa globale sul gas di scisto], il programma della Clinton per promuovere la fratturazione idraulica, è stato annunciato il 7 aprile 2010 da David Goldwyn, l’inviato speciale del Dipartimento di Stato per gli affari energetici, alla United States Energy Association (USEA), i cui membri comprendono Chevron, ExxonMobil, ConocoPhillips e Shell.

In un evento di vasta risonanza mediatica a Cracovia, tre mesi dopo, la Clinton ha annunciato che “la Polonia parteciperà alla Global Shale Gas Initiative” e che il Dipartimento di Stato avrebbe “offerto assistenza tecnica e di altro genere”.

Goldwyn, che non ha risposto a molteplici richieste di commenti, ha parlato il mese scorso al National Journal spiegano che “le istruzioni [della Clinton] a me erano che andava bene parlare di aiutare altri paesi a ottenere accesso alle loro stesse risorse, fintanto che la concentrazione del nostro impegno era su come potevano farlo in sicurezza ed efficientemente, ed è per questo che il programma era quasi interamente concentrato sugli aspetti normativi”. Goldwyn ha sottolineato che l’iniziativa sul gas di scisto non era progettata per aiutare il settore privato e invece dovrebbe essere considerata come “un aiuto intergovernativo molto modesto”.

Ma le e-mail mostrano un tentativo aggressivo di coinvolgere imprese energetiche private e di usare la Polonia come parte di una campagna più vasta per vendere la fratturazione idraulica nell’intera regione.

Una e-mail datata 3 dicembre 2010 mostra che il Dipartimento di Stato aveva la Polonia fermamente nel mirino e che imprese quali ExxonMobil, Chevron, Marathon Oil, la società canadese BNK Petrolium e la compagnia energetica italiana ENI avevano manifestato interesse a inserirsi negli scisti polacchi. Un funzionario ha suggerito di “arruolare l’ENI” per contribuire a organizzare la campagna a favore della fratturazione idraulica in Polonia e di portare con sé anche imprese statunitensi. In precedenza, quell’anno, in aprile, anche l’allora ministro polacco degli affari esteri Radoslaw Sikorski fece un viaggio in Texas per visitare un sito di produzione mediante fratturazione idraulica.

“Penso che dovremmo essere aperti a collaborare con i polacchi per diffondere conoscenza e comprensione del potenziale gas di scisto della Polonia (e dell’Europa)”, ha scritto Chuck Ashley del Dipartimento di Stato, che ora lavora presso l’ufficio dell’ambasciatore statunitense in Israele.

“La Polonia”, scriveva Ashley, “è un laboratorio per verificare se il successo statunitense nello sfruttare il gas di scisto possa essere ripetuto in un paese diverso, con scisti diversi e un diverso contesto normativo”. Ashley segnalava anche che “il sostegno popolare e politico oggi è forte, ma ciò potrebbe cambiare quando i pozzi di gas di scisto arriveranno nei loro cortili”.

In effetti il cambiamento c’è stato. Quando le torri di trivellazione si sono trasformate da prospettiva a realtà, i cittadini polacchi hanno tentato – con successo, come emerge ora – di cacciare le imprese interessate alla fratturazione idraulica in Polonia, compresa la Chevron. In reazione alla trivellazione di scisti in Polonia si è formato un gruppo chiamato Occupy Chevron e la Chevron ha citato in giudizio gli occupanti. Di fronte alla reazione negativa e ai bassi prezzi del petrolio, a gennaio 2015 la Chevron ha annunciato che avrebbe interrotto le attività in Polonia.

Partenariati pubblico-privato

Nonostante la recente affermazione di Goldwyn che la campagna per la fratturazione idraulica è stata un tentativo modesto, le e-mail mostrano qualcosa cui Goldwyn si riferiva come a un approccio “dell’intero governo” che includeva lo spiegamento di assistenza di una serie di agenzie. Almeno 13 diverse agenzie governative facevano parte dello sforzo.

Si prenda, ad esempio, il Marocco. Un programma congiunto della Global Shale Gas Initiative della Clinton e di un evento del Programma Internazionale di Visite della Dirigenza (IVLP) per marocchini in visita ha coinvolto numerose agenzie del governo federali nei lavori. Vi erano compresi l’EPA, il National Security Council, USTDA, USGS, BLM, FERC e il Programma di Sviluppo del Diritto Commerciale.

Dopo la firma dell’accordo dirigenti marocchini hanno visitato gli USA per una serie di incontri con il National Security Council, la U.S.Trade and Development Agency, il Bureau of Land Management, assieme a incontri con l’American Gas Association e l’America’s Natural Gas Alliance, un gruppo lobbistico delle più grandi imprese statunitensi della fratturazione idraulica.

Le e-mail rivelano che il NSC era “convocato quindicinalmente sul gas di scisto” e offriva al Dipartimento di Stato il suo contributo sui paesi prioritari della Global Shale Gas Inititiative.

Il seguito

La Global Shale Gas Initiative è stata alla fine incorporata nel più ampio e tuttora esistente Bureau of Energy Resources, una sezione speciale del Dipartimento di Stato dedicata alla geopolitica dell’energia. “Non si può parlare della nostra economia o della nostra politica estera senza parlare di energia”, ha detto la Clinton, annunciando il nuovo ufficio nel 2011.

L’ufficio, con un personale di 85 addetti, si concentra su una gamma di sviluppi energetici, ma con un’attenzione speciale allo sfruttamento di gas non convenzionali e alle relative infrastrutture, come la fratturazione idraulica e i terminali di gas naturale liquefatto, per sostenere lo sviluppo del mercato internazionale del gas.

Oggi chiamata Unconventional Gas Technical Engagement Program [Programma di impegno tecnico sui gas non convenzionali], la Global Shale Gas Initiative sopravvive sotto il Segretario di Stato John Kerry (anche se il suo sito web è stato chiuso) ma con la prospettiva di fortemente ridotta di un boom su scala commerciale globale del gas di scisto. Solo USA, Canada, Argentina e Cina hanno commercializzato la controversa tecnica di trivellazione orizzontale.

La pausa della fratturazione idraulica, tuttavia, potrebbe essere momentanea. Numerose imprese dell’energia che avevano collaborato strettamente con il Dipartimento di Stato impiegano oggi lobbisti che raccolgono furiosamente fondi per la campagna elettorale della Clinton. Il massimo lobbista della ExxonMobil e lobbisti dei terminali del gas naturale liquefatto intesi a collegare gli Stati Uniti al mercato globale del gas sono tra i più prolifici raccoglitori di fondi.

Anche Goldwyn sta tuttora promuovendo attivamente politiche simili nel settore privato attraverso la sua società di consulenza Goldwyn Global Strategie, in qualità di consulente della società di lobby dell’energia Sutherland Asbill & Brennan e mediante la sua associazione con l’Atlantic Council, un gruppo di esperti che promuove lo sfruttamento di combustibili fossili.

L’iniziativa del Dipartimento di Stato relativa al gas di scisto “era chiaramente mossa dalla promozione dell’espansione della Grande Industria del Petrolio”, ha dichiarato a The Intercept Charlie Cray, ricercatore anziano di Greenpeace USA. “Che sia stata una delle maggiori priorità del Dipartimento di Stato mina la sua credibilità di leader del tentativo globale di prevenire le minacce calamitose del cambiamento climatico”.

 


Da ZNetitaly – Lo spirito della resistenza è vivo

www.znetitaly.org

Fonte: https://zcomm.org/znetarticle/hillary-clintons-energy-initiative-pressed-countries-to-embrace-fracking-new-emails-reveal/

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