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Nov 3, 2016

 

Huma, il braccio destro di Hillary

 

Le luci della ribalta che, suo malgrado, si sono accese su Huma Abedin hanno consentito di svelare un nuovo, oscuro capitolo dell’Emailgate coinvolgente la candidata democratica Hillary Clinton, di cui la Abedin è stata, negli ultimi anni, la consigliera più fidata, una sorta di alter ego. Parlare al passato, ora come ora, è d’obbligo visti i più recenti sviluppi: da vero e proprio “filtro” di Hillary Clinton, sua ombra, instancabile esecutrice di importanti compiti organizzativi per conto dell’ex First Lady, Huma Abedin è passata a essere “una del mio staff”, un ingranaggio della sua ampia macchina, come detto dalla candidata democratica nel corso del suo intervento del 31 ottobre alla Kent State University.

 

Un ridimensionamento decisamente precoce per colei che, negli ultimi vent’anni, è stata una presenza fissa al fianco dell’ex First Lady e Segretario di Stato. Nata in Michigan e cresciuta in Arabia Saudita, ove il padre gestiva un centro di studi sulle minoranze islamiche nel mondo, Huma Abedin conobbe Hillary Clinton nel 1996 quando, da studentessa alla George Washington University, ottenne un posto da stagista alla Casa Bianca. La Abedin fece il suo ingresso nel centro simbolo del potere statunitense pochi mesi dopo la celebre Monica Lewinsky, divenuta nota in tutto il mondo dopo la deflagrazione del Sexgate che coinvolse Bill Clinton, ed entrò sin dai primi mesi nelle grazie dell’allora First Lady, che la reclutò nella sua organizzazione politica durante la sua corsa al posto di Senatore per lo Stato di New York, conclusasi vittoriosamente nel 2000. Da allora, la relazione tra la Clinton e colei che ha definito alla stregua di una “seconda figlia” si è fatta più stretta mano a mano che Huma Abedin è divenuta sempre più indispensabile per il proseguimento della marcia dell’ex First Lady all’interno della politica statunitense: inquadrata nello staff del Dipartimento di Stato tra il 2009 e il 2013 e nominata vice-chairwoman dell’attuale organizzazione imbastita dalla Clinton per la gestione dalla sua campagna elettorale presidenziale, Huma nel corso degli anni è stata messa a parte di numerose questioni di primaria importanza che hanno coinvolto, in prima persona o indirettamente, l’attuale candidata democratica. Politico l’ha definita “l’insostituibile, inestimabile super-assistente che è nei sogni di ogni potente”, sottolineando il suo ruolo nella costante ricerca di informazioni sui potenziali donatori disposti a sostenere la corsa della Clinton, la sua conoscenza dettagliata dei contesti socio-politici e delle figure più rilevanti presenti nei luoghi che sono sede di meeting elettorali e la sua capacità organizzativa, riscontrabile tanto nell’organizzazione di eventi quanto nel mantenimento di importanti contatti.

 

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