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25 settembre 2016

 

Com’è triste Venezia con le grandi navi

di Giulio Marcon

 

Un paio di settimane fa sono stato con mio figlio a Venezia (era la prima volta che visitava la città). Mentre stavamo su un vaporetto navigando il Canale della Giudecca gli ho indicato a sinistra: “Guarda, lì siamo alle Zattere”. Mio figlio non ha fatto in tempo a girarsi che nel frattempo è arrivata una nave da crociera che ha affiancato il nostro vaporetto per qualche minuto: si è oscurato l’orizzonte e mio figlio le Zattere se l’è perse. Ha visto solo una specie di grattacielo del mare con centinaia di croceristi appollaiati a salutare con la mano. La cosa non ci ha divertiti, anzi ci ha intristiti, com’è naturale che sia.

Ho ripensato a questo episodio, quando il sottosegretario sottosegretario Antonello Giacomelli, rispondendo a una mia interrogazione, ha detto: i traghetti e le navi mercantili non passano più per la Giudecca. Sì, ma ci passano seicento navi da crociera l’anno che pesano il doppio delle tonnellate dei traghetti. Al loro passaggio, rumore a non finire, moti ondosi che danneggiano le fondamenta e paesaggio che va a farsi benedire. E rischi enormi di incidenti.

 

È dal 2012 (dal decreto Clini-Passera che fissava il limite in 40mila tonnellate per le navi, ma lo sospendeva in attesa di verificare altre possibilità di navigazione) che il governo dovrebbe trovare una soluzione, ovvero delle vie alternative al Canale della Giudecca e al Bacino di San Marco, ma siamo fermi al palo. Le vie alternative potrebbero però essere anche peggiorative, qualora significassero lo scavo di altri canali (il sottosegretario Giacomelli non l’ha escluso), cioè un disastro per l’ecosistema lagunare.

Il governo fino a ora ha fatto molte chiacchiere e pochi fatti. Ora – di fronte alla latitanza dell’esecutivo – si tratta di fare due cose. Ristabilire il limite delle 40mila tonnellate di peso per le navi e fissare un numero chiuso per l’entrata in laguna. Per questo alla tristezza delle grandi navi, i comitati locali, le associazioni, gli ambientalisti oppongono una grande festa per liberare la città dai “grattacieli del mare” (ci si vede quindi alle Zattere domenica 25).

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