"Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo

Viterbo, 11 dicembre 2016

 

Senza diritto di voto non c'e' democrazia

 

La situazione italiana e' questa: che milioni di persone che qui vivono, lavorano, pagano le tasse, mandano i figli a scuola e contribuiscono alla ricchezza del nostro paese, sono tuttora private del diritto di voto: solo perche' non sono nate qui. Ma e' qui che queste persone vivono, e la loro vita, la loro dignita', i loro diritti, o sono riconosciuti e rispettati qui o non lo sono da nessuna parte.

Chiunque vede l'enormita' di questa ingiustizia: se nel nostro paese non si riconosce il diritto di voto a milioni di persone che vivono qui, allora questo non e' piu' un paese democratico, ma un regime razzista, un regime di apartheid, in cui alcuni hanno tutti i diritti, ed altri invece ne sono privati e sono esposti ad ogni minaccia e ad ogni violenza.

In una democrazia il primo diritto politico e' il diritto di voto: il fondamento della democrazia e' infatti "una persona, un voto".

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Il Parlamento italiano puo' e deve far cessare una scandalosa ingiustizia; puo' e deve finalmente riconoscere il diritto di voto a tutte le persone residenti in Italia.

A tutte le parlamentari, a tutti i parlamentari, chiediamo di legiferare al piu' presto a tal fine.

A tutte le persone di volonta' buona, a tutte le associazioni, le organizzazioni, i movimenti e i partiti democratici, a tutti i rappresentanti delle istituzioni, chiediamo un impegno corale affinche' l'Italia non sia un regime razzista, ma una repubblica democratica, come e' scritto nell'articolo 1 della Costituzione.

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Restituiamo il diritto di voto a milioni di esseri umani che vivono in Italia.

Contrastiamo con la forza della legalita' il razzismo e lo schiavismo.

Almeno nel nostro paese riconosciamo finalmente i diritti di tutti gli esseri umani.

Una persona, un voto.

 

Il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo

 

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