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10 maggio 2016

 

Brasile: presidente della Camera si rimangia il blocco dell’impeachment

 

Il Brasile rischia davvero di precipitare nel caos a causa dell’irresponsabilità e delle divisioni ad una opposizione di destra sempre più divisa dagli interessi politici e personali dei suoi leader e dei suoi sponsor interni ed internazionali.

Ieri il presidente provvisorio della Camera dei Deputati, Valdir Maranhao, appena subentrato a Eduardo Cunha – sospeso dalla sua carica per ordine del Tribunale Supremo – aveva deciso di annullare la votazione della maggioranza dei deputati che lo scorso 17 aprile aveva ufficialmente avviato il processo di impeachment a carico della presidente della Repubblica Dilma Rousseff. Maranhão, che pure è un esponente del Partito Progressista, ex alleato del Pt e da qualche settimana all’opposizione, aveva così deciso di accettare il ricorso di sospensione e annullamento della delibera della Camera, presentato dall’Avvocato Generale dello Stato, per evidenti “vizi che hanno reso non valido il risultato della sessione parlamentare”.

L’annullamento della votazione avrebbe riportato all’inizio il processo di destituzione intentato dalle opposizioni di centro e di destra nei confronti dell’esponente del PT accusata – ma non dalla magistratura – di aver truccato il bilancio dello stato per far apparire meno grave di quanto non fosse la crisi economica del paese. Dopo aver annunciato la sua decisione Maranhao aveva anche annunciato la convocazione dell’assemblea parlamentare affinché si svolgesse un nuovo voto. E mentre i sostenitori di Rousseff esultavano, la stessa presidente invitava alla cautela. “Non conosco le conseguenze di questa decisione. Restiamo prudenti, bisogna gestire la situazione con serenità” aveva detto Dilma Rousseff.

Ed infatti qualche ora dopo la sua decisione che aveva scatenato un vero putiferio Valdir Maranhao ha deciso di fare dietrofront dopo che il Partito Progressista lo aveva minacciato di espulsione (e forse qualcosa di più). E così il presidente della Camera ha comunicato nella serata di ieri, attraverso un documento inviato al presidente del Senato Renan Calheiros, che deroga la sua decisione di annullare il processo politico nei confronti della Rousseff anche se non spiega perché. Comunque il presidente del Senato aveva già ieri ordinato di proseguire con il processo per la destituzione del capo dello Stato, ignorando la decisione, definita “intempestiva”, di sospensione presa qualche ora prima dal suo omologo ad interim del Congresso dei deputati.

A questo punto è molto probabile, anzi sicuro – in mancanza di ulteriori colpi di scena – che il Senato voti tra domani e dopodomani l’avvio del processo a carico della Presidente che a quel punto verrebbe sospesa per 180 giorni dal suo incarico e sostituita dall’attuale vicepresidente, l’esponente dell’opposizione e pluri-indagato Michel Temer. Il voto al Senato, salvo un intervento del Tribunale Supremo Federale che deve decidere in merito a numerosi ricorsi, dovrebbe concludersi con il via libera all’impeachment perché una cinquantina di senatori su 81 totali hanno già annunciato ufficialmente di voler votare per il proseguimento del processo di destituzione.

http://www.lantidiplomatico.it

10/05/2016

 

Il “Frente Brasil Popular” riafferma che è in corso un golpe contro la democrazia brasiliana.

traduzione di Marx 21

 

"L'impeachment senza crimine di responsabilità è golpe. Continueremo a organizzare la resistenza contro il golpe accumulando forze per costruire un nuovo progetto democratico e popolare per il Brasile".

 

L'impeachment senza crimine di responsabilità è golpe. E' già stato provato che la presidente Dilma non ha commesso crimine di responsabilità e che il processo di impeachment in corso si inserisce in un movimento di restaurazione del neoliberismo da parte di una classe dominante che non tollera alcun accordo democratico che abbia il significato di conquiste e ampliamento della cittadinanza politica e sociale per il popolo brasiliano.

 

La votazione sull'ammissibilità del processo di impeachment al Senato è prevista per il prossimo 11 maggio. Se sarà approvata, la presidente Dilma sarà rimossa dall'incarico che verrà assunto dal golpista Michel Temer. La sfrontatezza dei golpisti non ha limite, il relatore sul golpe al Senato, Antônio Anastasia, è stato denunciato dal Tribunale dei Conti di Stato di Minas Gerais per non avere investito il minimo stabilito dalla legge nella sanità e nell'educazione. Ha praticato ripetute volte le cosiddette “pedalate fiscali”, insieme a 11 governatori nell'esercizio dell'attuale mandato. Il processo al Senato prosegue senza che sia stato indicato il crimine di responsabilità commesso da Dilma.La rimozione del corrotto Eduardo Cunha dalla presidenza della Camera dei deputati rafforza solo l'illegittimità e l'illegalità del processo di impeachment contro la presidente Dilma.

 

L'uso dei poteri della presidenza della Camera per perseguire avversari è stato uno dei motivi che hanno portato la Corte Suprema ad assumere la decisione inedita e unanime, seppure tardiva, di sospendere il mandato di Cunha. Gli atti da lui compiuti alla presidenza devono essere annullati. Lotteremo per far annullare questo processo illegale di impeachment. Di fronte all'approfondimento della crisi economica, i golpisti si pongono l'obiettivo di farla pagare ai lavoratori. In tal senso, golpisti come Michel Temer, rede globo, Eduardo Cunha, i partiti di destra e settori dell'apparato giudiziario cercano di riallineare il Brasile agli interessi degli Stati Uniti, ritirare i diritti della classe lavoratrice, privatizzare il patrimonio nazionale, consegnare pré-sal all'imperialismo, e criminalizzare i movimenti sociali.Il possibile governo del golpista Temer sarà il governo che imporrà battute d'arresto costituzionali, come la limitazione al diritto di presunzione di innocenza e di difesa legale, e a conquiste di civiltà travolte dalla operazione Lava Jato.

 

Sarà il governo che approfondirà la crisi costituzionale. Nel campo istituzionale la prossima battaglia sarà al senato federale dove il rapporto di forza è sfavorevole. Continueremo ad esercitare pressione per evitare il colpo inferto alla democrazia.

 

Sappiamo che l'elemento determinante per sconfiggere i golpisti sarà la nostra capacità di conquistare il popolo e la classe lavoratrice alla nostra lotta.Mentre denunciamo il golpe in corso, siamo anche certi che la resistenza continuerà a crescere. L'eventuale governo Temer è illegittimo e non avrà alcun giorno di tregua nella lotta politica.

 

Continueremo nella lotta per sconfiggere l'offensiva neoliberale e avanzare nelle conquiste democratiche e popolari.Vogliamo qui riaffermare il nostro impegno per l'unità delle forze democratiche che permetta di sconfiggere il golpe e ristabilire la sovranità del voto popolare.

 

Pertanto, la nostra lotta sarà anche per fare in modo che il governo Dilma compia il suo mandato di 4 anni, adottando un programma di riforme democratiche e popolari che risolvano i problemi fondamentali del popolo brasiliano.

 

Continueremo a organizzare la resistenza contro il golpe accumulando forze per costruire un nuovo progetto democratico e popolare per il Brasile.

 

No al golpe! Via Temer! San Paolo, 6 maggio 2016

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