http://www.ilsole24ore.com

12 maggio 2016

 

Brasile, Temer giura da presidente. Dilma Rousseff grida al golpe

di Roberto Da Rin

 

Una seduta fiume, una notte interminabile. Il Brasile scivola nell'incertezza politica dopo il “sì” del Senato all'avvio del processo di impeachment rivolto al presidente Dilma Rousseff.

La seduta si è conclusa e il numero chiave, 41, è stato raggiunto e superato. Il risultato del voto è 55 “sì” e 22 “no”. Si procede quindi con il vero e proprio processo di impeachment.

Il vice presidente, Michel Temer, ha giurato ed ha assunto l'interim della presidenza. Temer, 75 anni, figlio di immigrati libanesi, ha pieni poteri. Il suo primo atto da presidente ad interim sarà un discorso alla nazione, previsto per le 15 locali (le 20 in Italia), durante il quale renderà nota anche la lista dei ministri del suo governo.

 

Tra 180 giorni, dopo aver ascoltato le tesi difensive di Rousseff, il Senato voterà ancora; questa volta sarà necessaria la maggioranza dei 2/3 dei senatori affinché il presidente Rousseff sia effettivamente destituita.

La tesi difensiva di Rousseff , che parla di «golpe moderno», dovrebbe poggiare sulla mancanza di presupposti necessari per avvalorare l'impeachment. Nel sistema “presidenziale puro” in vigore in Brasile l'impeachment si giustifica solo se il presidente ha mentito alla nazione. E ciò in effetti non è avvenuto. Per questo molti costituzionalisti ed ex presidenti della Repubblica, pur distanti politicamente da Rousseff, non condividono la messa in stato d'accusa per impeachment.

«È un impeachment fraudolento, un vero golpe. In gioco ci sono il rispetto della volontà sovrana dei 54 milioni di elettori che mi hanno votata e il rispetto della democrazia», ha detto Rousseff in una conferenza stampa convocata prima di lasciare il palazzo presidenziale di Planalto.

A margine della destituzione del presidente in carico si consuma una battaglia politica molto aspra. Il Pt (Partito dei lavoratori) esprime da quattro mandati consecutivi il presidente (due mandati di Lula e due di Rousseff) e in seguito allo scandalo delle tangenti il Pmdb (partito socialista) spinge per un ribaltone. Anche se lo stesso Pmdb è pesantemente colluso nel sistema di corruzione scoperchiato dai giudici brasiliani.

top