Fonte: Tele Sur

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Nov 08, 2016

 

Le autorità militari russe rifiutano il rapporto dei “truffatori dei diritti umani” di Human Right Watch

Traduzione e sintesi di Manuel de Silva

 

Le autorità militari russe hanno risposto ufficialmente alla campagna di accuse lanciate da organizzazioni internazionali  come  “Human Rights Watch” che hanno indicato la Russia come responsabile di “crimini di guerra ” in Siria per aver effettuato bombardamenti su zone civili.

Nel riferirsi alle accuse fatte da tale organizzazione, la  Human Rights Watch (HRW), in relazione ad un presunto caso di crimini di guerra avvenuto a Al-Has, il portavoce russo del Ministero della Difesa, Igor Konashenkov, ha assicurato che lo scorso 27 di Ottobre si è constatato che non vi era stato alcun bombardamento da parte russa nella zona indicata.

 

Il giorno dopo del presunto attacco contro una scuola, lo Stato Maggiore russo ha presentato una serie di registrazioni fatte con i droni dove non si scorge alcun danno apportato alla struttura educativa, ha ricordato Konashenkov.

Allo stesso modo, il rappresentante russo ha indicato che fino a questo momento nessuno dispone di prove circa l’esistenza di bambini vittime presso la scuola di Al-Has.

Nel medesimo tempo, il rappresentante russo ha ricordato, a coloro che si fanno chiamare “difensori dei diritti umani”, che tutta la zona di Al-Has si trova da più di un anno sotto il controllo del gruppo estremista dei tagliagole di Al Nusra, appoggiato dagli USA e dall’Arabia Saudita, che tiene la popolazione civile in ostaggio. Ha rammentato inoltre , sempre rivolto ai “difensori dei diritti umani” , che gli Stati Uniti e la coalizione da loro diretta hanno condotto bombardamenti indiscriminati in Siria che hanno prodotto alcune migliaia di vittime civili, come da ultimo le circa 4.000 vittime registrate tra il 18 e il 19 Luglio  a Manbij, il maggior massacro di civili perpetrato negli ultimi mesi dalla coalizione e denunciato anche da Amnesty International.

Questo per non parlare degli altri massacri di cui è stata responsabile la coalizione USA per la cui azione si calcolano oltre 14.000 vittime civili da quando opera in Siria illegalmente, senza alcun mandato dell’ONU.

Per questi crimini ha sottolineato Konashenkov,non si sono levate le denunce dei “difensori dei diritti umani” della Human Rights Watch e neppure per la distruzione attuata dagli aerei USA delle infrastrutture civili, come centrali idroelettriche e i ponti sull’Eufrate, appositamente distrutti dall’aviazione USA, fatti che non trovano alcuna giustificazione se non quella di voler distruggere la Siria, un paese che ha la colpa di non essersi piegato al dominio di Washington.

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