Fonte: El Horizonte

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Ago 20, 2016

 

Chi ha creato i gruppi jihadisti: i Bush, i Clinton o Obama? L’ “Operazione Ciclone” della CIA

di  Alfredo Jalife Rahme

Traduzione di Luciano Lago

 

La perturbante accusa fatta da Donald Trump per cui Obama è stato indicato come il “creatore” dell’ISIS/Daesh, ha causato un tremendo subbuglio, tanto negli USA come nel resto del mondo.

Già in precedenza Trump aveva  accusato  senza  arrossire Obama e la sua allora segretaria di Stato, Hillary, di essere dietro la proliferazione avutasi in Medio Oriente degli estremsti jihadisti.

Lo stesso presidente russo Vlady Putin aveva indiziato gli USA di essere i complici dell’irredentismo dei ribelli jihadisti.

Per causa dello sconcerto provocato da queste accuse, lo stesso Trump aveva parzialmente smentito per commentare che le sue dichiarazioni erano un prodotto del “sarcasmo” , per poi però tornare alla carica il giorno dopo e ribadire le sue gravi quanto temerarie accuse a cui i suoi seguaci si conformano con un minimo del 40% dell’elettorato, che crede in modo evidente  a tutto questo.

Rimane l’interrogativo, chi ha creato realmente i gruppi jihadisti?

La chiave del discorso alle origini  si trova nella denominata “Operazione Ciclone” della CIA, quando il 3 di Luglio del 1979 il presidente Carter autorizzò in forma segreta il finanziamento di 500 milioni di $ per creare, su richiesta di Zbigniew Brzezinski (ZB), suo consigliere alla Sicurezza Nazionale, un movimento di guerriglieri islamici in Afghanistan con il fine di destabilizzare e impantanare l’URSS.

La CIA fu incaricata dell'”Operazione Ciclone” che servì a finanziare ed armare i guerriglieri della Jihad, i leggendari muyahidin del 1979; predecessori dei loro figli e nipoti jihadisti fino al 2016.

ZB confessò alla rivista francese “Le Nouvel Observateur” che l’obiettivo della Operazione Ciclone era quello di indurre un intervernto militare sovietico: “il giorno che i sovietici ufficialmente attraversarono le frontiere dell’Afghanista scrissi al presidente Carter”, raccontò ZB per dire: “adesso abbiamo l’opportunità di propinare all’URSS una sua guerra del Vietnam”.

L’URSS era intervenuta per appoggiare il regime filo-marxista della Repubblica Democratica dell’Afghanistan e, dal vicino Pakistan, il generale Muhammad Zia-ul-Haq, coordinò, con la benedizione della CIA, le attività dei  muyahidin nel corso della decade degli anni ’80.

A tale proposito, il generale Zia-ul-Haq, che si incaricò di far uccidere il premier Zulfikar Ali Bhutto, dopo averlo deposto con un golpe militare, morì in uno strano attentato aereo e si portò tutti i suoi segreti all’altro mondo. Per cancellare tracce o misfatti?

Il finanziamento della Operazione Ciclone per mezzo della CIA viene qualificato come l’operazione più costosa e di maggior durata mai fatta dagli USA: era continuata per 10 anni dopo il suo inizio durante la guerra civile in Afghanistan per quattro anni tra le forze di de Mohamed Najibullah, della Repubblica democratica dell’Afghanistan e i muyahidin, glorificati grazie al montaggio Hollywoodiano nel film del super eroe Rambo.

I celebri servizi di spionaggio del Pakistan (ISI), lubrificarono (a loro vantaggio)  con la loro intermediazione i fondi, le armi e l’addestramento militare per i muyahidin a cui contribuì anche lo spiopnaggio britannico M16 ed i Servizi Aerei Speciali (SAS) della Gran Bretagna.

Lo spionaggio pakistano (ISI )addestrò in quell’epoca più di 100.000 muyahidin. Da allora l’ISI, il servizio di spionaggio pakistano, fino agli odierni e mediatici terroristi dell’ISIS, sono  trasorse due generazioni di trasformazione cucinata dalla CIA e dalla sua alchimia di fabbricazione di mostri.

I sovietici abbandonarono l’Afghanistan, dove hanno subito 14.000 morti e più di 50.000 feriti, il 15 Febbraio del 1989, cosa che portò poi alla caduta del muro di Berlino ed al collasso dell’URSS.

Nolan Kraszkiewicz e David Edger, storico della Università dell’ Oklahoma, ha valutato l’operazione Ciclone (1979/1989) che svolse in forma magnifica gli obiettivi degli USA: drenare le risorse  finanziarie e farla finita con l’URSS come super potenza, anche se con una conseguenza insperata: gli USA lasciarono il terreno e le infrastrutture per i loro nuovi nemici, i Talibani, che diedero un rifugio sicuro ad Al Qaeda, cosa che ebbe come sbocco l’11 Settembre del 2001.

Davanti alla metastasi incoercibile dei muyahidin, l’allora primo ministro pakistano, Benazir Bhutto avvisò Daddy Bush: “state creando un Frankenstein” e che, secondo Evan Thomas della rivista Newsweek, era il percorso verso l’11 Settembre, cosa che , di sicuro, aveva previsto tre anni prima niente meno che l’allora superspia Vladimir Putin.

Juan Cole (JC), uno dei massimi arabisti degli USA, contesta le accuse di Trump: ” No, non è stato Obama, non fu lui a creare l’ISIS, sr. Trump: questo fu opera del Partito Repubblicano”, visto che il repubblicano George W.Bush creó il Daesh/ISIS”.

JC dettaglia la storia: : Abu Musa al-Zarqawi, membro di Al Qaeda in Iraq durante la seconda guerra del Golfo, fondò l’ISIS dalle rovine della sua organizzazione molto prima che Obama fosse eletto presidente.

JC si trova più attento a difendere Obama che a indagare fino ad arrivare alle radici del jihadismo dall’Operazione Ciclone della eterna CIA .

Obama non ha fondato lui gli jihadisti dell’ISIS/Daesh – una genuina trans creazione e gratificazione questa  della coppia Carter/Brzezinski-, tuttavia li ha lasciati rinascere e proliferare in forma voluta, in coordinamento con la Clinton, sua precedente e polemica segretaria di Stato, dai residui dei suoi nonni e padri genealogici: i muyahidin del binomio Afganistán/Pakistán di circa 37 anni fa.

Carter, Reagan ed i due Bush (padre e figlio), i due Clinton (Billy e Hillary) e Obama, tutti prodotti del bipartitismo imperante negli USA (democratici e repubblicani), allo stesso modo hanno avuto convenienza a mantenere accesa la fiamma votiva del terrorismo islamico: dai muyahudin fino ai loro figli e nipoti jihadisti, per causa dei propositi geostrategici degli USA con il fine di sobillare le minoranze mussulmane presenti nelle tre super potenze asiatiche: ieri l’URSS, oggi la Russia, insieme ai due rivali geoeconomici di Washington: la Cina e l’India.

La cosa notevole è che Obama scommette che gli jihadisti saranno inevitabilmente sconfitti ma conserveranno le loro reti.

Non si possono per caso smantellare le reti jihadiste?

Ciò significa che gli USA manterranno in incubazione il terrorismo islamico per un tempo indefinito, come Spada di Damocle contro le minoranze maomettane del RIC ( Russia, India e Cina), in conformità e fino a quando convenga ai loro interessi geostrategici in Eurasia?

L’inesorabile tempo che passa ha concesso la ragione storica al ex premier Benazir Bhutto, anche lei assassinata, e alla figlia del premier giustiziato, Zulfikar Ali, circa il suo avvertimento del Frankenstein che creó la CIA.

Tale Frankenstein rappresenta un programma strutturato dal tempo di Carter  nel 1979 mediante l’Operazione Ciclone della CIA, passando poi in sequenza per Reagan/i Clinton/i Bush, fino ad adesso con Obama, dopo 37 anni e che non ha variato nella sua esigenza geostrategica: disarticolare la Russia – includendo le minoranze islamiche di Cina ed India, dipendendo da come si comportino di fronte agli interessi geoeconomici e geofionanziari degli USA – con gli jihadisti dell’ISIS, come ieri lo fecero i suoi nonni e padri muyahidin del ISI con l’URSS.

 


Alfredo Jalife Rahme -Professore di Scienze politiche e sociali all’Università nazionale autonoma del Messico (UNAM). Analista ed esperto di geopolitica, Pubblica articoli di politica internazionale sul quotidiano La Jornada.

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