Original: Le Monde on 14 Febrary 2016

http://www.theguardian.com

http://world.einnews.com/

Feb 17, 2016

 

Con lo sviluppo di Bernie Sanders, gli Stati Uniti entrano in una nuova era politica

di Thomas Piketty

per Le Monde

 

Come possiamo interpretare l'incredibile successo del candidato socialista Bernie Sanders alle primarie degli Stati Uniti? Il senatore del Vermont è ora davanti a Hillary Clinton tra gli elettori democratici di età inferiore ai 50 anni, ed è solo grazie alla generazione più anziana che Clinton è riuscita a rimanere in testa nei sondaggi. Sanders si trova ad affrontare la macchina di Clinton, così come il conservatorismo dei media mainstream, per questo potrebbe non vincere la gara. Ma ora è stato dimostrato che un altro Sanders, possibilmente più giovane e meno bianco, potrebbe un giorno vicino vincere le elezioni presidenziali degli Stati Uniti e cambiare il volto del paese. Per molti aspetti, stiamo assistendo alla fine del ciclo politico-ideologico aperto dalla vittoria di Ronald Reagan alle elezioni del 1980.

 

Diamo un'occhiata indietro per un istante. Dal 1930 fino al 1970, gli Stati Uniti erano in prima linea in una’mbiziosa serie di politiche volte a ridurre le disuguaglianze sociali. In parte per evitare qualsiasi somiglianza con la vecchia Europa, vista poi come estremamente diseguale e contraria allo spirito democratico americano, negli anni tra le due guerre il paese ha inventato un reddito a tenuta fiscale fortemente progressiva e impostato livelli di progressività fiscale mai utilizzati dalla nostra parte dell'Atlantico. Dal 1930 al 1980, per mezzo secolo, il tasso per il reddito più alto degli Stati Uniti (oltre $ 1 milione all'anno) era in media dell’82%, con punte del 91% dal 1940 al 1960 (da Roosevelt a Kennedy), ed era ancora al 70% durante l'elezione di Reagan nel 1980.

 

Questa politica non ha influenzato in alcun modo la forte crescita dell'economia americana del dopoguerra, senza dubbio, perché non c'è molto senso a pagare super-manager $ 10 milioni quando basta $ 1 milione. La tassa di proprietà, che era ugualmente progressiva con tassi applicabili alle più grandi fortune tra il 70% e l’80% per decenni (in Germania o in Francia il tasso non ha quasi mai superato il 30% o il 40%), ha notevolmente ridotto la concentrazione di capitale Americano, senza la distruzione e le guerre che l'Europa ha dovuto affrontare.

 

Un capitalismo mitico

Negli anni ‘30, molto prima che lo facessero anche i paesi europei, gli Stati Uniti hanno istituito un salario minimo federale. Alla fine del 1960 era un valore di $ 10 l'ora (in dollari del 2016), di gran lunga il più alto del suo tempo.

Tutto questo è stato portato a termine quasi senza disoccupazione, in quanto sia il livello di produttività e che quello del sistema di istruzione lo permettevano. Quello fu anche il momento in cui gli Stati Uniti posero finalmente fine all’illegale discriminazione razziale antidemocratica, ancora in vigore nel sud, lanciando nuove politiche sociali. Tutto questo cambiamento ha scatenato un'opposizione muscolare, in particolare tra le élite finanziarie e la frangia reazionaria dell'elettorato bianco.

 

Umiliata in Vietnam, negli anni ’70, l'America era più preoccupata del fatto che i perdenti della seconda guerra mondiale (Germania e Giappone in testa) stavano recuperando alla massima velocità. Gli Stati Uniti anche sofferto la crisi del petrolio, l'inflazione e la sotto-indicizzazione delle pianificazioni fiscali. Navigando le onde di tutte queste frustrazioni, Reagan fu eletto nel 1980 su un programma che mirava a ripristinare un mitico capitalismo che sarebbe esistito in passato. Il culmine di questo nuovo programma è stata la riforma fiscale del 1986, che ha concluso mezzo secolo di un sistema fiscale progressivo, abbassando il tasso applicabile ai redditi più alti al 28%. I democratici non hanno mai veramente sfidato questa scelta, ne con Clinton (1992-2000) ne con Obama (2008-2016), che ha stabilizzato il tasso di imposizione fiscale a circa il 40% (due volte inferiore al livello medio del periodo 1930-1980). Questo ha innescato un'esplosione di diseguaglianza accoppiata con stipendi incredibilmente alti, per coloro che potevano ottenerli, così come una stagnazione dei ricavi per la maggior parte dell'America, accompagnata da una bassa crescita (ad un livello ancora un poco superiore a quello dell'Europa, si badi bene , mentre il vecchio mondo era impantanato in altri problemi).

 

Un ordine del giorno progressivo

Reagan decise anche di congelare il livello del salario minimo federale, che dal 1980 veniva lentamente, ma inesorabilmente, eroso dall'inflazione (poco più di $ 7 all'ora nel 2016, contro quasi $ 11 nel 1969). Ancora una volta, questo nuovo regime politico-ideologico veniva appena mitigato dagli anni di Clinton e Obama.

Il successo di Sanders oggi, dimostra che gran parte dell'America è stanca della crescente disuguaglianza e di questi cosiddetti cambiamenti politici, e intende rilanciare sia un ordine del giorno progressista, sia la tradizione americana di egualitarismo. Hillary Clinton, che ha combattuto alla sinistra di Barack Obama nel 2008, su temi come l'assicurazione sanitaria, appare oggi come se difendendesse lo status quo, come un altro erede del regime politico Reagan-Clinton-Obama.

 

Sanders rende chiaro che vuole ripristinare la tassazione progressiva e un salario minimo più elevato ($ 15 l'ora). Per questo, aggiunge l'assistenza sanitaria gratuita e l'istruzione superiore in un paese dove la disuguaglianza nell'accesso all'istruzione ha raggiunto livelli senza precedenti, evidenziando un abisso tra la vita della maggior parte degli americani, e i discorsi meritocratici pronunciati dai vincitori del sistema.

 

Nel frattempo, il partito repubblicano affonda in un discorso iper-nazionalista, anti-immigrati e anti-Islam, l'Islam non è una grande forza religiosa nel paese, e una glorificazione senza limiti della fortuna accumulata da ricchi bianchi. I giudici nominati sotto Reagan e Bush non hanno sollevato alcuna limitazione legale sull'influenza del denaro privato in politica, il che complica notevolmente il compito dei candidati come Sanders. Tuttavia, nuove forme di mobilitazione politica e di crowdfunding potrebbe affermarsi e spingere l'America in un nuovo ciclo politico. Siamo lontani dalle cupe profezie circa la fine della storia.

 

Original: Le Monde on 14 Febrary 2016

http://www.theguardian.com

http://world.einnews.com/

Feb 17, 2016

 

On the rise of Bernie Sanders: the US enters a new political era

By Thomas Piketty

for Le Monde

 

How can we interpret the incredible success of the “socialist” candidate Bernie Sanders in the US primaries? The Vermont senator is now ahead of Hillary Clinton among Democratic-leaning voters below the age of 50, and it’s only thanks to the older generation that Clinton has managed to stay ahead in the polls.

Because he is facing the Clinton machine, as well as the conservatism of mainstream media, Sanders might not win the race. But it has now been demonstrated that another Sanders – possibly younger and less white – could one day soon win the US presidential elections and change the face of the country. In many respects, we are witnessing the end of the politico-ideological cycle opened by the victory of Ronald Reagan at the 1980 elections.

Let’s glance back for an instant. From the 1930s until the 1970s, the US were at the forefront of an ambitious set of policies aiming to reduce social inequalities. Partly to avoid any resemblance with Old Europe, seen then as extremely unequal and contrary to the American democratic spirit, in the inter-war years the country invented a highly progressive income and estate tax and set up levels of fiscal progressiveness never used on our side of the Atlantic. From 1930 to 1980 – for half a century – the rate for the highest US income (over $1m per year) was on average 82%, with peaks of 91% from the 1940s to 1960s (from Roosevelt to Kennedy), and still as high as 70% during Reagan’s election in 1980.

This policy in no way affected the strong growth of the post-war American economy, doubtless because there is not much point in paying super-managers $10m when $1m will do. The estate tax, which was equally progressive with rates applicable to the largest fortunes in the range of 70% to 80% for decades (the rate has almost never exceeded 30% to 40% in Germany or France), greatly reduced the concentration of American capital, without the destruction and wars which Europe had to face.

 

A mythical capitalism

In the 1930s, long before European countries followed through, the US also set up a federal minimum wage. In the late 1960s it was worth $10 an hour (in 2016 dollars), by far the highest of its time.

All this was carried through almost without unemployment, since both the level of productivity and the education system allowed it. This is also the time when the US finally put an end to the undemocratic legal racial discrimination still in place in the south, and launched new social policies.

All this change sparked a muscular opposition, particularly among the financial elites and the reactionary fringe of the white electorate. Humiliated in Vietnam, 1970s America was further concerned that the losers of the second world war (Germany and Japan in the lead) were catching up at top speed. The US also suffered from the oil crisis, inflation and under-indexation of tax schedules. Surfing the waves of all these frustrations, Reagan was elected in 1980 on a program aiming to restore a mythical capitalism said to have existed in the past.

The culmination of this new program was the tax reform of 1986, which ended half a century of a progressive tax system and lowered the rate applicable to the highest incomes to 28%.

Democrats never truly challenged this choice in the Clinton (1992-2000) and Obama (2008-2016) years, which stabilized the taxation rate at around 40% (two times lower than the average level for the period 1930 to 1980). This triggered an explosion of inequality coupled with incredibly high salaries for those who could get them, as well as a stagnation of revenues for most of America – all of which was accompanied by low growth (at a level still somewhat higher than Europe, mind you, as the old world was mired in other problems).

 

A progressive agenda

Reagan also decided to freeze the federal minimum wage level, which from 1980 was slowly but surely eroded by inflation (little more than $7 an hour in 2016, against nearly $11 in 1969). Again, this new political-ideological regime was barely mitigated by the Clinton and Obama years.

Sanders’ success today shows that much of America is tired of rising inequality and these so-called political changes, and intends to revive both a progressive agenda and the American tradition of egalitarianism. Hillary Clinton, who fought to the left of Barack Obama in 2008 on topics such as health insurance, appears today as if she is defending the status quo, just another heiress of the Reagan-Clinton-Obama political regime.

Sanders makes clear he wants to restore progressive taxation and a higher minimum wage ($15 an hour). To this he adds free healthcare and higher education in a country where inequality in access to education has reached unprecedented heights, highlighting a gulf standing between the lives of most Americans, and the soothing meritocratic speeches pronounced by the winners of the system.

Meanwhile, the Republican party sinks into a hyper-nationalist, anti-immigrant and anti-Islam discourse (even though Islam isn’t a great religious force in the country), and a limitless glorification of the fortune amassed by rich white people. The judges appointed under Reagan and Bush have lifted any legal limitation on the influence of private money in politics, which greatly complicates the task of candidates like Sanders.

However, new forms of political mobilization and crowdfunding can prevail and push America into a new political cycle. We are far from gloomy prophecies about the end of history.

top