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18 settembre 2016

 

Bomba a New York, 29 feriti. E in Minnesota uno accoltella i passanti al grido di Allah Akbar

di Guido Keller

 

I contorni sono quelli di un’azione terroristica, per quanto il sindaco Bill de Blasio parli prudentemente di “Atto intenzionale” in cui “non emergono collegamenti col terrorismo”: ieri sera, verso le 20.30 (o.l.), nel quartiere Chelsea di Manhattan (New York) un ordigno rudimentale è esploso ferendo 29 persone di cui una in modo grave. La bomba, una cassetta riempita di chiodi e collegata a un cellulare, era stata depositata in un cestino per i rifiuti all’angolo della 23ma strada e della Sesta avenue, area molto frequentata per la movida del sabato sera e per i negozi eleganti.

Immediatamente dopo il forte boato sono intervenute le forze dell’ordine, le quali hanno isolato l’area e fermato due linee della metropolitana; gli agenti hanno rinvenuto poco a quattro isolati un secondo ordigno, una pentola a pressione riempita di chiodi che però non è esplosa, un marchingegno mortale simile alle bombe dell’attentato alla maratona di Boston del 15 aprile 2013.

Per de Blasio “Non ci sono minacce specifiche”, “è stato un episodio molto grave e sicuramente intenzionale, ma per il momento non ci sono prove credibili di legami con il terrorismo, né emergono minacce specifiche per la nostra città”, dove oggi arrivano 191 tra capi di Stato e di governo per la seduta plenaria delle Nazioni Unite.

Poche ore prima si è sfiorata la tragedia in New Jersey, nella località balneare di Seaside Park, dove doveva correre la maratona di beneficienza dei Marines: l’alto numero di partecipanti (oltre 5mila) ha ritardato fortunatamente la partenza e l’ordigno rudimentale, un tubo metallico posizionato in un cassonetto, è esploso in anticipo, senza provocare feriti.

Per gli inquirenti non vi sono collegamenti fra questo fatto e quanto accaduto a New York.

Potrebbe essere ascritta al terrorismo islamico l’aggressione a coltellate da parte di un uomo di otto persone in un centro commerciale di st. Cloud, 70mila abitanti in Minnesota: verso le 20.00 l’attentatore ha inneggiato ad Allah e si è scagliato sui passanti, prima di essere ucciso da un agente.

Il capo della polizia della città, Blair Anderson, ha detto che “Abbiamo avuto conferma che ha chiesto ad almeno una persona se fosse musulmana prima di aggredirla, e prima di attaccare ha inneggiato ad Allah”. Ha tuttavia specificato che “Non posso dire al momento se si tratti o meno di un attacco terroristico, perché non lo sappiamo”.

Il presidente Usa Barack Obama, che in quel momento partecipava assieme a Hillary Clinton a un pranzo di gala del Black Caucus (parlamentari afro-americani) a Washington è stato immediatamente informato e la Casa Bianca ha comunicato che “Continuiamo a tenere aggiornato il presidente su ogni sviluppo”.

Per Hillary Clinton, candidata democratica, “Prima di giudicare dovremo capire meglio cosa è successo, avere informazioni precise, capire i moventi di questi persone, capire chi si cela dietro questi incidenti”. (…) “Dobbiamo sostenere i soccorritori e pregare per le vittime”.

Il repubblicano Donald Trump ha invece affermato che “Devo dirvi che appena prima che scendessi dall’aereo una bomba è esplosa a New York e nessuno sa che cosa sia successo, ma faremmo meglio a essere molto duri, gente. Faremmo meglio a essere molto, molto duri. Succedono cose terribili nel nostro mondo, nel nostro paese e dobbiamo essere duri, intelligenti e vigili”. Senza tuttavia specificare quali azioni intraprendere.

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