Fonti: SHTF Plan 

Veterans Today

Infowars

http://www.controinformazione.info/

Ott 23, 2016

 

Che succede in America? Manovre militari e clima di tensione interno

Traduzione e sintesi di Manuel De Silva

 

Da un pò di tempo, molti media, in specie nella sfera alternativa nordamericana, vanno allertando circa il verificarsi di un qualche fattore detonante che potrebbe portare alla instaurazione della “Legge Marziale”negli USA.

In questo articolo forniamo delle informazioni a riguardo che vanno prese con molta cautela, visto che le notizie che pubblichiamo arrivano da fonti che potrebbero essere interessate a creare un determinato stato di attesa nell’opinione publica e che a volte hanno un carattere di sensazionalismo voluto.

Pertanto si può applicare un criterio di veridicità a queste notizie per analizzare se, quanto risulta dalle informazioni, si possa considerare plausibile oppure no, come anche se queste notizie  hanno  un tanto di percentuale di verità.

Una fonte non identificata (che in passato ci ha fornito notizie di intelligence rivelatesi vere) riporta che sarebbe stata programmata una esercitazione militare senza preavviso che si realizzerà durante il periodo immediatamente precedente alle elezioni e nel corso di tutto il mese successivo.

 

Sembra che il sistema si stia preparando a gestire alcune esplosioni di violenza, manifestazioni caotiche e la possibilità che la popolazione degli USA manifesti la sua insoddisfazione per il risultato delle elezioni, in modo che ci sia necessità di ricorrere alla forza militare e stabilire qualche cosa di simile alla legge marziale per controllare il caos in alcuni stati.

 

Le manovre naturalmente potrebbero trasformarsi in un intervento reale in qualsiasi momento; la Sicurezza Nazionale e i militari sono preparati a contrastare un periodo di agitazioni, a ristabilire l’ordine in un paese diviso e fratturato dalle proteste, indipendentemente se la gente sia soddisfatta con il nuovo leader risultante dalle elezioni.

Come si sa, il DHS (Dipartimento di Sicurezza Nazionale) già sta monitorando queste elezioni e l’equipe di riferimento si è preparata per avere il controllo delle loro “infrastrutture critiche”.

La portata di queste esercitazioni, di sicuro, andrebbe molto al di là del previsto. Questo è il messaggio che hanno ricevuto dal STHF…….

“Hi Guys,

I got some gouge from a former military colleague who is in contact with active duty personnel and he received an email about an upcoming drill. We need confirmation on this, but if we put it out there we might get a leaker to come forward and confirm:

Date: October 30th – 30 days after the election

Suspected Region: Northeast, specifically New York

1st Phase: NROL (No Rule of Law) – drill involving combat arms in metro areas (active and reserve). Source says active duty and reserve service members are being vaccinated as if they are being deployed in theatre.

2nd Phase: LROL (Limited Rule of Law) – Military/FEMA consolidating resources, controlling water supply, handing out to public as needed.

3rd Phase: AROL (Authoritarian Rule of Law) – Possible new acronym or term for “Martial Law”. Curfew, restricted movements, basically martial law scenario”.

Source said exercise involves FEMA/DHS/Military

From: Shtfplan.com

 

Quello che appare certo è che l’informazione relativa a queste possibili manovre, non è stata confermata, neppure risulta annunciata pubblicamente e potrebbe quindi essere un falso creato ad arte fra i tanti che circolano sulla rete web.

Tuttavia esistono buone ragioni per ritenere che il Governo Federale USA potrebbe avere in preparazione una mobilitazione delle forze di sicurezza per tutte le eventualità, comprese quelle che potrebbero condurre alla violenza o a manifestazioni di piazza dopo le elezioni.

 

Di fatto, non è per nulla esagerato aspettarsi che si possano produrre delle proteste generalizzate, forse anche violente, da parte di alcuni gruppi, tanto se vince Trump come se dovesse vincere la Clinton.

Lo stesso Trump ha avvisato che potrebbe non riconoscere il risultato delle elezioni.   Se lui stesso ha dei sospetti di possibili manipolazioni elettorali a suo danno…già possiamo affermare adesso che, se Trump perde, ci saranno mezzi con cui controllare come per esempio, i rapporti di  “Infowars” del combattivo  Alex Jones, che bombarderanno con ogni tipo di informazioni circa questa presunta manipolazione elettorale, che sia reale o no.

Allo stesso modo, nel caso che vinca Trump, alcuni media potrebbero lanciare accuse di sospette manipolazioni cibernetiche dei centri elettorali da parte della Russia, per esempio, per quanto questa opzione sembri più improbabile ma da non escludere nel clima di “caccia alle streghe” che l’isteria antirussa, alimentata dai media, ha provocato nell’opinione pubblica statunitense.

Di fatto è difficile trovare nella storia degli USA elezioni con un tale livello di sospetti di frode e con un tale livello di scontro sociale come avviene in queste, non soltanto riguardo alla storia recente degli USA, ma anche nel mondo in generale (salvo alcuni paesi dell’Africa che hanno avuto casi simili in presenza di longevi dittatori).

 

Pertanto vinca chi deve vincere, già possiamo anticipare che il clima di scontro civile e razziale negli USA dopo le elezioni, sarà molto peggiore rispetto a quello avutosi in precedenza.

Di fatto la stessa informazione che offre questo articolo di SHTF ed altri similari che si trovano sul web (incluso  nel caso che sia un possibile  farlocco), anche questo ha la sua influenza nel generare caos e sospetti per il dopo elezioni.

La sola idea che le elezioni possano essere manipolate, sulla bocca dei candidati (specialmente nel caso di Trump), appoggiata da una quantità di fonti alternative, già è un passaggio previo alla creazione del caos a posteriori.

 

Da mesi ormai circolano queste informazioni che contribuiscono a creare un clima di tensioni e di aspettative, a prescindere che siano verosimili oppure no, tanto che alcuni settori della società nordamericana si sono gettati fra le braccia di Trump come se lui possa rappresentare il “salvatore” davanti alla dittatura delle “malvagie elites globaliste” che dispongono del vero potere nella società USA.

Un ruolo che Trump ha assunto nell’immaginario collettivo di alcuni settori della cittadinanza nordamericana, quelli che hanno subito sulla propria pelle le conseguenze negative della politica di delocalizzazione e di conseguente affossamento della classe media derivante dalla scelta delle elite di Wall Street di imporre la globalizzazione economica a vantaggio dei detentori di grandi capitali e delle grandi corporations.

Questo clima non si può escludere che sia volutamente alimentato per giustificare eventuali misure repressive che potrebbero coincidere con una qualche evenienza di carattere economico che potrebbe prodursi da un momento all’altro.

“Tutto potrebbe accadere e l’importante è non farsi trovare impreparati”, questo il commento di un funzionario della FBI che ha preferito mantenere l’anonimato.

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