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5 dicembre 2016

 

Nessun compromesso su bigottismo, cambiamenti climatici e democrazia

 

«Se non agiamo, il pianeta che lasceremo a questi ragazzi sarà un pianeta molto meno felice»

 

Il senatore del Vermont Bernie Sanders, che probabilmente, se non ci fossero stati brogli, avrebbe vinto le primarie del Partito Democratico Usa e poi avrebbe sconfitto Donald Trump, è stato accolto come una rock star da almeno 2.000 giovani che hanno riempito fino al possibile lo Zellerbach Auditorium dell’università della California Berkley (UC Berkley). C’era così tanta gente che l’evento, promosso da due librerie indipendenti, è stato trasmesso sugli schermi giganti sulla Sproul Plaza affollata da chi non era riuscito ad acquistare i biglietti per sentire l’uomo che potrebbe trasformare il vecchio, sfiancato Partito Democratico, ossificato dalla burocrazia politica, in una nuova forza socialista.

Nonostante la sua non più giovane età, Sanders resta il lottatore di sempre e ha attaccato frontalmente il presidente eletto Donald Trump: «Non stiamo andando indietro. Stiamo andando avanti», ha detto ai giovani scoraggiati per l’arrivo al governo della più grande potenza del pianeta di un manipolo di vecchi estremisti di destra e neoliberisti.

Bernie ha detto agli universitari progressisti che hanno animato le proteste anti-Trump di questi giorni: «L’unica opzione che avete è quello di capire qual è il modo più efficace per combatterli… La disperazione non è un’opzione».

Il 75enne Sanders è ormai il punto di riferimento sia per i Millennials  – che in grande maggioranza odiano Trump – e per gli anziani liberali progressisti delusi dal moderatismo che ha portato i democratici ad essere battuti da una neo-destra pericolosa e con infiltrazioni fascistoidi, ed era alla UC Berkeley per promuovere il suo nuovo libro  Our Revolution: A Future to Believe In, che racconta la sua campagna elettorale contro Hillary Clinton. E’ stato accolto da una standing ovation e poi subissato da applausi quando ha detto «In questa grande università un delirante Trump non ha un mandato. Donald Trump ha perso nel voto popolare per oltre 2 milioni di voti. E, cosa ancora più importante, su ogni questione importante di fronte a questo paese, sondaggio dopo sondaggio dimostra che gli americani vogliono un cambiamento progressista. Mentre andiamo verso l’era Trump, ci sono aree in cui ci possono essere compromessi, e ci sono aree dove non ci possono essere compromessi. Nessun compromesso con il bigottismo. Nessun compromesso. Nessun compromesso con il razzismo, il sessismo, l’omofobia, la xenofobia».

Sanders ha affrontato anche il tema dei cambiamenti climatici, che Trump ha definito più volte una bufala, e si è rivolto direttamente al presidente eletto: «Mister  Trump, deve iniziare ad ascoltare gli scienziati e non solo l’industria dei combustibili fossili. Il cambiamento climatico è reale. E’ causata dalle attività umane. Sta già causando problemi terribili in tutto il mondo. Noi siamo i custodi di tutto questo, del nostro pianeta unic. Non possiamo voltare le spalle a questo pianeta. Affronteremo l’industria dei combustibili fossili e trasformeremo il nostro sistema energetico».

Mentre osservava lunghe file di persone, giovani e anziani, che aspettavano di entrare nello Zellerbach Auditorium, MacKenzie Feldman di Real Food Media e del Berkeley Student Food Collective, ha spiegato a Berkley News: «Lo rispetto perché non prende soldi dalle corporations, dai lobbisti, o robaccia come questa,  e  si preoccupa davvero per la gente. Ero ovviamente molto depressa quando non ha vinto le primarie democratiche, ma poi, ovviamente, ho davvero fatto il tifo per Hillary. Lo rispetto veramente e lo sento come una personalità impressionante che parla con il cervello».

Di tutto si è trattato meno che di un comizio, prima dell’arrivo di Sanders la folla che assiepava lo Zellerbach Auditorium è stata intrattenuta da musicisti sul palco che suonavano il violino e il banjo.

Tra il pubblico c’erano anche Anna Maria Enriquez e suo figlio di 12 anni Lucas e la mamma ha detto a Yasmin Anwar di Berkley News: «Sono una socialista femminista latino-americana. Ho bisogno di un po’ di speranza per quello che sta arrivando Il nucleo di Bernie enfatizza che la parità economica è giusta, ma non dovrebbe essere a  scapito della politica identitaria, sostenendo specificamente le persone di colore  e i musulmani, gli immigrati e persone LGBTQI».

Sanders, è stato introdotto da Robert Reich, professore di politica pubblica all’UC Berkeley, che è stato Segretario del lavoro Usa con  Bill Clinton, e che lo ha definito «l’incarnazione del populismo progressista».

Reich ha aggiunto: «A volte nella politica americana viene avanti qualcuno che cambia il modo in cui un molte  altre persone pensano la  politica …  Anche se possono perdere, far fronte alla sconfitta, in ultima analisi, non perdono perché hanno cambiato i termini del dibattito. Ha fatto cose di tutto rispetto, parlando di come tenere la big money fuori dalla politica, per l’istruzione gratuita, parlando di come sbarazzarsi della militarizzazione della polizia».

Ma il pubblico ha fischiato quando Reich ha nominato Trump e il professore ha detto: «Siamo Berkeley. Siamo rispettosi, e abbiamo certamente rispetto per le persone che hanno votato per Trump. Ma questo non significa che dobbiamo essere rispettosi di ciò che egli rappresenta».

Dopo il discorso introduttivo di Sanders sono arrivate le domande del pubblico e una l’ha fatta un 13enne  che ha chiesto a  Sanders  da quali fonti doveva prendere le notizie, visto tutte quelle false che circolano. Il senatore ha risposto al ragazzino che e false”. Sanders ha risposto che «I corporate media dovrebbero parlare di temi più sostanziali, ma non sono ottimista sul fatto che avverrà».

Altri gli hanno chiesto come è stato in grado di riprendersi dalla vittoria inaspettata di Trump: «E’ opportuno, quando si perde, prendersi giorno di riposo – ha detto Sanders ridendo – A parte le battute, quando avete a che fare con il bigottismo e il dolore incredibile che causa alla gente. E quando avete a che fare con i cambiamenti climatici e capite che se non agiamo in modo aggressivo il pianeta che lasceremo a questi ragazzi sarà un pianeta molto meno felice, non esiste la possibilità di vivere nel rimorso o nella tristezza».

Una lezione che farebbe bene a imparare quel che resta della sinistra italiana.

 

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