Fonte: Bloomberg.com

Fonte: Pars Today

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Dic 25, 2016

 

Gli Usa non sono più la potenza leader nel mondo

 

Uno dei risultati più importanti dell’amministrazione del presidente uscente americano Barack Obama è che gli Stati Uniti non sono più la potenza leader nel mondo.

Le nuove realtà possono ignorare l’America, scrive l’editorialista di Bloomberg Leonid Bershidsky.

 

All’avanguardia della nuova tendenza c’è la Russia: all’inizio della scorsa settimana i ministri degli Esteri di Russia, Iran e Turchia si sono incontrati a Mosca per discutere i piani sulla Siria. Gli Stati Uniti non sono stati invitati all’incontro, rileva il giornalista.

 

Dopo i colloqui i ministri hanno adottato una dichiarazione congiunta, secondo cui i Paesi da loro rappresentati sono pronti a diventare i garanti del futuro accordo tra il governo siriano e l’opposizione.

Nella dichiarazione si osserva inoltre che tutti gli altri Paesi “influenti nella situazione in Siria” possono aderire all’iniziativa. La Russia non è contro il dialogo con gli Stati Uniti, ha più volte intavolato negoziati con gli Stati Uniti con al centro la Siria. Ma non ha funzionato, anche per il fatto che l’amministrazione Obama non ha mai mostrato unità sulla questione se trattare o meno con Putin, osserva Bershidsky.

La situazione in Siria ha convinto molti leader del Medio Oriente che Putin è maggiormente interessato, quindi è un partner più importante.

Vale anche la pena ricordare che la Brexit, è stata votata dai cittadini britannici nonostante gli appelli di Washington, ha aggiunto l’editorialista.

Un altro paese autoritario, la Cina, non solo ha ignorato le richieste statunitensi di fermare i progetti di bonifica nelle isole Spratly, contese nel Mar Cinese Meridionale, ma anzi ha proceduto, apparentemente, a militarizzare quelle isole che rivendica come proprio territorio. Non è stata ancora attaccata da navi statunitensi o aerei nella zona, ma sequestrando un drone sottomarino degli Stati Uniti, la scorsa settimana, ha mostrato che potrebbe intercettare e neutralizzare i mezzi di interferenza degli USA.

Qualche cosa di simile è accaduto con il Regno Unito anche se di livello diverso. Il pubblico britannico, naturalmente, ha ignorato anche gli avvertimenti degli Stati Uniti quando ha votato per Brexit.

Ora il governo britannico, un alleato chiave degli Stati Uniti in Europa, continua ad ignorare gli interessi dell’America, ostentando incertezza sul futuro degli accordi con la UE.

Altri membri dell’Europa hanno una posizione meno filo-americana del Regno Unito, pertanto l’influenza degli Stati Uniti in questo blocco è in declino. “Con Obama si è avuta l’impressione che gli Stati Uniti siano un Paese interamente focalizzato sui propri interessi. A volte vengono presentati come “valori”, ma gli Stati Uniti non sono disposti a fare di più per proteggerli.”

Risulta che gran parte del mondo non condivide i “valori” degli Stati Uniti, gli Stati Uniti sono anzi sospettati di ipocrisia, e l’accusa più diffusa è quella di arroganza.

L’America riesce a guardare negli occhi degli alleati sia passivamente che aggressivamente, rileva Bershidsky.

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