Tratto da Imola Oggi

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Aprile 13, 2016

 

La “Trilateral Commission” si riunisce a Roma dopo 33 anni

 

Dal 15 al 17 aprile la Commissione Trilaterale riunisce il suo congresso annuale in un hotel di Roma. Sono passati ben 33 anni dall’ultima volta in Italia, nel 1983. Lo rivela il settimanale OGGI nel numero in edicola. Parteciperanno 200 finanzieri, politici e vip da tutto il mondo (dal francese Jean-Claude Trichet all’americana Madeleine Albright e all’ex sindaco di New York, Michael Bloomberg). I soci italiani sono una ventina: fra gli altri Mario Monti, John Elkann, Marco Tronchetti Provera, la presidente Rai Monica Maggioni.

Con il Gruppo Bilderberg, la Trilaterale fu fondata nel 1973da Henry Kissinger, David Rockefeller e Zbigniev Brzezinski.

 

Le parole Brzezinski, ideatore e co-fondatore della Commissione Trilaterale, tratte da un suo libro del 1971 “Tra due età: il ruolo degli Stati Uniti nell’era tecnotronica” dice così:

“La Nazione-Stato come unità fondamentale della vita organizzata dell’uomo ha cessato di essere la principale forza creativa: Le banche internazionali e le corporazioni transnazionali sono ora attori e pianificatori nei termini a cui un tempo erano attribuiti i concetti politici di stato-nazione” .

E’ la fine degli Stati-nazione, delle sovranità nazionali come le abbiamo conosciute e del ruolo dello Stato nella società. Quello che si vuole è un mondo governato dalle banche e dalle corporazioni transnazionali. Una vera e propria dittatura del capitale.

 

La lista completa della Trilateral Commission

http://trilateral.org/download/files/TC_list_11_15.pdf

 

Membri italiani della Trilateral

 

Cos’è la Commissione Trilaterale

La Commissione Trilaterale è un “potere forte”, o per dir meglio: la somma dei poteri forti dell’Occidente. E’ un’organizzazione semi-ufficiale (le notizie fornite dalla pubblica informazione sono sempre state rare e discontinue) creata nel 1973, che riunisce altissime personalità della finanza e della politica, docenti universitari, esponenti sindacali e giornalisti. Questi personaggi provengono da Stati Uniti, Europa e Giappone.

Il nome rimanda all’idea di un’azione comune delle élites (ma non elette dal popolo) delle tre grandi aree del mondo industrializzato in vista di un “nuovo ordine”: né più e né meno che un governo del mondo in seduta permanente. Ispiratore e creatore dell’organizzazione è stato David Rockefeller.

 

Nel 1973, all’atto della fondazione, il direttore operativo era Zbigniew Brzezinski, che sarebbe poi divenuto consigliere speciale per la sicurezza degli Stati Uniti sotto la presidenza di Carter. Quest’ultimo personaggio è il simbolo vivente di cosa sia e come operi la Trilateral: Carter – la cosa era del tutto risaputa, al tempo – era letteralmente una “creatura” del gruppo Rockefeller, un servitore docile e puntuale dei progetti della Commissione.

 

Naturalmente non è il solo. Una decina d’anni fa il periodico americano F.R.E.E. pubblicò l’organigramma degli uomini del CFR e della Trilateral operanti all’interno delle istituzioni americane. Sotto il titolo “1992 Presidential Candidates” figura Bill Clinton, uomo sia del CFR che della Trilateral. In economia, la divisa della Trilateral è la globalizzazione, cui essa mira riunendo soggetti “privati”- finanzieri, banche e multinazionali – che rappresentano da soli più della metà del potenziale economico dell’intero pianeta.

In politica, la divisa del potentato è quella “liberal”: anglofila, massonica, cosmopolita.

La logica d’azione è quella, classica, dei “poteri forti”: una conduzione discreta e silenziosa dell’economia e della politica occidentali.

 

Le radici culturali della Trilateral

di Mario Di Giovanni

 

Brzezinski, direttore della Trilateral e contestualmente alto dirigente del CFR, definì l’organizzazione: “Il gruppo delle potenze intellettuali e finanziarie più forti che il mondo abbia mai conosciuto”. Una società di pensiero, prima che una società per azioni.

 

Il 17 maggio 1997, in seconda serata, un’inchiesta televisiva condotta da tre giornalisti definì la Trilaterale, “organizzazione massonica” impegnata in un’azione neo-colonialista nei paesi dell’America Latina.

Erano presenti i tre Gran Maestri delle principali comunioni massoniche italiane, che nulla ebbero da ridire né sulla definizione della Trilateral né sulla sostanza del suo impegno in Sudamerica. Dunque, la massoneria.

Tesa sin dalla sua fondazione alla distruzione della civiltà cristiano-cattolica, in vista di un “nuovo ordine”. Scriveva Leone XIII, nel 1884, nella sua enciclica “Humanum genus” contro la massoneria: ” L’ultimo e il principale dei suoi intenti è (…) distruggere dalle fondamenta tutto l’ordine religioso e sociale nato dalle istituzioni cristiane e creare un nuovo ordine”.

 

E’ il nuovo ordine disegnato da Gianni Agnelli: un popolo concepito come una grande mandria di vacche, da gestire quindi secondo le regole dell’allevamento animale e non secondo quelle che stanno a fondamento di una società di uomini.

 

Un popolo sradicato dalla sua fede e tradizioni, e quindi trasformato in massa, inebetita da sport di massa, dall’erotismo di massa e, più recentemente, da programmi televisivi di una tale idiozia da garantire un autentico colpo di grazia agli intelletti già indeboliti degli utenti.

 

Una massa di “profani” governati da un vertice di “iniziati” cui spetti un superiore ordine di idee e di decisioni.

Decisioni che riguarderanno le “ingegnerie sociali” che sono già sotto i nostri occhi: quanti uomini far nascere, quanti farne morire per mezzo dell’aborto.

 

Il gruppo Rockefeller, attraverso l’omonima Fondazione, ha generato una cultura abortista sin dagli anni 20 e successivamente finanziato e diretto le campagne abortiste in tutto il mondo (lo apprendiamo dalle organizzazioni anti-abortiste francesi che sin dagli anni 70 avvertivano che l’operazione andava ricondotta alla massoneria in genere e al gruppo Rockefeller in particolare).

 

A questo riguardo non parliamo di ipotesi ma di certezze, sulla base di documentazioni originali, massoniche e trilateraliste, del tutto esplicite.

 

Decisioni dei “vertici” che riguarderanno quanti uomini far morire,attraverso l’eutanasia e quanti farne vivere, attraverso un’oculata distribuzione delle risorse alimentari, come accade, con i risultati che conosciamo, presso i paesi in via di sviluppo.

 

Decisioni che riguarderanno l’ingegneria genetica, per “intervenire” nella nuova umanità.

Decisioni sulla famiglia da distruggere e sulla transessualità da esaltare.

 

In una parola, tutto ciò che definitivamente distrugga il “vecchio” ordine sociale, cristiano, per la creazione di un nuovo ordine. Ma tutto questo senza particolari scossoni. Non vi sarà bisogno di dittature, visto che le democrazie laiche e progressiste, condotte da governi di “centro-sinistra”, servono già così efficacemente allo scopo.

Governi che riproducono una formula già sperimentata lungo l’intero corso del XX secolo, e plasticamente rappresentata dal passato governo Prodi-d’Alema: l’alleanza tra la borghesia massonica e la sinistra, rivoluzionaria o meno. Un comune sistema di pensiero: il materialismo assoluto. E un comune nemico, da sempre: il cattolicesimo.

Chi comprende questo, comprenderà tutto del mondo in cui oggi vive. Ma chi non comprende questo, non capirà mai nulla. Scriveva sin dagli anni sessanta un docente universitario americano, Kenneth Bouldin: “Si può perfettamente concepire un mondo dominato da una dittatura invisibile nel quale tuttavia siano state mantenute le forme esteriori del governo democratico”.

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