Redazione Ansa

13 giugno 2016

 

Strage Orlando, 50 morti. Polemiche su Fbi. La moglie: Era violento

 

Decine di persone si sono radunate vicino al luogo della strage in una città fantasma. Molti i corpi da identificare, tra le vittime il ragazzo che ha mandato sms di aiuto alla madre

 

Ore di interminabile angoscia per parenti ed amici delle vittime della strage di Orlando, ancora in attesa di notizia certe sui loro congiunti. Finora sono solo 15 i nomi dei morti diffusi dalle autorità, fra i familiari la frustrazione è evidente: 'Siamo lasciati all'oscuro, e' la cosa peggiore'. Fra i morti c'è Eddie Justice, il giovane che ha inviato messaggi alla madre dal locale mentre era tenuto in ostaggio.

"Non so perché lo abbia fatto. Non ho mai capito che aveva l'odio nel cuore. Se avessi saputo le sue intenzioni, lo avrei fermato" dice il padre di Omar Mateen. "Mio figlio - scrive l'uomo in un comunicato diretto al popolo in Afghanistan, suo Paese d'origine - era un bravo ragazzo, con una moglie e un bambino. Lo vidi il giorno prima della strage - termina - non vidi il male nei suoi occhi. Sono addolorato e l'ho detto al popolo americano".

Intanto il giorno dopo il massacro, emergono le prime critiche all'Fbi in quanto, nonostante Mateen fosse stato interrogato tre volte, due nel 2013 e una nel 2014, per sospetti legami al terrorismo, ha potuto comunque acquistare legalmente un fucile e una pistola la settimana scorsa. Nella strage sono morte 50 persone per mano del killer e Orlando è come paralizzata. 

 

Ed emerge che il killer, Omar Mateen, pregava in moschea tre, quattro volte a settimana e prendeva parte alle cerimonie serali, recentemente anche con il figlio piccolo.  "Finita la preghiera - afferma l'imam - se ne andava, non socializzava con nessuno. Non è mai sembrato un violento". 

 

Omar Mateen, è un trentenne americano, di origine afghane (FOTO). Secondo il padre, il movente della strage è l'odio contro i gay. "Il movente religioso non c'entra nulla, ha visto due gay che si baciavano a Miami un paio di mesi fa ed era molto arrabbiato", ha detto Mir Seddique. "Siamo scioccati come il resto dell'America", ha aggiunto. Trump rilancia il bando per i musulmani e  chiede le dimissioni di Obama. 

Qualche ora dopo la strage, è arrivata anche la rivendicazione dello Stato Islamico attraverso l'Amaq, l'agenzia di stampa del Califfato, riferisce il Site: il killer della strage di Orlando "era un combattente dell'Isis". Nel testo della rivendicazione riportato dalla direttrice del Site Rita Katz in un tweet si legge che una fonte ha detto all'agenzia Amaq: "L'attacco che ha preso di mira il gay club di Orlando, in Florida, e che ha provocato 100 tra morti e feriti, è stato compiuto da un combattente dello Stato islamico".

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