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9 luglio 2016

 

Usa sotto choc, proteste, arresti e un altro ucciso

 

Due poliziotti hanno sparato contro un uomo afroamericano armato a Houston, in Texas, uccidendolo.

 

È accaduto nella notte nella parte sud di Houston dove gli agenti hanno notato l'uomo di colore, armato in strada che, alla loro richiesta di mettere giù la pistola ha risposto prima agitandola in aria e poi contro i poliziotti. Gli agenti hanno a quel punto aperto il fuoco, esplodendo diversi colpi e lo hanno ucciso.

L'episodio avviene all'indomani della strage di Dallas, sempre in Texas, dove 5 poliziotti sono stati uccisi e 6 feriti da un cecchino al termine di una marcia di protesta contro le uccisioni di afroamericani da parte dei poliziotti.

 

Una donna, che si è identificata come moglie del morto, ha detto che si chiamava Alva Braziel. La polizia ha riferito che i due agenti indossavano delle "body camera" che riprendono le immagini delle loro azioni. Come da prassi verrà aperta una inchiesta interna sul loro operato.

 

L'uccisione, che rischia di dare altro fuoco alle polveri delle tensioni razziali negli Stati Uniti, è accaduta nella notte nella parte sud di Houston, a Cullen vicino Yellowstone. Era da poco passata la mezzanotte quando i poliziotti, che si trovavano a bordo di un'auto, hanno visto un uomo armato di revolver lungo la strada. Di fronte alla richiesta di posare in terra la pistola, l'uomo ha puntato in aria e poi verso gli agenti. A quel punto essi hanno aperto il fuoco e l'uomo deceduto sul posto.

 

Negli Stati Uniti è ancora alta la tensione per la morte di due afroamericani uccisi dalla polizia mentre erano inermi, Philando Castile e Alton Sterling. Entrambi i casi risalgono a pochi giorni fa.

 

 

Obama: «Non si può ignorare la questione delle armi»

Obama rilancia la necessità del controllo sulle armi dopo le sparatorie degli ultimi tre giorni, nelle quali sono rimasti uccisi neri e poliziotti. «Se ci interessa la sicurezza dei poliziotti, non possiamo mettere da parte la questione delle armi», ha detto a Varsavia, ricordando che gli Usa sono l'unico Paese tra quelli avanzati ad avere una violenza in grande scala.

 

Obama, autore non rappresenta neri americani - Lo squilibrato che ha compiuto l'attacco a Dallas non è rappresentativo degli afroamericani americani: lo ha detto Barack Obama in una conferenza stampa a Varsavia dopo il vertice Nato, aggiungendo che «non possiamo lasciare che le azioni di pochi definiscano tutti gli americani». Il presidente Usa ha però sostenuto che «afroamericani e latini sono trattati in modo diverso dal nostro sistema di giustizia».

 

Crescono le proteste.

Continuano le proteste contro le violenze della polizia. Fino a 77 persone sono state arrestate nella notte durante i cortei in 18 città del Paese, tra cui New York, Washington, San Francisco, Dallas, New Orleans, Baltimora, Pittsburgh (a Philadelphia), Omaha ( a Detroit) e Sacramento (in California).

 

La maggior parte dei fermi, 74, è stata registrata a Rochester (New York), dove sono avvenuti scontri tra poliziotti e manifestanti durante un corteo a cui hanno partecipato 400 persone. Altre tre persone sono state arrestate a Phoenix (in Arizona) dove la polizia ha lanciato gas lacrimogeni per disperdere i manifestanti del movimento Black Lives Matter che tentavano di bloccare un'autostrada.

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