Epoch Times

11/07/2016

 

Obama sostiene Black Lives Matter, ma condanna gli attacchi alla polizia

di Jim Liao

 

In conferenza stampa a Madrid, Barack Obama ha affrontato il tema delle sparatorie che si stanno susseguendo nel Paese, condannando come «crimini riprovevoli» le uccisioni dei poliziotti.

Il presidente degli Usa, a breve uscente, ha parlato delle uccisioni per mano della polizia americana in cui hanno perso la vita parecchi uomini di colore, per poi passare all’assassinio dei cinque poliziotti di Dallas, uccisi, lo scorso giovedì notte, da un cecchino.

A Obama è stato anche chiesto di commentare le indagini dell'FBI sulle e-mail di Hillary Clinton, la candidata alla presidenza che lui sostiene. Il presidente ha però risposto in maniera vaga di non essere in grado di fare alcun commento a questo proposito, cogliendo invece l’occasione per parlare della scia di sparatorie.

Il presidente ha per prima cosa elogiato il movimento Black Lives Matter [Le vite nere contano, ndt] paragonandolo ai movimenti per i diritti abolizionisti o per i diritti umanitari. A riguardo dell’uccisione dei poliziotti di Dallas, Obama non poteva far altro che marchiare l’orrendo accaduto come un «crimine riprovevole». Ha continuato ammonendo coloro che dipingono tutti gli ufficiali di polizia come ‘assassini dal grilletto facile’, sottolineando invece che la maggior parte dei poliziotti svolge il proprio lavoro con responsabilità e che gli attacchi come quello di Dallas causeranno, per il movimento Black Lives Matter, una grave perdita di sostenitori.

Il presidente ha anche aggiunto che ci sono persone «stupide» e «insolenti» che commettono atti estremi solo per raggiungere i propri scopi e che i manifestanti non dovrebbero assolutamente far gruppo con individui simili: «Non credo si possa ritenere responsabili gli attivisti mossi dalle migliori intenzioni che protestano in modo pacifico».

Obama ha anticipato di un giorno il suo ritorno negli States per potersi recare a Dallas. Ha concluso la conferenza stampa con queste parole: «Una cosa magnifica che avviene in America è che singoli individui o gruppi di cittadini possono liberamente presentare petizioni al governo, possono protestare, possono rivolgersi ai potenti, anche se in modo confusionario e disordinato. Grazie a questa libertà di parola e di protesta, l’America nel corso degli anni è davvero migliorata. Tutti ne abbiamo beneficiato».

Ha poi aggiunto: «Il movimento di abolizione era controverso. Gli sforzi fatti delle donne per ottenere il diritto di voto sono stati confusionari e disordinati. Ci sono stati periodi in cui gli attivisti potevano impegnarsi in temi scottanti e alcune volte persino controproducenti. Il punto però, è stato quello di sollevare questioni importanti, in modo tale che l’intera società potesse unirsi alle loro cause. Lo stesso è avvenuto per i movimenti per i diritti umanitari, per il movimento sindacale, per i movimenti ambientalisti e per i movimenti contro la guerra del Vietnam. Io penso che quello che stiamo vedendo oggi faccia parte di questa lunga tradizione».

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