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Monday 3 October 2016

 

Comunicato stampa

Palermo, Italia

 

Il Amal-Hope II, che era a Messina quando il Zaytouna-Oliva ha lasciato il porto, Martedì scorso, non sarà in grado di proseguire il viaggio per rompere il blocco illegale di Gaza.

Secondo Gerd von der Lippe, un atleta e professoressa norvegiese che avrebbe dovuto partecipare alla Amal-Hope II: "Siamo tutti terribilmente deluse che non avremo l'opportunità di incontrare le nostre sorelle palestinesi a Gaza in prima persona quest'anno. Ma ora dobbiamo mettere tutte le nostre energie a far sì che Zaytouna-Oliva riesca a rompere questo blocco illegale. Abbiamo davvero bisogno che i cittadini di buona volontà di tutto il mondo contattino i loro governi esortandoli a chiedere un passaggio sicuro per quella barca."

Dopo la rottura del primo Amal-Hope a Barcellona, ??abbiamo portato l'imbarcazione sostitutiva a Messina. Era pronta a navigare, e infatti ha navigato da Messina a Palermo, durante il fine settimana, ma il ritardo ha fatto sì che l'equipaggio che avevamo per l'ultima parte del viaggio non fosse più disponibile. Eva Manly, una documentarista canadese in pensione, che era anch’essa su Amal-Hope II, era d'accordo: "E' stato un compito titanico portere Amal-Hope II fino a questo punto, ma non siamo stati in grado di farcela in tempo."

Le donne che erano a bordo della Amal-Hope II, sono: Eva Manly (Canada), Gerd von der Lippe (Norvegia), Zohar Chamberlain-Regev (Israele-Germania), Wendy Goldsmith (Canada), Ellen Huttu-Hansson (Svezia), Naomi Wallace (US), Cigdem Topcuoglu (Turchia), Orly Noy (Israele) Jaldía Abubakra (Spagna), Sofia Kanavle (US), Siri Nylen (Svezia) e Maite Mompó (Spagna).

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