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30 maggio 2016

 

Entrano a Fallujah i primi militari iracheni. Civili intrappolati, ma ve ne sono che combattono con l’Isis

di Enrico Oliari

 

Dopo aver circondato la città, le forze irachene sono riuscite oggi a penetrare in tre punti della città di Fallujah, 430mila abitanti e situata nell’al-Anbar ad una settantina di chilometri ad ovest della capitale Baghdad, sotto il controllo del Daesh dal gennaio 2014.

Ad essersi spinte per prime nel centro abitato sono state unità dell’élite antiterrorismo, le quali stanno preparando gli accessi e le aree sicure per garantire l’arrivo dei battaglioni iracheni.

L’offensiva è stata supportata dai raid Usa, ma anche dalle milizie popolari sciite e da unità dei pasdaran iraniani con i quali, è stato precisato nei giorni corsi dal portavoce dell’esercito Usa Steve Warren, non vi è alcuna collaborazione.

Ad annunciare l’entrata a Fallujah è stato il generale Abdelwahab al-Saadi, il quale ha spiegato che “Le forze irachene sono entrate a Fallujah sotto la copertura aerea della coalizione internazionale, delle forze aeree irachene e con il sostegno di blindati e artiglieria pesante. Le unità dell’antiterrorismo, la polizia di Anbar e l’esercito iracheno, intorno alle 4 hanno cominciato ad entrare a Fallujah da tre direzioni. Il Daesh sta opponendo resistenza”.

Secondo l’intelligence Usa, a Fallujah vi sarebbero tra i 500 e i mille jihadisti, ma non è escluso che anche lì una parte della popolazione stia imbracciando le armi per difendere la città dall’avanzata delle forze regolari.

Difatti, come Notizie Geopolitiche ha avuto modo di appurare portandosi in prima linea a soli 18 chilometri da Mosul, uno dei problemi maggiori è rappresentato dall’adesione spontanea di intere città e villaggi allo Stato Islamico, tanto che a suo tempo a Mosul erano entrati circa 300 jihadisti, in una realtà urbana grande come Milano.

Settimana scorsa era stata presentata resistenza dagli abitanti a al-Karma, villaggio vicino a Falluja poi preso dai regolari, ed è stato appurato che, nonostante l’ordine di consegnare i prigionieri, i miliziani di Kataib al-Risali, unità sciita che fa capo alle Unità di mobilitazione popolare che opera in sostegno all’esercito, hanno passato per le armi 17 civili che avevano imbracciato le armi per difendere la cittadina dall’esercito e loro alleati.

Human Rights Watch ha riferito che i jihadisti hanno giustiziato chi veniva sorpreso a lasciare il centro abitato; fonti militari hanno parlato della scoperta di tunnel sotto la città utilizzati dai jihadisti.

Attentati vi sono stati invece a Baghdad, dove in tre diversi attacchi portati a termine con autobombe e una bicicletta carica di esplosivo sono morte 22 persone.

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