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04 luglio 2016

 

Baghdad 200 morti e 176 feriti;

Gli iracheni gettano la loro rabbia sul Premier Al Abadi

 

Il bilancio delle vittime di un attentato suicida in una zona commerciale di Baghdad ha raggiunto le 200 persone Lunedi, alimentando gli appelli alle forze di sicurezza per reprimere le cellule dormienti dell’ISIS incolpati di uno dei peggiori singoli bombardamenti dell'Iraq. I numeri aumentavano mentre i corpi venivano recuperati dalle macerie nella zona di Karrada a Baghdad, dove un camion frigorifero pieno di esplosivo fatto saltare in aria nella sera di Sabato, quando la gente celebrava il mese sacro del Ramadan.

 

Le strade e i marciapiedi erano piene di giovani e di famiglie che avevano rotto il loro digiuno quotidiano in quel momento. Da Lunedi pomeriggio il bilancio si è attestato a 200 morti e 176 feriti, un ufficiale di Baghdad, Mohammed al-Rubaiy, lo ha riferito alla NBC News. Si crede che l'attacco sia il più mortale nella nazione devastata, in quasi un decennio. L’ISIS lo ha rivendicato, dicendo che era un attentato suicida. Un'altra esplosione ha colpito più tardi, quando una bomba è esplosa nel mercato popolare di al-Shaab, un quartiere sciita nel nord di Baghdad, uccidendo due persone. Gli attacchi gettano un'ombra sulla vittoria e sulle dichiarazioni fatte il mese scorso dal primo ministro Haider al-Abadi, dopo che le forze irachene avevano liberato Fallujah dall’ISIS. I funzionari del governo hanno ordinato l'offensiva sulla roccaforte dell’ISIS in maggio, dopo una serie di attentati mortali nelle zone sciite di Baghdad che provenivano da quella città, che si trova a circa 30 miglia a ovest della capitale.

 

In segno di pubblica indignazione per il fallimento dei servizi di sicurezza, è stato dato un rabbioso ricevimento ad al Abadi, Domenica, quando ha fatto un giro a Karrada, il quartiere dove era cresciuto, con i residenti che lanciavano pietre, secchi vuoti e persino pantofole al suo convoglio, in gesti di disprezzo.

 

Karada è un quartiere a maggioranza sciita con una piccola comunità cristiana e un paio di moschee sunnite. Funzionari iracheni e stranieri hanno messo in relazione il recente aumento degli attacchi dell’ISIS, in particolare gli attentati suicidi di grandi dimensioni, con la serie di perdite che il gruppo ha affrontato sui campi di battaglia in tutto l'Iraq nel corso dell'anno passato.

 

Le forze di sicurezza irachene, sostenute dall’aviazione della coalizione internazionale guidata dagli americani, hanno ripreso le città di Tikrit e Ramadi, la capitale della provincia di Anbar.

Al culmine della sua espansione, nel 2014, il gruppo estremista, aveva privato il governo del controllo di quasi un terzo del territorio iracheno. Ora, secondo l'ufficio del primo ministro, si stima che i militanti ne controllino solo il 14 per cento, controllano ancora Mosul, la seconda più grande città settentrionale irachena, a nord di Baghdad.

 


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04 luglio 2016

 

Baghdad Bomb Toll Hits 200; Iraqis Take Out Anger on PM Al-Abadi

 

The death toll from a suicide bombing in a Baghdad shopping district reached 200 on Monday, fueling calls for security forces to crack down on ISIS sleeper cells blamed for one of Iraq's worst single bombings. Numbers rose as bodies were recovered from the rubble in the Karada area of Baghdad, where a refrigerator truck packed with explosives blew up on Saturday night when people were out celebrating the holy month of Ramadan.

 

Its streets and sidewalks were filled with young people and families who had broken their daylight fast at the time. The toll stood at 200 killed and 176 wounded by Monday afternoon local time, Baghdad official Mohammed al-Rubaiy told NBC News. The attack is believed to be the deadliest in nearly a decade in the beleaguered nation. ISIS claimed the attack, saying it was a suicide bombing. Another explosion struck in the same night, when a roadside bomb blew up in popular market of al-Shaab, a Shiite district in north Baghdad, killing two people. The attacks cast a shadow over victory statements made last month by Prime Minister Haider al-Abadi's government, after Iraqi forces dislodged ISIS from Fallujah. Government officials ordered the offensive on the ISIS stronghild in May after a series of deadly bombings in Shiite areas of Baghdad that they said originated from the city, which is about 30 miles west of the capital.

 

n a sign of public outrage at the failure of the security services, Abadi was given an angry reception on Sunday when he toured Karada, the district where he grew up, with residents throwing stones, empty buckets and even slippers at his convoy in gestures of contempt.

Karada is a largely Shiite district with a small Christian community and a few Sunni mosques. Iraqi and foreign officials have linked the recent increase in ISIS attacks — especially large-scale suicide bombings — with the string of losses the group has faced on the battlefields across Iraq over the past year.

 

Iraqi security forces, supported by U.S.-led coalition airstrikes, have retaken the cities of Tikrit and Ramadi, the Anbar provincial capital.

At the height of the extremist group's power in 2014, ISIS had deprived the government of control of nearly one-third of Iraqi territory. Now the militants are estimated to control only 14 percent, according to the prime minister's office. ISIS militants still control Iraq's second-largest northern city of Mosul, north of Baghdad.

 

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