Originale: The Independent

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18 novembre 2016

 

La battaglia per cacciare l’ISIS da Tal Afar sarà feroce e sanguinosa

di Patrick Cockburn

traduzione di Giuseppe Volpe

 

Tal Afar è una piccola città tristemente nota per odio settario e massacri, che presto può essere travolta dalla battaglia finale tra l’ISIS e i suoi nemici più feroci. Paramilitari sciiti in cerca di vendetta per massacri del passato di loro correligionari possono presso assaltare il luogo che ha fornito molti dei più temuti comandanti, giudici e funzionari religiosi dell’ISIS.

“L’ISIS è pieno di assassini, ma gli assassini peggiori di tutti vengono da Tal Afar”, afferma un alto ufficiale iracheno che non vuole che il suo nome sia pubblicato. Abbas, un turcomanno sciita quarantasettenne di Tal Afar che vive in esilio nella città curda di Zakho è d’accordo, affermando che molti degli alti comandanti militari dell’autoproclamato Califfo Abu Bakr al-Baghdadi vengono da lì. Aggiunge che a ufficiali delle truppe paramilitari sciite è stato detto che attaccheranno presto la città. I turcomanni sono una delle più piccole minoranze dell’Iraq ma sono importanti per i loro legami con l’ISIS e con la Turchia.

Tra i 10.000 e i 15.000 sciiti di Hashd al-Shaabi si stanno ora ammassando a sud e a ovest di Mosul con Tal Afar in vista. Un loro portavoce ha affermato martedì che sono entro dodici miglia dall’aeroporto di Tal Afar.

I paramilitari, spesso definiti milizie, comprendono un numero stimato di 3.000 turcomanni sciiti provenienti da Tal Afar costretti nel 2014 a fuggire quando l’ISIS si è impadronito della città, anche se erano stati a lungo famigerati per le loro squadre della morte che operavano per conto sia della maggioranza sunnita sia della minoranza sciita. Gli assassini settari cominciarono nel 2003 quando Saddam Hussein fu rovesciato dall’invasione a guida statunitense e la città, situata strategicamente tra Mosul e il confine siriano, era divenuta una roccaforte prima di al-Qaeda in Iraq e poi dell’ISIS.

“La paura incombe sulla città come una grande nube”, dice Abbas. “Molti alti membri dell’ISIS sono fuggiti in Siria, ma locali che hanno collaborato con al-Qaeda e con l’ISIS sono ancora là e sono spaventati. Sono sicuro che dopo la battaglia di Tal Afar ci sarà un grande massacro”. Ma anche se i turcomanni sunniti ritengono di poter essere massacrati sono decisi a non arrendersi.

Abbas dice di ritenere che l’esercito iracheno può prendere la città anche se solo dopo un duro combattimento perché “i locali di Tal Afar che sono con l’ISIS non lasceranno mai la città. Hanno una forte convinzione che Tal Afar è sunnita e non sciita e preferiscono l’ISIS al governo iracheno”. Ma, per quanto brutta possa essere ai loro occhi l’occupazione da parte dell’esercito iracheno, la loro cattura da parte degli Hashd sarebbe ancor peggiore, dice Abbas.

Ma questo è ciò che è più probabile accada, secondo Khasro Goran, un ex vicegovernatore di Mosul che ora guida i parlamentari del Partito Democratico del Kurdistan (KDP) nel parlamento iracheno. Dopo una visita all’area ha affermato in un’intervista che anche se il primo ministro iracheno Haider al-Badi aveva promesso “che solo l’esercito iracheno sarebbe entrato a Tal Afar, io credo che lo faranno anche gli Hashd”. La differenza tra i paramilitari e le forze di sicurezza del governo non è del tutto chiara, poiché i primi sono noti per indossare uniformi della polizia federale e di altro tipo per celare la loro presenza nella zona dei combattimenti.

Ciò che accadrà in seguito a Tal Afar ha implicazioni internazionali perché la Turchia ha minacciato l’intervento militare a difesa dei turcomanni sunniti se i paramilitari sciiti entreranno nella città. Una brigata meccanizzata turca è stata spostata al confine turco-iracheno per dare concretezza alla minaccia. Il KDP, il partito curdo dominante in questa parte dell’Iraq settentrionale, è ugualmente preoccupato dalla presenza di potenti forze miliziane sciite nella regione.

In un recente documento sull’”Incombente problema di Tal Afar” per il Centro Wilson di Washington DC il professor Gareth Stansfield della Exeter University avverte che la lotta per Tal Afar potrebbe essere il punto di rottura di un conflitto più vasto. Egli scrive che “a causa dell’iniziale e stretta associazione di Tal Afar con il jihadismo sunnita in Iraq e forse anche a causa della natura incredibilmente brutale del conflitto settario che divora Tal Afar dal 2005-2007, la cittadina ha assunto la reputazione di essere il vero e proprio cuore di tenebra dell’ISIS sia tra gli sciiti sia tra i curdi”. Egli aggiunge che le implicazioni politiche di ciò che accade a Tal Afar hanno il potenziale di destabilizzare l’operazione orchestrata dagli USA per prendere Mosul.

Abbas dice che nell’ultimo fine settimana gli Hashd erano entro poche miglia da Tal Afar. Egli ritiene che per l’ISIS la città sia sempre stata di grande importanza per la sua posizione vicina al confine con la Siria e con la Turchia. Egli afferma che sotto Saddam Hussein non c’era alcuna frizione settaria tra turcomanni sunniti e sciiti, ma che questo è cambiato dopo l’invasione del 2003. A parte la loro simpatia per l’ISIS, Abbas dice che in questi giorni “i turcomanni sunniti pendono verso la Turchia e i turcomanni sciiti pendono verso il governo di Baghdad e l’Iran”.

Per il momento le condizioni della vita a Tal Afar non sono troppo brutte perché l’ISIS provvede ai bisogni fondamentali dei combattenti locali. Il cibo continua ad arrivare attraverso la Siria, ma nell’ultimo fine settimana le forniture sono state più limitate e Abbas dice che, anche se molte cose continuano a essere disponibili, la gente “non ha soldi per comprare nulla”.

La cattura di Mosul e di Tal Afar da parte del governo iracheno e degli Hashd indebolirebbe gravemente l’ISIS e ripristinerebbe l’autorità del governo di Baghdad nell’Iraq settentrionale. La popolazione sunnita dell’Iraq, un quinto della popolazione totale, perderebbe le sue ultime roccaforti urbane. La Turchia può essere tentata di intervenire ma a ciò si opporranno gli USA e Baghdad. L’ISIS ha evidentemente deciso di prolungare i combattimenti per Mosul e Tal Afar e, se sarà in grado di farlo, non molto sopravvivrà alla battaglia dell’una e dell’altra città.

Da ZNetitaly – Lo spirito della resistenza è vivo

 


Fonte: https://zcomm.org/znetarticle/battle-to-drive-isis-out-of-tal-afar-will-be-bitter-and-bloody/

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