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19/01/2016

 

La Russia risponde alla NATO con il dispiegamento di forze nel Mar Nero

 

L'iniziativa NATO, proposta dalla Romania, di creare una flotta sul Mar Nero obbliga Mosca alle contromisure militari. Escalation senza fine?

 

Nel 2016, la Russia aumenterà la sua presenza militare nella parte occidentale del paese, nella regione artica, nel Distretto dell'Estremo Oriente, nelle acque del Mar Nero e del Mar Caspio. Ma le manovre più importanti per le Forze Armate e la Marina Militare si svilupperanno nel sud e sud-est della Russia nel settembre di quest'anno. Lo ha rivelato una fonte del ministero della Difesa russo intervistato dal quotidiano 'Novaja Gazeta' .

 

L'obiettivo principale di queste manovre è quello di migliorare le capacità di combattimento delle truppe nelle province russe di Krasnodar e Rostov, e formare la flotta del Mar Caspio e del Mar Nero, che sarà integrata con nuove navi da combattimento. Solo nel 2015, la Flotta del Mar Nero ha avuto 15 navi da guerra moderne in dotazione in più.

 

L'intensa attività della Difesa russa nel sud è motivata dalle azioni e dichiarazioni della NATO e, in particolare, di alcuni dei suoi membri. L'iniziativa è la risposta alla volontà di creare una alleanza 'Fleet Partners' nel Mar Nero da parte della Nato, la presenza permanente nei pressi della frontiera marittima russa di navi da guerra turche, romene, bulgare e, in un prossimo futuro, ucraine e georgiane, ha detto il capitano e esperto militare Oleg Shvedkov sempre al quotidiano russo.

 

L'esperto ha sottolineato che le forze della NATO potrebbero includere anche le navi da guerra degli Stati Uniti, Francia e Regno Unito. In ogni caso, creando una stabile unità militare nell'area, la NATO aumenterà la tensione con la Russia. In questo caso, secondo le stime degli esperti, le forze NATO nel Mar Nero potrebbero superare le capacità del russo Flotta del Mar Nero. "Ma la Russia ha abbastanza forze e gli strumenti in mare e terra (aerei, missili, ecc), per contrastare qualsiasi minaccia", ha concluso.

 

Le Buyan-M, Zeliony Dol e Serpukhov, dotate dei sistemi missilistici Kalibr-NK, un'innovazione della Marina russa all'operazione antiterrorismo in Siria, sono in grado di raggiungere qualsiasi obiettivo a una distanza fino a 3.000 chilometri.

 

Oltre alle forze della Marina Militare, la Russia ha attualmente due brigate di missili tattici Iskander-M dispiegati nelle province di Rostov e Krasnodar. Queste unità, a loro volta, controllano le acque attorno al Mar Nero e potrà cancellare qualunque destinazione nel raggio di 500 chilometri.

 

Vi rendete conto cosa sta rischiando l'Italia per continuare a far parte di un'alleanza militare, strumento di aggressione degli Stati Uniti? Le parole di Sergio Romano - “Sulla Nato occorre fare un passo indietro” - sono di estrema attualità.

 

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