http://www.petizioni24.com

adesioni sui siti:

www.energiafelice.it

www.osmdpn.it

http://wilpfitalia.wordpress.com/

www.peacelink.it

 

Riportato in fondo il testo della Lettera aperta (28 aprile 2016) alle e ai parlamentari

 

Appello al governo italiano esigiamo il disarmo nucleare totale!

 

E' semplicemente spaventosa l'attuale condizione nella quale l' Umanità si trova imprigionata, presa in ostaggio da un pugno di leaders politici, che credono ancora nella "deterrenza" fondata sulla massima capacità devastatrice: una condizione creata dalla minaccia degli arsenali nucleari, distribuiti tra i nove Stati "detentori", e contenenti circa 20.000 testate, con un potere distruttivo di 600.000 (sì, seicentomila !) bombe di Hiroshima, equivalenti a circa 1300 kg di esplosivo convenzionale (TNT) per ogni essere umano !

L'olocausto nucleare definitivo potrebbe essere scatenato da calcoli politici folli, ma persino per errore o per caso, sapendo che circa 2000 di queste bombe sono in stato permanente di massima allerta, montate su dei missili pronti a essere lanciati nel giro di 15 minuti, e tenuto anche conto dei fallibili software di comando, controllo e comunicazione, che ripetute volte in questi 70 anni di "era atomica" hanno già rischiato di farci saltare tutti per aria.

E' soprattutto per evitare questo assurdo e terrificante rischio della "guerra nucleare per errore", che devono essere eliminate, senza se e senza ma, tutte le armi nucleari.

Ma va sottolineato che tale scopo non può essere ottenuto con le sole iniziative di vertice in sede ONU e/o con i vari percorsi di colloqui intergovernativi. E' vero che un percorso nuovo e carico di speranze concrete è stato da poco aperto con l'iniziativa internazionale sulle "conseguenze umanitarie delle armi nucleari", in un primo tempo alla Conferenza di Oslo (nel Marzo 2013), poi a quella di Nayarit (Messico) nel febbraio del 2014, infine con quella appena conclusasi a Vienna nel dicembre 2014. E' un percorso che si aggiunge alle tradizionali sessioni quinquennali per l'attuazione del Trattato di non proliferazione nucleare o, ancora, alle riunioni per la creazione di zone continentali o semi-continentali libere dalle armi nucleari, tipo quella che una conferenza già prevista nel 2012 avrebbe dovuto stabilire in Medio Oriente e che ora si stenta persino a collocare in agenda. Certo, queste iniziative, in particolare il nuovo approccio umanitario, sono senz’altro positive: esse resteranno però insufficienti in assenza di un coinvolgimento forte della società civile.

Le prese di posizione per bandire la "Bomba", basate sull'ovvio riconoscimento che esiste un diritto alla sopravvivenza della specie quale logico presupposto del diritto, espresso dalla Carta dell’ONU, di vivere con dignità come persone, dovrebbero coinvolgere tutti gli ambiti di lavoro e di vita, varcando ogni frontiera, unendo credenti di tutte le fedi e non credenti, mettendo in primo piano la comune umanità di tutti, come già ci invitava a fare lo storico appello di Albert Einstein e Bertrand Russell più di mezzo secolo fa.

E' un’urgenza, quella del disarmo nucleare totale, di priorità assoluta, che è responsabilità di tutti affrontare e risolvere. Come ebbe a dire JF Kennedy : "Occorre eliminare queste armi mostruose prima che esse ci eliminino". La responsabilità della nostra generazione è quella di impedire un crimine immenso, irreparabile, assoluto, cui ci richiama il recente ed accorato monito di Stéphane Hessel ed Albert Jacquard, due grandi personalità pacifiste appena scomparse, quale un testamento, nel loro ultimo libro : "EXIGEZ ! un désarmement nucléaire total".

Solo se saremo capaci di metterci insieme, di agire localmente e fare rete globalmente, di portare in campo la forza unitaria dei popoli e dell’unità popolare, di imporre ai governi le trattative e gli accordi sulla base della fiducia reciproca che mai hanno veramente condotto, riusciremo, con la denuclearizzazione, ad assicurare un futuro alla vita umana su questo Pianeta. Dobbiamo fare in modo che emerga un vero e proprio tabù riconosciuto e codificato contro l'uso dell'arma nucleare, e quindi del suo stesso apprestamento, così come siamo stati capaci di fare con le armi chimiche, verso le quali il profondo orrore morale che suscita l'idea del loro impiego ha portato al loro bando giuridico assoluto, sancito dal diritto internazionale.

Noi, sottoscritti, avendo preso atto delle conclusioni della conferenza di Vienna (Austria), svoltosi l’8 e il 9 dicembre 2014, in previsione del nuovo appuntamento di New York, di revisione del TNP, lanciamo al governo italiano un appello per la prosecuzione coerente dell’impegno e della lotta per la messa al bando delle armi nucleari basato sul riconoscimento del disarmo delle testate non come concessione da chiedere ma come vero e proprio diritto da esigere. Appello questo che raggiunge e sostiene quello internazionale della più vasta campagna ICAN (International Campaign to Abolish Nuclear Weapons).

L'Italia potrebbe, in questo "percorso umanitario" e "giuridico" verso il disarmo nucleare, svolgere un ruolo più che attivo, possibilmente trainante, per conseguire in sede internazionale una conquista di civiltà universale, un baluardo nella lotta per il progresso della forza del diritto che subentra al diritto della forza, molto più fondamentale di altri già incardinati per merito della nostra azione diplomatica (si pensi alla moratoria sulla pena di morte o alla Corte penale internazionale).

Esigiamolo come diritto, questo disarmo, ed otteniamolo subito per dare una reale opportunità, mediante la continuazione del flusso della vita e del progresso sociale, alla pace nella giustizia : quel sogno collettivo di fratellanza che da sempre è nel cuore del genere umano.  

 

28 aprile 2016

lettera aperta  

 

Gentili deputate e deputati, senatrici e senatori  

L'Italia si schieri con il fronte antinucleare a Ginevra

 

L'Italia si schieri con il fronte antinucleare a Ginevra (OEWG dell'ONU) e coerentemente rimuova tutte le armi nucleari dal proprio territorio 

L’Italia si prepara ad accogliere nelle basi di Ghedi ed Aviano le nuove, costose bombe atomiche statunitensi B-61-12, per quello che se ne sa una 70ina, in sostituzione delle attuali B-61, bombe che saranno montate sui caccia-bombardieri F35 in via di acquisizione. Esse, teleguidate e non semplicemente a gravità, hanno capacità anti-bunker che abbassano la soglia dell’uso nucleare, cioè sono adatte ai piani NATO per il cosiddetto “first-use”, dottrina mai abbandonata contro il “nemico russo” di sempre, applicazione del concetto strategico di “guerra nucleare limitata”. Allo stesso modo gli F-35 erediteranno le funzioni che attualmente assolvono i Tornado nella “condivisione nucleare NATO”, che coinvolge anche Germania, Belgio, Olanda e Turchia. Né va ignorato il via-vai mediterraneo di navi e sommergibili USA, che possono – “non confermate né smentite”, secondo la formula ufficiale -trasportare armi nucleari, negli 11 porti italiani ufficialmente “nucleari”. Mentre nel mondo gli Stati non nucleari a Ginevra, con l’Open Ended Working Group dell’ONU (la seconda sessione si concluderà il 13 maggio pv), forzando la “gabbia” del Trattato di Non Proliferazione, pongono finalmente sul tappeto delle decisioni internazionali urgenti un Trattato per l’interdizione delle armi nucleari, AUSPICHIAMO che l’Italia, Paese dalla Costituzione identitariamente “pacifista”, contribuisca da subito al disarmo nucleare mondiale. Questo significa impegnare il nostro governo: 1)  a sganciarsi dalla subalternità nei confronti delle potenze nucleari e a schierarsi con gli Stati – già la maggioranza dei membri ONU!- che hanno sottoscritto l’Impegno Umanitario e che hanno, per così dire, su proposta del Messico, “strappato” l’OEWG all’ultima Assemblea generale (dicembre 2015); 2)  a rimuovere unilateralmente dal nostro territorio, quale primo passo nella direzione giusta della denuclearizzazione generale e globale, qualsiasi arma nucleare e a non consentirne su di esso il trasporto o qualsiasi altra attività connessa. E', tra l'altro, quanto a suo tempo chiese la proposta di legge di iniziativa popolare n.172 del 26.7.2007  "Per un futuro senza atomiche" che raccolse più di 67.000 firme e fu consegnata alla presidenza della Camera il 27 marzo 2008 (finendo poi per giacere nei cassetti).     Dobbiamo comprendere che qualsiasi forza di dissuasione è in realtà una illusione mortale (suicidaria!), dato che la guerra nucleare può essere scatenata persino "per incidente, per caso o per errore"; e che possedere ed ospitare armi nucleari costituisce oggi un fattore potente di riarmo e di proliferazione. Secondo gli scienziati atomici non abbiamo tempo da perdere, ci troviamo oggi a 3 minuti dalla Mezzanotte nucleare, e dobbiamo essere consapevoli che siamo – tutta l’Umanità – per la quale il disarmo nucleare deve diventare un “diritto” – sulla stessa barca! Il parlamento italiano – è la richiesta che vi rivolgiamo – deve discutere ed emanare – in vista della sessione di maggio a Ginevra - degli atti di indirizzo in questo senso per il governo e la sua diplomazia più univocamente espliciti di quelli finora approvati. La stessa UE, che ha a capo della PESC Federica Mogherini, deve essere investita della problematica antinucleare senza mezzi termini, anche perché è dovere di tutti gli italiani ad ogni livello dare esecuzione in tutte le sedi al voto popolare contro il rischio “atomico”, espressosi nel referendum del giugno 2011.   I nostri auguri di buon lavoro,  

top