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23/6/2016

 

L’ 80% dei gerosolimitani vive sotto la soglia di povertà

Traduzione di Edy Meroli

 

Un rapporto pubblicato dal Jerusalem Institute for Israeli Studies indica un forte aumento dei livelli di povertà tra i Palestinesi della Gerusalemme occupata.

Il rapporto ha rivelato che l’82% degli abitanti di Gerusalemme vive sotto la soglia di povertà.

Analizzando i dati, il giornale israeliano Haaretz ha osservato che i 300 mila abitanti della città occupata sono stati a lungo i più poveri in Israele, ma negli ultimi dieci anni la loro situazione economica è drasticamente peggiorata.

Secondo il giornale, “il motivo principale del deterioramento è stata la costruzione del muro di separazione, che ha tagliato fuori Gerusalemme dalla Cisgiordania”. Questo ha causato “gravi danni alle imprese che facevano affidamento sui clienti della Cisgiordania, e ha anche alzato il costo della vita perché non c’erano più importazioni a basso costo dalla Cisgiordania”.

Il giornale ha anche osservato che lo scoppio dell’intifada di Gerusalemme, ai primi di ottobre 2015, e gli stretti controlli di sicurezza ai check-point intorno a Gerusalemme hanno reso più difficile l’importazione di prodotti dalla Cisgiordania, causando un importante aumento nei prezzi dei generi alimentari.

Il documento ha sottolineato che “i prezzi a Gerusalemme Est non sono più bassi di quelli della parte occidentale della città”, affermando che un lavoratore su tre di Gerusalemme Est vive in un quartiere al di fuori del muro di di separazione. Questo rende molto difficile per loro lavorare in città.

“Tuttavia, anche  avere un lavoro non è una garanzia contro la povertà: l’89 per cento delle famiglie di Gerusalemme Est guadagna meno della soglia di povertà”.

Il Centro Informazione dei Lavoratori ha affermato che un altro problema è che “molti residenti di Gerusalemme Est che possono beneficiare di prestazioni assistenziali non le ricevono, solitamente per ostacoli di ordine burocratico. Per esempio, solo il 7 per cento delle famiglie di Gerusalemme Est beneficia di introiti integrativi del reddito, contro il 10 per cento delle famiglie ebree israeliane, anche se la povertà è molto più diffusa a Gerusalemme Est che tra gli ebrei israeliani”.

Un altro problema, legato anche a questioni di sicurezza, è che “negli ultimi due anni migliaia di residenti di Gerusalemme est sono stati arrestati, la maggior parte di loro in età lavorativa. L’arresto spesso porta al licenziamento e rende difficile trovare un altro lavoro, dal momento che molti datori di lavoro non assumono qualcuno schedato dalla polizia”.

 

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