Ma’an

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4/7/2016

 

Decine di Palestinesi arrestati in seguito ai disordini di Al-Aqsa

Traduzione di Edy Meroli

 

In incursioni avvenute nella notte di sabato nella Gerusalemme Est occupata, le forze israeliane hanno arrestato 10 Palestinesi, tra cui un giornalista, tra le crescenti tensioni nel complesso della moschea di Al-Aqsa.

Amjad Abu Asab, responsabile del Comitato di Gerusalemme per le Famiglie dei Prigionieri, ha dichiarato a Ma’an che la polizia israeliana ha arrestato 10 Palestinesi, di cui nove della Città Vecchia.

Due residenti della Città Vecchia sono stati identificati come gli ex detenuti Ahmad Ghazala e Laith Shalabi. Le forze israeliane hanno anche arrestato Mamun Hashim, Shadi Sidir, Jihad Salim, Muhammad Jabir, Mahmoud Abd al-Ghani e suo figlio Amjad Abd al-Ghani, e un altro gerosolimitano non identificato.

Le forze israeliane hanno anche arrestato il giornalista Amjad Arafah dopo aver fatto irrruzione nella sua casa di Ras al-Amoud, nel sud-est della Città Vecchia. Arafah era stato convocato per un interrogatorio, sabato, e rilasciato solo per essere arrestato di nuovo domenica.

La portavoce israeliana Luba al-Samri ha confermato in un comunicato di domenica mattina che nove Palestinesi erano stati arrestati durante la notte a Gerusalemme in relazione al loro “carattere molesto” e perché lanciavano pietre dal complesso della moschea Al-Aqsa e nel quartiere di Silwan, a sud della Città Vecchia.

Ha aggiunto che alcuni Palestinesi erano stati arrestati per sospetto coinvolgimento nell’attacco ad un agente della polizia israeliana, sabato sera, alla porta di Damasco, uno degli ingresso della Città Vecchia, dove si trova il complesso della moschea Al-Aqsa.

Centinaia di migliaia di fedeli musulmani erano presenti ad Al-Aqsa e nella Città Vecchia nella notte di sabato per la Laylat al-Qader, la Notte del Destino, uno degli ultimi giorni del mese sacro di Ramadan.

Al-Samri ha detto che non ci sono stati  feriti durante gli scontri limitati scoppiati intorno alla mezzanotte quando giovani “musulmani” – riferendosi probabilmente ai giovani palestinesi residenti – hanno gettato pietre contro le forze di polizia israeliane fuori dalla porta di Damasco.

Domenica, nella sua dichiarazione, ha aggiunto che da quando i “disordini” sono cominciati la scorsa settimana ad Al-Aqsa e nella Città Vecchia, 58 sospetti sono stati arrestati ma si sta ancora indagando.

Giovedì sono emersi dei rapporti secondo cui la polizia israeliana ha formato una nuova unità per effettuare arresti in tutta Gerusalemme. Tuttavia il portavoce della polizia israeliana, Micky Rosenfeld, sabato ha negato che una simile  unità sia stata creata ma ha osservato che vi era stato un aumento delle detenzioni nelle ultime settimane in relazione ai disordini di Al-Aqsa.

Le tensioni sono aumentate nel complesso durante il mese sacro del Ramadan quando israeliani estremisti hanno visitato il luogo sotto scorta armata.

A causa della natura sensibile del complesso di Al-Aqsa, Israele mantiene un accordo con il Waqf islamico che lo amministra, onde impedire ai non musulmani di pregare. Tuttavia, le forze israeliane scortano regolarmente visitatori ebrei sul luogo, creando tensioni con i fedeli palestinesi.

Per anni, ai non-musulmani e ai turisti non è stato permesso l’accesso al complesso durante gli ultimi dieci giorni più sacri di Ramadan. Tuttavia, israeliani estremisti hanno visitato il sito per due giorni consecutivi la settimana scorsa, scatenando scontri con i giovani palestinesi che sono stati violentemente repressi dalla polizia israeliana.

Le autorità israeliane hanno risposto ufficialmente chiudendo Al-Aqsa ai visitatori non musulmani per gli ultimi giorni di Ramadan, ma i rapporti dei giovani palestinesi che lanciano pietre contro obiettivi militari israeliani – e in un caso ai fedeli ebrei del vicino Muro Occidentale  – sono continuati.

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