Maannews - Feb. 4, 2016 – Giovedi, due ragazze palestinesi sono state arrestate dopo aver tentato di attaccare una guardia di sicurezza israeliana in una stazione di autobus nella città israeliana di Ramla, lo ha riferito la portavoce della polizia israeliana, Luba Samri, che ha identificato le due ragazze di 13 anni di età provenienti dalla zona di al-Jawarish di Ramla. "Le due sono arrivate alla stazione centrale degli autobus di Ramla, quando la guardia di sicurezza ha chiesto loro di identificarsi e, prima di andare al computer, lo hanno pugnalato" ha detto la Samri, aggiungendo che una delle ragazze portava un sacchetto di scuola. Il portavoce della polizia israeliana Micky Rosenfeld ha detto che  una delle guardie di sicurezza è stata leggermente ferita. Rosenfeld ha condiviso una foto sui social media di due coltelli da cucina sparsi tra documenti di scuola sulla scena dell'incidente. I coltelli sembravano essere puliti, senza segni di sangue.

 

L'attacco arriva un giorno dopo che tre giovani palestinesi sono stati uccisi di fronte alla porta di Damasco, a Gerusalemme Est, dopo aver ucciso un’ufficiale di polizia 19enne e ferendone gravemente un’altra. Domenica scorsa, un ufficiale di polizia dell'Autorità Palestinese è stato ucciso dopo aver aperto il fuoco contro i soldati israeliani di stanza a un checkpoint militare israeliano nei pressi di Beit El insediamento a nord di Ramallah, in Cisgiordania, ferendo tre soldati. L'attacco è avvenuto Sabato, poco dopo che un 17enne israeliano è stato accoltellato e ferito nella Città Vecchia di Gerusalemme. La polizia israeliana ha riferito che un palestinese di 16 anni, da Gerusalemme Est, in seguito si è consegnato rivendicando la responsabilità dell'attacco.

 

Gli sforzi degli attori della comunità internazionale per sedare la recente violenza e promuovere il ritorno delle leadership israeliana e palestinese ai negoziati hanno finora fallito. Il Segretario generale dell'ONU Ban Ki Moon, il mese scorso ha criticato la politica di Israele, dicendo che la natura umana dei palestinesi li spinge a reagire violentemente dopo quasi 50 anni di occupazione militare di Israele. Ban ha condannato la serie di violenti attacchi condotti dai palestinesi negli ultimi mesi, ma ha detto che le misure di sicurezza israeliane non riescono ad "affrontare il profondo senso di alienazione e disperazione che guida alcuni palestinesi, in particolare i giovani."


Imemc - Infopal - 4/2/2016 - Tra mercoledì sera e giovedì mattina i soldati israeliani hanno rapito 27 palestinesi, fra cui molti minorenni, in diverse parti della Gerusalemme occupata, e della Cisgiordania, e hanno ferito due bambini, di cui uno con bisogni speciali. I militari hanno inoltre perquisito e invaso numerose case. Mohammad Abu al-Hummus, membro del comitato di controllo del paese di al-‘Eesawiyya, a Gerusalemme, ha dichiarato che i soldati hanno invaso il paese all’alba e hanno installato una tenda militare all’entrata principale e che l’invasione è durate fino a tarda serata. Ha aggiunto che l’invasione ha portato a scontri fra i soldati e decine di giovani locali. L’esercito ha sparato numerose bombe a gas, granate a concussione e proiettili d’acciaio rivestiti di gomma; ha inoltre trattenuto un autobus per 40 minuti. I soldati hanno anche invaso il quartiere di Dari, invadendo e perquisendo molte case e attaccando numerosi palestinesi durante i saccheggi. Abu al-Hummus ha inoltre riferito che i soldati hanno sparato granate e proiettili rivestiti di gomma nel quartiere, causando numerosi feriti e facendo svenire due bambini, di cui uno con bisogni speciali. Inoltre i soldati hanno rapito Khaled Abu Gush, 15 anni, Abed Abu Saima, 15, Mousa Dirar Darweesh, 20, Ali Bader, 22, e Mohammad Ahmad Dari, 17, nell’area di Bab al-Amoud, a Gerusalemme. I soldati hanno affermato che Dari aveva un cacciavite. Nell’area di Sheikh Jarrah, a Gerusalemme, i soldati hanno rapito tre bambini, identificati come Hamza Abdullah, 13 anni, Mohammad Tha’er Sarhan, 13, e Qassem Shehada, 13; tutti provenienti dal campo profughi di Qalandia, a nord di Gerusalemme. Anche le aree di Gerico, Hebron e Jenin sono state prese di mira dalla campagna di arresti. Traduzione di F.G.

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