Quds Press

Ma’an

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1/3/2016

 

Giovane palestinese ucciso a Qalandiya. Altri 15 feriti

 

Nella notte di lunedì e martedì, le forze israeliane hanno ucciso un ragazzo palestinese, Iyad Omar Sajadiyya, di 22 anni, e hanno ferito altre 15 persone durante scontri scoppiati a seguito di un’incursione israeliana nel campo profughi di Qalandiya, in Cisgiordania.

Sajadiyya era uno studente di giornalismo presso l’università al-Quds di Abu Dis.

Secondo le dichiarazioni della Mezzaluna Rossa palestinese, il giovane è stato colpito alla testa dai proiettili israeliani. Degli altri 15 feriti, quattro sono stati raggiunti da munizioni letali e sei da proiettili di metallo rivestiti di gomma, e altri da candelotti lacrimogeni.

La Mezzaluna Rossa ha aggiunto che le forze di occupazione hanno impedito alle ambulanze di raggiungere i feriti nel campo profughi, durante gli scontri, e una è stata colpita dai proiettili.

Un vasto spiegamento di militari israeliani ha invaso Qalandiya per recuperare un gruppo di agenti israeliani sotto copertura che erano entrati in un’area vicino al cimitero del campo profughi. Uomini armati palestinesi avevano catturato i soldati, che sono stati liberati dalle forze speciali israeliane e portati via in elicottero.

A seguito dell’invasione delle truppe di occupazione, sono scoppiati duri scontri tra soldati e uomini armati palestinesi, mentre altri lanciavano pietre e cocktail Molotov.

Fonti locali hanno aggiunto che il veicolo usato dagli agenti sotto copertura è stato dato alle fiamme.

I media israeliani hanno riferito che due soldati di un corpo speciale erano diretti alla base militare di Beit El quando per errore sono entrati nel campo profughi.

La polizia israeliana ha dichiarato in un comunicato che cinque soldati israeliani sono rimasti feriti durante gli scontri con militanti palestinesi nel campo.


Imemc

Quds Press

Ma’an

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29/2/2016

 

Famiglia palestinese di al-‘Issawiya aggredita e arrestata al completo, compreso bimbo di 2 anni

 

Lunedì all’alba, i soldati israeliani hanno invaso un’abitazione palestinese a al-‘Issawiya, a Gerusalemme Est occupata, sequestrando un’intera famiglia, compreso un bimbo di due anni, per costringere i figli maggiori, Yousef, 18, e Laith, 17, a consegnarsi.

Un membro del comitato di monitoraggio di ‘Issawiya, Raed Abu Rala, in un comunicato stampa, ha dichiarato che le forze israeliane hanno fatto irruzione in una casa appartenente alla famiglia Darwish, per arrestare Yousef e Laith. I soldati israeliani hanno rapito il padre, la madre e tre dei i loro figli di 16, 14 e due anni, portandoli in una stazione di polizia a Gerusalemme.

Abu Ryala ha aggiunto che i soldati hanno interrogato la famiglia sul luogo dove si trovano Yousef e Laith  in quanto vogliono arrestarli, e per esercitare pressione sui due ragazzi, ne hanno rapito tutti i membri.

Il padre e i due fratelli adolescenti sono stati duramente picchiati.

La madre, Tahreer, 37 anni, sua figlia Batoul, 14, e il piccolo Darwish di due anni, hanno riportato escoriazioni e lacerazioni in tutto il corpo.

La famiglia è stata portata prima alla stazione di polizia di Sheikh Jarrah e poi è stata trasferita in quella di Salah al-Din, vicino alla Porta di Damasco. Dopo ore di interrogatorio, la madre e il bimbo piccolo sono stati rilasciati, mente il padre e gli altri figli sono stati trattenuti.  

Laith deve presentarsi davanti a una corte, lunedì.


http://nena-news.it/

27 feb 2016

 

17enne ucciso in Cisgiordania

 

La gioia per l’accordo siglato da al-Qiq ha fatto spazio alla rabbia per un’altra morte. Ieri represse con la forza le manifestazioni di protesta palestinesi

 

Roma, 27 febbraio 2016, Nena News –

 

La gioia esplosa in tutta la Palestina per l’accordo siglato tra Mohammed al Qiq e Israele, che pone fine a oltre tre mesi di sciopero della fame, si è spento presto. Ieri, mentre il giornalista palestinese otteneva dalle autorità militari israeliane l’impegno a non rinnovare l’ordine di detenzione amministrativa, vicino Ramallah un altro giovane veniva ucciso dall’esercito.

Mahmoud Muhammad Ali Shaalan, 17 anni, è stato ucciso al checkpoint militare di Beit El dopo – dice l’esercito – aver tentato di accoltellare i soldati presenti, senza ferirne nessuno. Qualche ora dopo il corpo è stato riconsegnato alla famiglia per i funerali. Mahmoud era originario del villaggio di Deir Dibwan, vicino Ramallah, e aveva la cittadinanza statunitense. Si aggiunge agli oltre 180 palestinesi uccisi dal primo ottobre, molti dei quali minorenni.

La giornata di ieri in Cisgiordania è stata giornata di manifestazioni come ogni venerdì e della conseguente repressione dell’esercito israeliano. Numerosi i feriti: un giovane palestinese è stato colpito alla testa da un candelotto lacrimogeno a Kufr Qaddum, decine quelli soccorsi per inalazione di gas o perché colpiti da proiettili di gomma. Scene simili nel villaggio di Bilin: tra i feriti il giornalista kuwaitiano Nayif Shahir. Scontri alle manifestazioni si sono registrati anche a Nabi Saleh, Nilin, al-Masara.

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