Ucciso giovane palestinese dell’attacco di Tel Aviv - PIC - Quds Press -- Ma’an - Infopal - 9/1/2016 - Venerdì, la polizia israeliana ha sparato contro Nashat Melhem, durante uno scontro a fuoco a Arara, nel nord dei Territori del ’48 (Israele). Melhem era sospettato di aver eseguito un attacco a Tel Aviv, la settimana scorsa. La portavoce della polizia israeliana, Luba Samri, ha dichiarato che Melhem era stato localizzato in un edificio a Arara, vicino a Um Fahm. E ha aggiunto che l’uomo aveva lasciato l’edificio, “sparando contro le forze, che hanno risposto aprendo il fuoco e uccidendolo sul posto”. Nessun poliziotto israeliano è stato ferito. Il canale 2 israeliano ha riferito che l’edificio dove Melhem aveva trovato rifugio era una moschea di Arara. Gli apparati di sicurezza israeliani avevano chiesto l’aiuto dell’Autorità nazionale palestinese nella ricerca dell’uomo. Melhem era ritenuto responsabile della sparatoria del 1° gennaio a Tel Aviv, durante la quale due israeliani erano stati uccisi e sette feriti. L’uomo era riuscito a fuggire scatenando una massiccia ricerca sia in Cisgiordania sia in Israele.


Soldati israeliani uccidono due palestinesi vicino a Nablus - Imemc - Infopal - 9/1/2016 -  Sabato mattina due palestinesi sono stati uccisi al checkpoint di al-Hamra (Beqaot), nella parte settentrionale della Valle del Giordano, a est di Nablus, nella Cisgiordania orientale. I due palestinesi sono stati identificati come Ali Abu Mariam, di 26 anni, del villaggio di al-Jadeeda, vicino a Jenin, e Sa’id Abu al-Wafa, di 38, di Zawiya. L’esercito israeliano ha dichiarato che i due avevano “minacciato” con dei coltelli l’accampamento militare pesantemente armato. I due palestinesi sono stati colpiti da numerosi soldati con munizioni letali e sono morti sul posto. Secondo i militari, i due uomini sono smontati dalla loro auto al checkpoint e hanno iniziato a camminare verso i soldati. Negli ultimi mesi l’esercito è stato criticato internazionalmente per le sue “sparatorie preventive” contro palestinesi accusati di essere in possesso di coltelli. Inoltre molti degli episodi in cui i soldati israeliani hanno dichiarato di essere stati attaccati si sono rivelati falsi, grazie a video girati da passanti con i loro cellulari. Sulla morte di questi ultimi due palestinesi, non sono state rilasciate informazioni e nessun testimone oculare si è fatto avanti, quindi per ora si ha solo il resoconto dell’esercito israeliano.


Quattro Palestinesi di Hebron freddati dalle forze israeliane dopo presunto tentativo di accoltellamento - Quds Press - PIC - Ma’an - Infopal - 8/1/2016 - Giovedì sera 7 gennaio, le forze israeliane hanno ucciso quattro Palestinesi della cittadina di Sair dopo presunti attacchi con i coltelli. Tre cugini palestinesi adolescenti, Ahmad Salim Abd al-Majid Kawazba, Alaa Abed Muhammad Kawazba e Muhannad Ziyad Kawazba, di Sair, a nord-est di Hebron, sono stati uccisi a seguito di un presunto tentativo di accoltellare soldati israeliani al raccordo di Gush Etzion, area di insediamenti illegali israeliani a sud di Betlemme. Secondo la versione dell’esercito israeliano, i tre Palestinesi erano armati di coltello e avrebbero tentato di attaccare dei soldati israeliani di guardia al posto di blocco, ma sono stati uccisi. Due sono stati dichiarati morti sul momento, mentre il terzo è morto poco dopo. Nessun Israeliano è rimasto ferito. Un portavoce della Mezzaluna Rossa palestinese ha dichiarato che alle ambulanze non è stato permesso di avvicinarsi e prestare soccorso. Un altro Palestinese, sempre di Sair, Khalil Muhammad al-Shalaldah, di 16 anni, è stato colpito a morte dalle forze israeliane dopo un presunto tentativo di accoltellare dei soldati al raccordo di Einun, a nord-est di Hebron. Anche in questo caso nessun Israeliano è rimasto ferito. Il fratello di Shaladah, Mahmoud al-Shalaldah, morì in novembre per le ferite provocategli dai soldati israeliani, durante scontri. Dall’inizio dell’Intifada di Gerusalemme, a ottobre, 149 Palestinesi sono morti, uccisi coloni e militari israeliani.

Nella foto, uno dei tre Palestinesi uccisi: nella prima foto non ha il coltello, nella seconda sì… Chi glielo ha posto in mano dopo la morte?

 

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