Imemc - Infopal - 22/4/2016 - Un gruppo di sei giovani, tre dei quali sono figli del rabbino capo in una colonia illegale israeliana, hanno ammesso una serie di attacchi dal 2008 fino ad oggi. Il servizio di sicurezza israeliana Shin Bet ha annunciato, mercoledì 21 aprile, che i sei giovani sono indagati per diversi attacchi, ma non sono ancora stati accusati di alcun crimine nonostante le loro ammissioni di colpa. Nessuna politica di “duri interrogatori” o di coercizione fisica è stata usata contro i giovani, d’accordo con lo Shin Bet. I detenuti palestinesi della stessa età sono sottoposti a tortura e abusi nel più del 90% dei casi, secondo la Società per i Prigionieri Palestinesi. I sospetti sono stati identificati come Pinchas Sandorfi, 22 anni, Itamar Ben Aharon, 20 anni, Michael Kaplan, 20 anni, due ragazzi tra i 16 e i 17 anni, e un soldato israeliano sconosciuto. Tutti i sospetti provengono da una colonia israeliana nel blocco Binyamin. Gli avvocati dei sospetti si sono lamentati con le autorità israeliane che è stato impedito loro di vedere i clienti prima degli interrogatori. Uno degli avvocati ha aggiunto che, poiché i loro crimini non hanno ferito nessuno, non dovrebbero affrontare alcuna accusa. La cellula terrorista israeliana ha presumibilmente effettuato attacchi per anni – compresa l’aggressione fisica contro un palestinese, a luglio del 2015, e un attacco contro una residenza palestinese nel dicembre del 2015, quando gli aggressori lanciarono candelotti di gas lacrimogeno nella casa dove una famiglia dormiva. I residenti, tra cui un bebè di nove mesi che dormiva nella casa, sono riusciti a mettersi in salvo senza riportare ferite. Gli altri attacchi ammessi dal gruppo includono: lancio di bombe incendiarie contro veicoli e case, graffiti e frasi di odio sulle case e edifici commerciali palestinesi, tentativo di incendio ai danni di un’intera famiglia palestinese nel villaggio di Mazra’a al-Qibliya, a novembre dello scorso anno. Nessuna accusa è ancora stata presentata contro il gruppo coinvolto negli attacchi. La polizia ha affermato che i sospetti sono tuttora sotto indagine.


Ma’an - Infopal - 21/4/2016 - Un colono israeliano ha minacciato di sparare a una famiglia palestinese vicino all’insediamento illegale di Kiryat Arba, nel sud della Cisgiordania occupata, mercoledì sera. Yahya Basal ha detto a Ma’an che i suoi tre figli Mustafa, 19 anni, Muntaser, 17 anni, e Shaima, sei anni, insieme alla figlia di Mustafa, Layan di due anni,  stavano tornando a casa in auto nel quartiere di Wadi al-Juz nella parte est di Hebron quando un veicolo israeliano si è fermato di fronte a loro sulla Route 60 verso le 20:00. Un colono israeliano è sceso dall’auto con in mano un fucile e l’ha puntato contro la famiglia palestinese. Basal ha aggiunto che suo figlio Mustafa è velocemente tornado indietro sulla Route 35 per salvare i suoi fratelli e la vita della figlia, ma che il veicolo del colono li ha inseguiti fino a quando sono entrati nella zona Farsh al-Hawa, dove è probito l’accesso agli israeliani. La famiglia Basal ha quindi informato una pattuglia della sicurezza palestinese che si trovava nella zona di quello che era appena accaduto, prima di tornare a casa sana e salva alle 22:00. I coloni israeliani nella zona di Hebron sono notoriamente aggressivi nei confronti dei Palestinesi. I residenti di Hebron riportano frequentemente attacchi e vessazioni da parte dei coloni, alla presenza delle forze israeliane. Il maltrattamento dei Palestinesi nella zona di Hebron è comune da quando, nel 1997, la città è stata divisa in base agli accordi di Oslo. La zona è la casa di 30.000 Palestinesi e di circa 800 coloni israeliani che vivono sotto la protezione delle forze israeliane. La maggior parte della città si trova sotto la giurisdizione dell’Autorità Palestinese, mentre la Città Vecchia e le zone circostanti, note come H2, sono sotto il controllo militare israeliano... Gli insediamenti israeliani nella Cisgiordania occupata e a Gerusalemme Est sono considerati illegali secondo il diritto internazionale. Più di 200 Palestinesi e quasi 30 israeliani sono stati uccisi da una ondata di violenza iniziata nei Territori Palestinesi Occupati lo scorso ottobre.

Traduzione di Edy Meroli

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