Guarda il video: https://youtu.be/s6BYVvVtzqg


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May 8, 2016

 

Coloni estremisti attaccano attivisti palestinesi per i diritti umani a Hebron

 

Sabato, un gruppo di coloni estremisti israeliani ha attaccato due attivisti palestinesi per i diritti umani nella zona di Tel Rumeida nel sud della città cisgiordana occupata di Hebron, lo mostrano riprese video.

 

Il portavoce dei Difensori dei diritti umani, Badee Dweik, ha detto a Ma'an che i coloni hanno attaccato Emad Abu Shamsiya e Yasser Abu Markhiya, che lavorano con l'ufficio di Hebron del gruppo. I due stavano riprendendo un filmato di coloni estremisti con delle pertiche vicino alle case dei palestinesi a Tel Rumeida nel centro storico di Hebron.

Abu Shamsiya, che funge da coordinatore del gruppo a Hebron, ha detto che i coloni "si preparavano ad attaccare e intimidire i residenti palestinesi, soprattutto i bambini", e che si precipitò verso la scena con Abu Markhiya dopo che sentirono i bambini urlare. Il loro video mostra un gruppo di tre coloni, due ragazzi e un adulto, che passano. Il colono adulto può essere sentito dire in ebraico, "se mi filmi ti ammazzo." Prima che l'adulto colpisca Abu Shamsiya, i bambini si avvicinano ad Abu Shamsiya e Abu Markhiya e gli dicono di mettere giù la macchina fotografica.

 "Mi hanno preso a pugni e rotto la mia macchina fotografica", ha detto Abu Shamsiya a Ma'an, evidenziando che i soldati israeliani osservavano senza intervenire, mentre i coloni attaccavano lui e il suo collega.

 

Badee Dweik ha detto a Ma'an che gli attacchi da parte dei coloni israeliani e dei soldati israeliani contro gli attivisti che cercano di documentare gli attacchi dei coloni residenti palestinesi sono aumentati, soprattutto dopo i filmati ripresi da Abu Shamsiya nel marzo scorso, del colpo di un soldato israeliano che uccidese Abd al-Fatah al-Sharif mentre giaceva immobile e inerme a terra, video che alimentò diffuse critiche internazionali.

Un giorno dopo il rilascio del video, i coloni israeliani si riunirono fuori dalla casa di Abu Shamsiya a Hebron per minacciarlo.

 

Tel Rumeida, dove si trova la casa di Shamsiya, è il sito dell’incidente sia di Sabato che dell'uccisione di al-Sharif, è da lungo tempo un punto di infiammabilità per le tensioni tra palestinesi, coloni e militari, ed è il luogo di un insediamento israeliano illegale.

Il maltrattamento dei palestinesi nella zona di Hebron è un fatto comune fin da quando la città è stata divisa nel 1990, dopo che un colono israeliano nato negli Stati Uniti, Baruch Goldstein, massacrò 29 palestinesi all'interno della moschea di Ibrahim.

 

La maggior parte della città è stata posta sotto la giurisdizione dell'Autorità palestinese, mentre la Città Vecchia e le zone circostanti sono stati posti sotto il controllo militare israeliano in un settore conosciuto come H2. La zona è residenza per 30.000 palestinesi e circa 800 coloni israeliani che vivono sotto la protezione delle forze israeliane. I residenti di Hebron riportano frequentemente attacchi e vessazioni da parte dei coloni effettuate in presenza delle forze di occupazione.

 


Guarda il video: https://youtu.be/s6BYVvVtzqg

 


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May 8, 2016

 

Extremist settlers attack Palestinian human rights activists in Hebron

 

A group of extremist Israeli settlers on Saturday attacked two Palestinian human rights activists in the Tel Rumeida area in the southern occupied West Bank city of Hebron, video footage showed.

Human Rights Defenders spokesperson Badee Dweik told Ma’an that settlers attacked Emad Abu Shamsiya and Yasser Abu Markhiya, who work with the group’s Hebron office. The two were taking footage of extremist settlers carrying rods near Palestinian homes in Tel Rumeida in Hebron’s Old City.

Abu Shamsiya, who serves as coordinator of the group in Hebron, said the settlers “were preparing to attack and intimidate Palestinian residents, especially children,” and that he rushed toward the scene with Abu Markhiya after they heard children screaming.

Their video shows a group of three settlers, two boys and one adult, begin to pass by. The adult settler can be heard saying in Hebrew, “if you take footage of me I’m going to kill you.” The children approach Abu Shamsiya and Abu Markhiya and order them to put down the camera before the adult strikes Abu Shamsiya.

 “They punched me and broke my camera,” Abu Shamsiya told Ma’an, highlighted that Israeli soldiers were watching when the settlers attacked him and his colleague without intervening.

Dweik told Ma’an that attacks by Israeli settlers and Israeli soldiers against activists attempting to document settler attacks on Palestinian residents have increased recently, especially after footage captured by Abu Shamsiya in March of an Israeli soldier shooting and killing Abd al-Fatah al-Sharif while he was lying motionless on the ground stoked widespread international criticism.

A day after release of the video, Israeli settlers gathered outside the home of Abu Shamsiya in Hebron to threaten him.

Tel Rumeida -- where Shamsiya’s house is located and the site both Saturday’s incident and al-Sharif’s killing -- has long been a flashpoint for tensions between Palestinians and Israeli settlers and military, and is location to an illegal Israeli settlement.

Mistreatment of Palestinians in the Hebron area has been common since the city was divided in the 1990s after a US-born Israeli settler, Baruch Goldstein, massacred 29 Palestinians inside the Ibrahimi Mosque.

The majority of the city was placed under the jurisdiction of the Palestinian Authority, while the Old City and surrounding areas were placed under Israeli military control in a sector known as H2.

The area is home to 30,000 Palestinians and around 800 Israeli settlers who live under the protection of Israeli forces. Hebron residents frequently report attacks and harassment by the settlers carried out in the presence of the forces

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