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Giovedì 17 marzo 2016

 

Uno su due svanisce nel nulla

di Marco Ratti

 

Migliaia di ragazzini stranieri arrivano ogni anno nel nostro paese da soli. E nel giro di poco tempo scompaiono. Lo rivela la recente analisi realizzata dalla fondazione Iniziative e studi sulla multietnicità (Ismu).

 

Nel corso del 2015 sono sbarcati in Italia 12.360 minori non accompagnati, su un totale di 16 mila under 18 e 154 mila migranti di ogni età (dati dell’Alto commissariato Onu per i rifugiati). Questi giovani arrivano soprattutto da Eritrea, Egitto, Gambia e Somalia. I Paesi di origine più registrati nel 2014, invece, erano soprattutto Siria, Afghanistan e Palestina.

A complicare il tentativo di accogliere questi ragazzi è anche l’elevato numero di minori che se ne vanno dalle strutture di accoglienza. Secondo dati del ministero dell’Interno, infatti, i giovanissimi che risultano irreperibili sono 6.135, ovvero quasi uno su due se si confronta questa cifra con quella relativa agli arrivi dell’anno scorso. E la situazione continua a peggiorare con il passare del tempo, dato che nel 2014 il fenomeno interessava appena il 23% del totale. A scomparire sono soprattutto egiziani, eritrei e somali.

Ma dove finiscono tutti questi ragazzini? «Molti di loro», si legge nell’analisi dell’Ismu, che ha utilizzato anche informazioni diffuse dall’Europol, «si teme siano caduti nelle mani di organizzazioni criminali di trafficanti, mentre altri potrebbero aver raggiunto i familiari in altri Paesi europei». Insomma, dei minorenni che dopo un po’ di tempo scompaiono dalle strutture di accoglienza si sa solo che a un certo punto sono usciti dalla legalità, per volontà propria o costretti da qualcuno.

Oltre ad avere studiato il fenomeno della migrazione, l’Ismu ha anche scattato una fotografia della situazione aggiornata al 31 dicembre dell’anno scorso utilizzando i dati del ministero del Lavoro. In tutto, i minori stranieri non accompagnati nel nostro paese sono 11.921, pari al 13,1% in più rispetto al 2014. Tra loro, quasi uno su quattro è egiziano (il 23%), mentre gli altri arrivano soprattutto da Albania (12%), Eritrea e Gambia (10% ciascuno). Quasi tutti sono maschi e oltre l’80% ha tra i 16 e i 17 anni. Le regioni che ospitano questi ragazzi sono per lo più quelle interessate dagli sbarchi dei migranti: la Sicilia (più del 33%), la Calabria e la Puglia (più di 1.100 persone ciascuna).

Dietro a questi numeri ci sono storie di grossa sofferenza. Tant’è che l’Italia è il terzo paese in Europa per domande di protezione internazionale presentate dai minori non accompagnati in fuga da persecuzioni, torture o guerre. Nel solo 2015 queste richieste hanno raggiunto la cifra record di 3.790, con un aumento di oltre il 50% rispetto alle 2.505 domande del 2014 (nel 2013 si andava poco oltre gli 800, dati del ministero dell’Interno). A presentare la richiesta di protezione internazionale sono soprattutto i minori di Gambia (oltre un terzo delle domande), Senegal e Nigeria (12% entrambe), Bangladesh (10%). A livello continentale hanno ricevuto un numero maggiore di richiesta solo Svezia e Germania.

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