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27 Maggio 2016

 

Le bufale del governo sugli sbarchi in Italia

di Barbara Ciolli

 

«Minimo storico di sbarchi nel 2015», «finita l'emergenza», «immigrati in calo»: tutte le uscite di Renzi e Alfano. Smentite dal fact checking di Lettera43.it

 

Quasi 6 mila migranti sbarcati in Italia negli ultimi tre giorni e 1.400 morti in mare nel 2016. Una media di 2 mila arrivi al giorno e diverse variabili impazzite da gestire. Si distruggono i barconi? Allora dalla Libia partono gommoni made in China per la Sicilia, e il Mediterraneo si sta riempiendo anche di pescherecci egiziani carichi di disperati.

Gli sbarchi aumentano poi anche in Sardegna. E siccome Germania e Austria hanno tamponato la rotta dei Balcani ora dalla Turchia si salpa in barca a vela verso Calabria e Puglia: 400 arrivi in due mesi.

 

DATI VOLATILI E PARZIALI.

Meno di una settimana fa, il 23 maggio, il ministro degli Interni annunciava: «Immigrati sono in calo in Italia rispetto all'anno scorso. Ci stiamo preparando con sempre maggiore efficienza nel caso in cui non si stoppi la rotta libica ma non siamo più nell'emergenza in Europa, né per valore assoluto del numero di migranti presenti, né in rapporto alla popolazione», così il capo del Viminale in visita in Sicilia.

Minimizzazioni fuorvianti, basate su dati volatili e parziali. Che vengono contraddette chiaramente dai dossier e dalle stesse statistiche del governo, come risulta dal fact checking di Lettera43.it.

 

DA 35 MILA A 112 MILA.

Dai dati diffusi online dal suo ministero; alla fine del 2015 i migranti erano poco più di 66.200 e un anno prima 35.500. Oggi i migranti distribuiti nelle strutture del Paese risultavano però quasi 105 mila a gennaio 2016, a febbraio poco meno di 107.400, circa 112 mila alla fine di marzo.

Quindi i numeri degli stranieri che stazionano in Italia in attesa che venga respinta o accettata la domanda d'asilo non sono affatto in calo, ma crescono continuamente.

 

L'EFFETTO BRENNERO.

È certamente vero che, per percentuale e densità di richiedenti asilo per numero di abitanti, l'Italia ha una concentrazione più bassa di Germania e Austria: in proporzione lo 0,2% contro 1,2%.

Ma dalla chiusura della rotta balcanica e con i controlli al Brennero i migranti che si fermano anziché transitare nel Paese sono in rapido aumento, come si vedrà dalle rilevazioni successive.

 

Le ondate di sbarchi variano di settimana in settimana, a seconda delle condizioni del tempo e di fattori geopolitici, alternate a giorni di relativa calma: ad aprile per esempio il Viminale registrava circa 24 mila arrivi in Italia dall'inizio dell'anno, il 25% in più dello stesso periodo nel 2015, un mese fa il trend era quindi negativo. D'altra parte, il 12 maggio scorso lo stesso Renzi, ammatteva che: «basta una crisi in Libia o in Tunisia e il problema esiste».

 

RICHIESTE IN AUMENTO.

Citando gli ultimi dati di maggio, il premier si sbilanciava: «Se continuerà il trend in discesa non serviranno nuove strutture».

Eccome poi se servono le strutture: da anni l'Ue rimprovera all'Italia la penuria e l'inadeguatezza dei servizi per richiedenti asilo e dal 2016 solo a Milano il Comune conta un'impennata di domande del 460%. Nel 2015 le richieste erano cresciute del 32% nel Paese: 84 mila rispetto alle 64.900 del 2014 e alle 26.600 del 2013 (dati dell'Unhcr). Nel primo trimestre del 2016 il Viminale ha registrato una media di 7.500 domande d'asilo.

 

Citare poi il dato contingente del calo di sbarchi dell'anno precedente è mistificatorio: nel 2015 gli arrivi in Italia dal Mediterraneo sono diminuiti perché, con l'apertura della Germania ai profughi, parte del flusso su Lampedusa si è dirottato sulla Grecia.

Dai 170.100 sbarchi del 2014 si è scesi ai poco meno di 154 mila del 2015: il 9% in meno. Ma nel 2013, dai dati del ministero dell'Interno, gli arrivi in Italia erano stati quasi 43 mila e circa 13.300 nel 2012.

 

LE RILEVAZIONI DI FRONTEX.

È vero, al contrario, che il drammatico picco del fenomeno migratorio è emerso nel 2014 ed esploso nel 2015 nei Balcani.

Dai registri dell'Unhcr, nei primi due mesi del 2016 risultano aver attraversato il Mediterraneo quasi 132 mila migranti, 122.600 verso la Grecia: una cifra superiore ai primi 5 mesi del 2015, quando la rotta nell'ex Jugoslavia non si era ancora aperta. L'anno passato più di 1 milione di migranti sono arrivati via mare in Europa: 844 mila dalla Grecia e oltre 150 mila verso l'Italia. (sempre secondo i dati Onu sui rifugiati). A maggio, l'agenzia Ue Frontex ha rilevato l'inversione di tendenza dall'estate scorsa: dall'accordo con la Turchia dell'Ue, gli approdi a Lesbo, in Grecia, sono crollati del 90% (circa 2.700). Ad aprile 8.370 migranti risultano invece sbarcati in Italia.

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