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11/12/2016

 

L'ex ambasciatore Usa in Russia: "RT e Sputnik devono essere considerati agenti stranieri"

 

Continua la crociata neo-maccartista del Washington Post

 

L'ex ambasciatore degli Stati Uniti in Russia, Michael McFaul, suggerisce ormai apertamente di considerare le emittenti RT e Sputnik come "agenti stranieri", in quanto hanno sostenuto Donald Trump durante le elezioni presidenziali.

 

"Sappiamo che i 'media' controllati dal governo russo, come RT e Sputnik, hanno fatto campagna apertamente per un candidato, Donald Trump", ha scritto McFaul in articolo per il Washington Post, il giornale di Amazon che più di tutti si è lanciato in questa crociata neo-maccartista come vi abbiamo scritto più volte (ad esempio qui e qui).

 

L'attuale legge sugli "agenti stranieri" (Registration Act o FARA) vieta il finanziamento di governi stranieri a candidati presidenziali.

 

Tuttavia, non limita l'attività dei media stranieri, che sono protetti dal primo emendamento della Costituzione degli Stati Uniti, per quanto riguarda la libertà di espressione. McFaul suggerisce che è il momento di creare un'eccezione per i media russi. 

 

"Abbiamo leggi che impediscono a governi stranieri di sostenere i candidati. Dovremmo avere leggi simili sul supporto in natura? Tale regolamentazione sembra difficile, in tensione con il nostro primo emendamento, ma non dovrebbero i nostri legislatori combattere con questo problema?", ha proseguito.

 

E questa la conclusione di Macfaul che deve far passare più di un brivido sulla schiena di tutti coloro che hanno a cuore gli ultimi rimasugli di democrazia e libertà del sistema occidentale. Riferendosi alle emittenti russe, l'ex ambasciatore si domanda se debbano "essere accreditati come giornalisti o come agenti stranieri ai sensi della legge sulla registrazione degli agenti stranieri?"

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