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December 18, 2015

 

Benvenuto nella tua nuova casa compagno!

 

La Cultura nomade del popolo tibetano sta scomparendo velocemente, per gentile concessione di politiche imposte dal regime cinese, a causa delle quali circa 2 milioni di nomadi tibetani sono stati rimossi dalle praterie e deportati in insediamenti abitativi. La narrazione ufficiale vorrebbe far credere che questo è un programma sociale benigno, che si propone di fornire ai tibetani i benefici di abitazioni moderne, dopotutto chi vorrebbe vivere la vita sotto una tenda durante i rigidi inverni sull'altopiano tibetano? Ragionamento persuasivo, giusto? Ciò che invece non viene detto è che i tibetani non hanno scelta in materia, il loro diritto ad avere una vita modo nomade viene loro negato, per ordine di un occupante straniero opprimente. C'è un motivo oscuro che opera dietro le immagini messe in scena dei tibetani che godono delle loro case moderne, un motivo che ha l’obiettivo di assalire l’identità tibetana e la cultura nazionale. Costringendo i tibetani in quelli che, in sostanza, sono campi di concentramento del regime cinese, riducendoli ad una forma di servilismo totalmente affidato alle autorità cinesi da cui dipenderanno per il carburante e il cibo. Mentre essi sono già autosufficienti e possono vivere una vita sostenibile sulle praterie. Nel frattempo queste grigie prigioni di cemento, conosciute ufficialmente come villaggi socialisti paradisiaci concentrano le popolazioni tibetane, permettendo al regime cinese il pieno controllo e la libertà di perseguire il degrado e l’eventuale scomparsa della cultura tibetana.

 


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December 18, 2015

 

Welcome Comrade To Your New Home!

The Tibetan people’s nomadic culture is fast disappearing, courtesy of policies enforced by the Chinese regime, in which some 2 million Tibetan nomads are being removed from the grasslands and into housing settlements. The official narrative would have you believe that this is a benign social program, aimed to provide Tibetans with the benefits of modern housing, after all who would enjoy a life under a tent during the bone-chilling winters of the Tibetan plateau? Persuasive reasoning, right? What is not being mentioned though is that Tibetans have no choice in the matter, their right to maintain a way-of-life is being denied, by order of an oppressive foreign occupier. There’s a dark motive operating behind the staged images of Tibetans ‘enjoying’ their modern homes, one that has at an objective an assault against Tibetan national and cultural identity. In forcing Tibetans into what in essence are concentration camps China’s regime is engineering a dependent and population, formerly self-reliant Tibetans that lived a sustainable life on the grasslands are now reduced to a form of servility utterly reliant upon the Chinese authorities for fuel and food. Meanwhile these drab concrete prisons, known officially as ‘socialist paradise villages’ concentrate Tibetan populations enabling China’s regime total control and freedom to pursue the degradation and eventual demise of Tibetan culture.

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