http://interdependence.eu/ giovedì 10 marzo 2016
La canzone dal carcere Scritto da Ghesce Jampa Kedrup
A causa delle virtù raccolte in passato, ottenni questa nascita eccellente. Per mezzo della grazia del mio padre Guru, incontrai gli Insegnamenti. A causa delle azioni dannose, sono nato nell’epoca della distruzione. Benché abbia studiato i testi, mi mancò l’opportunità, l’occasione di praticarne il significato, distratto dal fittizio lavoro per gli altri. Improvvisamente, per il maturare del frutto di azioni non virtuose, eruppero come montagne condizioni negative; tuttavia da questa circostanza ho ricavato l’eccellente fortuna di usare mente, parola e corpo per la virtù. Riconosco ciò come la grazia dei Tre Rifugi Supremi e del mio Guru. Benché la Dottrina sia in generale molto degenerata, nel mio caso la pratica del Dharma non è degenerata. Riconosco ciò come la grazia del mio supremo padre il Guru. Penso che una cosa simile possa essere chiamata ‘Trasformare le condizioni negative in vantaggi’. Il Glorioso Conquistatore, Re dei Shakya, insegnò ottantaquattromila Dharma che includono entrambi i Sentieri: quello comune e quello non comune. Se accade che io mi sforzi giorno e notte nel Sentiero intero e perfetto con tutta la mia forza, ciò avviene per la grazia compassionevole del mio padre supremo il Guru. Prego e medito nelle molte e diverse pratiche del Dharma: il Guru-yoga, il Sentiero segreto e profondo; Shri Guhyasamaja, Cakrasamvara, Yamantaka esterno, interno e segreto. Per quanto posso, io recito mantra, prego e mi concentro, di tanto in tanto medito un po’ su tutti i soggetti e prego per la diffusione della Dottrina generale e specifica e per la felicità di tutti gli esseri senzienti nostre madri. Mentre tali pratiche si alternano, posso rimanere in pace. So che questo proviene dalla Compassione del mio supremo Rifugio il Guru e dalla forza sufficiente dei miei meriti. Penso che in questo tempo sicuramente non vi potrà essere, in nessun luogo o paese, un uomo che sia più fortunato di me. Benché io possa essere definito come un prigioniero, in realtà io sono un eremita. Benché questo luogo sia chiamato prigione, esso è un luogo di ritiro. Questa trasformazione delle condizioni sfavorevoli in vantaggi so che proviene in generale dalla gentilezza dei Tre Gioielli e dal Guru. La gentilezza del Partito Comunista ha fornito le condizioni. Questo metodo di assumere le condizioni negative nel Sentiero è simile alla via tradizionale degli antichi maestri chiamata ‘Considerare la sofferenza come un ornamento’. E’ l’istruzione del mio santo padre il Guru. Benché ora, per gli altri e per me stesso, la vita sia molto difficile, questo è il frutto dominante del karma collettivo; non vi è nessun altro cui possiamo imputare il biasimo. Qualsiasi piacere o sofferenza, aiuto o danno noi riceviamo, dobbiamo considerarlo karma del passato; così insegnò il Santo. Per questo non ho dispiacere né paura. Questo canto di stolte parole è sfuggito dalle mie labbra nell’ora in cui mi sento lieto. Ricevilo per guardare te stesso. Oh dottore, figlio mio, non vi è bisogno di mostrarlo ad altri.
Questa straordinaria testimonianza umana e spirituale fu scritta poco prima che il suo autore morisse di stenti nelle carceri cinesi. Ghesce Jampa Kedrup l’aveva indirizzata al suo allievo Ghesce Rabten, uno dei più grandi maestri tibetani venuto in Occidente, dal quale poi pervenne all’allievo di lui Thubten Rinchen, che in seguito avrebbe assunto il nome di Lobsang Sanghye. Il testo è già stato pubblicato su questo sito e prima ancora, nel 2005, sul primo numero della rivista cartacea Interdipendenza. |